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SPOTLIGHT



Regia: Thomas McCarthy
Lettura del film di: Andrea Fagioli
Titolo del film: SPOTLIGHT
Titolo originale: SPOTLIGHT
Cast: scenegg.: Thomas McCarthy, Josh Singer – interpr pric.: Mark Ruffalo, Michael Keaton Rachel Mcdams, Live Schreiber, John Slattery, Stanley Tucci – 123’ – USA, 2015 – distrib.: BIM
Sceneggiatura: Thomas McCarthy, Josh Singer
Nazione: USA
Anno: 2015
Presentato: 72. Mostra Internazionale D'arte Cinematografica di Venezia (2015) FUORI CONCORSO

È la storia, ambientata all'inizio degli anni Duemila, dei giornalisti che all'interno del «The Boston Globe» sono riuniti nel gruppo del cosiddetto «spotlight» destinato alle indagini d'approfondimento del quotidiano e ai quali il nuovo direttore di origini ebraiche assegna il compito di dimostrare la copertura da parte dell'autorità ecclesiastica, in particolare del cardinale Bernard Francis Law, arcivescovo della città, di oltre ottanta sacerdoti cattolici della diocesi di Boston responsabili di abusi sessuali su minori. Dopo mesi di indagini (interrotte solo in occasione dell'11 settembre 2001), la pubblicazione dell'inchiesta, nel 2002, farà esplodere il caso.

 

 

SPOTLIGHT, presentato fuori concorso alla 72ª Mostra del Cinema al Lido di Venezia, si ispira alla storia vera del gruppo dei giornalisti del «The Boston Globe» la cui inchiesta sulla pedofilia nella Chiesa di Boston valse al quotidiano locale il prestigioso Premio Pulitzer.

 

Per realizzare il film, il regista Tom McCarthy ha messo insieme un cast d'eccezione con attori come Mark Ruffalo e Michael Keaton puntando soprattutto sulla forza della vicenda in sé, narrata con i ritmi e il coinvolgimento classico delle pellicole americane in cui si racconta il giornalismo d'inchiesta stile Watergate. Questa volta a farne le spese è la Chiesa cattolica nel suo complesso anche perché, pur essendo conclamati i casi di cui il regista parla, non viene fatto niente per ammettere che ci possa essere almeno una parte sana di preti nella comunità ecclesiale. Due elementi su tutti: il dolore e la delusione della nonna della giornalista del gruppo di Spotlight nel leggere l'inchiesta a cui ha lavorato anche la nipote e il lunghissimo elenco finale dei luoghi nel mondo dove di sono verificati casi di pedofilia tra il clero cattolico. La nonna rappresenta il fedele comune e quindi i cattolici in genere traditi dall'istituzione. L'elenco finale universalizza il tutto. Per cui non c'è nessuna speranza: la Chiesa cattolica è così e lo é in tutto il mondo. È ovvio che questo non lo possiamo accettare, pur ammettendo che il film in quanto tale é fatto bene e l'espediente dell'inchiesta giornalistica per raccontare il caso funziona, anche perché il regista ha pure l'accortezza di non «beatificare» la stampa. Infatti, pur non mettendo i giornalisti al pari degli avvocati conniventi che si sono arricchiti contribuendo ad insabbiare i casi di pedofilia tra il clero, li critica per i ritardi in cui hanno preso in considerazione i fatti nonostante le ripetute segnalazioni da parte soprattutto delle vittime

 


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