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BLACK MASS



Regia: Scott Cooper
Lettura del film di: Andrea Fagioli
Titolo del film: BLACK MASS
Titolo originale: BLACK MASS
Cast: scenegg.: Mark Mallouk, Jez Butterworth – interpr. princ.: Johnny Depp, Joel Edgerton, Benedict Cumberbatch, Dakota Johnson, Kevin Bacon, Peter Sarsgaard – durata: 122’ – USA 2015 – distrib.: Warner Bros
Sceneggiatura: Mark Mallouk, Jez Butterworth
Nazione: USA
Anno: 2015
Presentato: 72. Mostra Internazionale D'arte Cinematografica di Venezia (2015) FUORI CONCORSO

È la storia, ambientata a Boston tra la fine degli anni Settanta e l'inizio degli Ottanta, di Jimmy «Whitey» Bulger, un gangster di origine irlandese e fratello di un importante senatore, che si lascia convincere dall'amico d'infanzia, John Connolly, ora agente federale, a diventare informatore dell'FBI allo scopo di fermare l'ascesa di una rivale famiglia mafiosa italiana alla quale riesce tra l'altro a sottrarre tutte le attività malavitose del quartiere di South Boston, fino a che un nuovo dirigente federale avvia nuove indagini che porteranno al mandato di arresto per Bulger, i suoi complici e lo stesso Connolly.

 

BLACK MASS, che uscirà nelle sale italiane a ottobre con il titolo L'ULTIMO GANGSTER, è l'adattamento cinematografico del libro-inchiesta «Black Mass: The True Story of an Unholy Alliance Between the FBI and the Irish Mob», scritto nel 2001 da Dick Lehr e Gerard O'Neill, giornalisti del «The Boston Globe», che racconta la vera storia di James Joseph Bulger Jr., soprannominato Whitey, capo della Winter Hill Gang, una banda criminale irlandese-statunitense, nato a Boston nel 1929 e ora in carcere a 86 anni con due ergastoli sulle spalle dopo una lunga latitanza finita soltanto nel 2011 dopo essere stato il criminale più ricercato dall'Fbi secondo solo a Osama Bin Laden.

Il film di Scott Cooper, essenzialmente di vicenda, racconta questa storia attraverso le deposizioni in carcere dei complici di Bulger (arrestati subito a differenza di lui) e quindi, attraverso un lungo flash back, con la mediazione del ricordo e di fatto l'interpretazione del personaggio. Non a caso il regista, pur senza cercare di renderlo «simpatico», presenta i due volti di Jimmy: quello disumano e brutale (il gangster che uccide senza pietà con le proprie mani) e quello amorevole paterno e filiale, che ha grandi attenzioni per l'anziana madre e il piccolo figlio. Perderà entrambi nel giro di poco tempo: prima il figlio e poi la madre. E a proposito di famiglia, da segnalare che l'ultimo saluto e l'ultima pensiero prima della latitanza è per il fratello, con una telefonata che avviene addirittura dopo la sosta in una chiesa. In questo secondo volto rientra anche il senso «patriottico», quantomeno di fedeltà alle radici, sia pure con risvolti negativi in quanto Bulger tenta di fornire armi all'Ira. Cooper cerca insomma di cogliere nel suo protagonista i contraddittori aspetti psicologici e sentimentali, ma non solo: cerca anche di spiegare che i criminali non nascono dal niente, bensì sono il frutto della complicità politica e della negligenza investigativa.

BLACK MASS non è un grande film, ma ha le caratteristiche accattivanti del gangster movie, delle pellicole del genere, con qualche sortita originale come la sequenza della cena con la rivelazione della ricetta segreta della bistecca attraverso la quale Bulger minaccia per due volte il suo interlocutore e per altrettante volte dichiara di scherzare. Oppure con le notizie sulla fine reale dei veri personaggi della vicenda sui titoli di coda lasciando le notizia su Bulger ad un momento successivo, quando il film sembra finito e il pubblica (poco educato alle visioni cinematografiche) comincia a uscire di sala.

L'ultima notazione è per Johnny Deep, che per dare corpo all'«ultimo gangster» compie l'ennesima trasformazione apparendo stempiato, con capelli biondicci, occhi resi azzurri dalle lenti e una voce profonda che ci auguriamo il doppiaggio italiano mantenga. Sicuramente non è la sua migliore interpretazione, a tratti appare persino un po' rigido, ma una serie di primi piani rendono benissimo l'immagine glaciale del criminale senza scrupoli.

 


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