NEWS - EDAV NOTIZIE
Il 30° compleanno del TORINO FILM FESTIVAL, nato nel 1982 come TORINO CINEMA GIOVANI e offriva spazio ai più recenti modi di esprimere le proprie idee a registi desiderosi di far carriera e a spettatori curiosi delle novità cinematografiche. Con il passare degli anni e delle relative esperienze aveva specificato sempre meglio il programma. La finalità del TFF mantiene e aggiorna anno dopo anno la sua caratteristica di festival “giovane”.
Qualche nota di commento dei film alle proiezioni dei quali ho assistito.
Torino 30:
ARTHUR NEWMAN di Dante Ariola, USA, 2012;
I. D. di Kamal K. M., India, 2012, Premio Achille Valdata;
PAVILION di Tim Sutton, USA, 2012;
PRESENT TENSE di Belmin Söylemez, Turchia, 2012;
SMETTERE DI FUMARE FUMANDO di Gipi, Italia, 2012;
SUN DON’T SHINE di Amy Semetz, USA, 2012;
SU RE di Giovanni Columbu, Italia, 2012;
TABUN MAHABUDA di Emyr ap Richard e Darhad Erdenibulag, Mongolia, 2012, Premio miglior attore a Huntun Batu.
Festa mobile:
COMO ESTRELLAS FUGACES di Anna Di Francisca, Italia, 2012;
DE JUEVES A DOMINGO di Dominga Sotomayor, Cile/Olanda, 2012;
IMOGENE di Robert Pulcini e Shari Springer Berman, USA, 2012.
Rapporto confidenziale:
CHRISTMAS WITH THE DEAD di Terrill Lee Lankford, USA, 2012;
K-11 di Jules Stewart, USA, 2012.
TFFdoc Documenti:
BLANKETS FOR INDIANS di Ken Jacobs, USA, 2012.
Onde - Omaggio a Gomes:
AQUELE QUERIDO MÊS DE AGOSTO di Miguel Gomes, Portogallo, 2008.
VENEZIA: AL FILM AMERICANO «BIRDMAN OR (THE UNEXPECTED VIRTUE OF IGNORANCE)» IL PREMIO TADDEI 2014
È stato assegnato al film «Birdman or (The Unexpected Virtue of Ignorance)» del regista Alejandro G. Iñárritu, nell’ambito della 71ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, il Premio Padre Nazareno Taddei. La giuria, presieduta da Anselma Dell’Olio di «Cinematografo RaiUno - Il Foglio», ha rilevato nella pellicola di Iñárritu «come la ricerca dell’apparire sovrasti spesso l’essenza dell’essere umano in un rapporto tra realtà e finzione che rischia di confondere i piani della vita reale con quella virtuale, ma ciò non toglie che si possa ritrovare l’autentico senso del vivere attraverso la riscoperta dei valori e dei sentimenti primari come l’amore; il tutto narrato con un linguaggio cinematografico moderno e di grande forza espressiva».
Tra i film in concorso alla 69esima Mostra del Cinema di Venezia, ce n’è uno che tratta una tematica assai cara al nostro Centro e che è stata più volte riportata su scritti, articoli e addirittura libri: l’influsso dei mass-media sugli atteggiamenti delle persone verso altri individui.
Mi riferisco a SUPERSTAR, in cui un “povero Cristo” viene incomprensibilmente considerato “famoso” e quindi preso di mira da gente comune e da stampa e televisioni; i mass media hanno buon gioco per utilizzare “il fenomeno” accentuandone le particolari caratteristiche.
Ed anche quando il malcapitato viene abbandonato da tutti, viene ancora utilizzato dai media che cercano di spremere il limone fino all’ultima goccia, presentando il caso dell’uomo che è costretto a tornare nell’anonimato, patendone le conseguenze.
Insomma, quello che mi preme sottolineare è che i mass media hanno continuamente bisogno di “mostri” da propinare ai propri fruitori, mostri che vengono amplificati dagli strumenti di comunicazione per effetto della forza e della potenza dei loro messaggi; e quando questi personaggi spariscono dalla circolazione provocano un “buco” nel mezzo che li ha coltivati, lasciandolo in attesa di nuovi arrivi.
Per concludere, i mass media dipendono dai “mostri” che riescono a gestire e a loro volta questi “mostri” hanno necessità dei mass media per alimentare la loro caratura; possiamo definirli interessi collimanti? Tutt’altro, perché colui che ha comunque interesse nel gioco al massacro è sempre e solo il mass media, mentre il “mostro” di turno, dopo un fugace utile anche finanziario, è destinato a ritornare nell’anonimato da cui proviene e a ritornarci con le “ossa rotte”.
Franco Sestini
"Ne sutor ultra crepida" dicevano con incontestabile saggezza gli antichi. Ma la TV incoraggia la ingiustificata superbia e la ridicola tentazione di impartire lezioni di etica anche in chi almeno da trent'anni avrebbe dovuto rassegnarsi al decadimento delle corde vocali. E non è un caso che proprio in Italia la vis di una seria politica sia surrogata dalla vis comica (?) di tanti uomini (e donne) di spettacolo, che pretendono non il ruolo che loro si attaglia, bensì quello di diventare direttori o ammonitrici di coscienze! (L.Z.) 15.2.2012
Si è concluso il 29° TFFA 2011. Anche quest’anno vede la partecipazione di opere di registi di 24 nazioni; tanti film e tante opere di qualità. La retrospettiva è stata dedicata al complesso dei film di Robert Altman.
I film che abbiamo visto:
17 FILLES (17 RAGAZZE) di Delphine e Muriel Coulin, Francia 2011, TORINO 29
Premio speciale della Giuria ex-aequo con TAYEB, KHALAS,YALLA di Rania Attieh e Daniel Garcia, Emirati Arabi Uniti/Libano
ALBERT NOBBS di Rodrigo García, Irlanda 2011, FESTA MOBILE: FIGURE NEL PAESAGGIO
DIE UNSICHTBARE (L'INVISIBILE) di Christian Schwochow, Germania 2011, FESTA MOBILE: FIGURE NEL PAESAGGIO
I PIÚ GRANDI DI TUTTI di Carlo Virzì, Italia 2011, TORINO 29
INTO THE ABYSS di Werner Herzog, USA 2011, FESTA MOBILE: PAESAGGIO CON FIGURE
INTRO di Brandon Cahoon, USA 2011, ONDE: LUNGOMETRAGGI
L'ERA LEGALE di Enrico Caria, Italia 2011, FESTA MOBILE: FIGURE NEL PAESAGGIO
MIENTRAS DUERMES (MENTRE DORMI), di Jaume Balagueró, Spagna 2011, FESTA MOBILE: FIGURE NEL PAESAGGIO
SERDCA BUMERANG (IL BOOMERANG DEL CUORE) di Nikolay Khomeriki, Russia 2011, TORINO 29
SETTE OPERE DI MISERICORDIA di Gianluca e Massimiliano De Serio, Italia 2011, FESTA MOBILE: FIGURE NEL PAESAGGIO
TERRI di Azazel Jacobs , USA 2011, FESTA MOBILE: FIGURE NEL PAESAGGIO
VON DER VERMÄHLUNG DES SALAMANDERS MIT DER GRÜNEN SCHLANGE (DALLO SPOSALIZIO TRA LA SALAMANDRA E IL SERPENTE) di René Frölke, Germania 2011, FESTA MOBILE: PAESAGGIO CON FIGURE
Uno sguardo diverso alla biografia di Padre Nazareno Taddei.
I tempi e l’orientamento culturale.
Fondamenti di pensiero.
La questione del realismo.
Il corollario della storia.
Non solo il tomismo.
Il valore della gerarchia nella conoscenza.
Hedeggerismo vs realismo.
Il nocciolo duro del sistema.
In conclusione… il potere.
Nell’età di un uomo raggiungere i quarant’anni significa arrivare alla piena maturità e avere, al tempo stesso, energie da investire sul futuro. Ci auguriamo sia così anche per «Edav», questo nostro sussidio mensile di «lettura» dei media e d’uso dei loro linguaggi fondato da padre Nazareno Taddei nell’ormai lontano novembre 1972 e che pertanto entra nel suo quarantesimo anno di vita.
«Edav» nasceva come continuazione di «Note Schedario», con l’indicazione più esplicita di «essere strumento mensile basato su una precisa metodologia, di educazione A l’immagine e CON l’immagine, per educatori, docenti e persone di cultura che sentono l’irruenza dei mass-media nella vita contemporanea».
L’irruenza c’è stata e adesso continua, sia pure in forme diverse. La stampa stenta, il cinema lo stesso, la televisione regge ma flette, internet impera.
Dopo quarant’anni ci domandiamo se c’è ancora qualcuno che ha paura della metodologia, quella sviluppata da Taddei e da noi raccolta. C’è, eccome! E allora, finché ci sarà qualcuno che ha paura della metodologia, questo sussidio ha motivo di esistere e si spera per almeno altri quarant’anni, non importa in quali forme. Intanto ci siamo attrezzati e la versione on line di «Edav» viaggia avanti o di pari passo a questa.
Chiediamo ancora un po’ di fiducia, che potete manifestare anche solo rinnovando l’abbonamento per il 2012. Un altro anno da passare insieme ci aspetta e non è un anno qualsiasi: è il quarantesimo. (Andrea Fagioli)
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