Tornatore apre Venezia e fa poker con Placido, Capotondi e la Comencini
di ANDREA FAGIOLI
Edav N: 372 - 2009
Titolo del film: BAARIA
Anno: 2009
Apertura e concorso per BAARÍA, scritto e diretto dal premio Oscar Giuseppe Tornatore. Non succedeva da vent’anni che un film italiano aprisse la Mostra internazionale d’arte cinematografica, la cui edizione numero 66, diretta da Marco Müller e organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Paolo Baratta, è in programma al Lido di Venezia dal 2 al 12 settembre.
BAARÍA, in prima mondiale la sera del 2 settembre nella Sala Grande del Palazzo del Cinema, rappresenta la piú impegnativa produzione dell’industria cinematografica italiana da molti anni a questa parte, con un cast di livello che, accanto ai protagonisti Francesco Scianna e Margareth Madè, annovera fra gli altri Nicole Grimaudo, Angela Molina, Lina Sastri, Salvo Ficarra, Valentino Picone, Gaetano Aronica, Alfio Sorbello, Luigi Lo Cascio, Enrico Lo Verso, Nino Frassica, Laura Chiatti, Michele Placido, Vincenzo Salemme, Giorgio Faletti, Corrado Fortuna, Paolo Briguglia, Leo Gullotta, Beppe Fiorello, Luigi Maria Burruano, Franco Scaldati, Aldo Baglio, Monica Bellucci, Donatella Finocchiaro, Marcello Mazzarella, Raoul Bova, Gabriele Lavia, Sebastiano Lo Monaco.
Prodotto e distribuito da Medusa, il film uscirà nelle sale italiane il 25 settembre.
«BAARÍA, spiega Giuseppe Tornatore, è un suono antico, una formula magica, una chiave. La sola in grado di aprire lo scrigno arrugginito in cui si nasconde il senso del mio film piú personale. Una storia divertente e malinconica, di grandi amori e travolgenti utopie. Una leggenda affollata di eroi... Ma BAARÍA è anche il nome di un paese siciliano dove la vita degli uomini si dipana lungo il corso principale. Poche centinaia di metri, tutto sommato. Ma percorrendole avanti e indietro per anni, puoi imparare ciò che il mondo intero non saprà mai insegnarti».
Già nel 1995 Tornatore era stato protagonista alla Mostra di Venezia, presente sia col documentario sulla «sua» Sicilia LO SCHERMO A TRE PUNTE, sia col lungometraggio in concorso L’UOMO DELLE STELLE (v. Edav n. 233), con Sergio Castellitto, film che vinse il Gran premio speciale della Giuria presieduta da Guglielmo Biraghi (e successivamente il David di Donatello e il Nastro d’argento per la miglior regia). Nel 1993 Tornatore era fra i componenti della Giuria internazionale presieduta da Peter Weir.
Quest’anno la Giuria è invece presieduta da Ang Lee, che a Venezia ha vinto due Leoni d’oro nel giro di un paio di anni con I SEGRETI DI BROKEBACK MOUNTAIN nel 2005 (v. Edav n. 333) e con LUSSURIA - SEDUZIONE E TRADIMENTO nel 2007 (v. Edav n. 353), tanto da far pensare ad un eccesso di attenzione nei confronti del regista nato e cresciuto a Taiwan e trasferito negli Stati Uniti nel 1978.
Ad affiancare Ang Lee sono stati chiamati l’attrice Sandrine Bonnaire (una delle piú importanti interpreti del cinema francese, protagonista del film Leone d’oro SENZA TETTO NÉ LEGGE, 1985) di Agnès Varda (v. Edav n. 140), la regista Liliana Cavani (cineasta e intellettuale di riferimento del cinema italiano e protagonista piú volte a Venezia fin dagli esordi), il regista statunitense Joe Dante (innovatore anticonformista del cinema hollywoodiano e maestro del cinema fantastico), il regista e sceneggiatore Anurag Kashyap (fra i massimi esponenti del cinema indiano contemporaneo), il regista e sceneggiatore russo Sergej Bodrov (attivo anche negli Stati Uniti dove ha ottenuto due nominations per MONGOL e IL PRIGIONIERO DEL CAUCASO [v. Edav n. 250 ]) e il cantautore, scrittore e regista Luciano Ligabue (una delle personalità chiave della cultura pop italiana).
Nella serata conclusiva della Mostra (il 12 settembre 2009), la Giuria internazionale Venezia 66 assegnerà ai lungometraggi in concorso i seguenti premi: il Leone d’Oro per il miglior film, il Leone d’Argento per la migliore regia, il Premio Speciale della Giuria, la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile, la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile, il Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore o attrice emergente, l’Osella per il miglior contributo tecnico, l’Osella per la migliore sceneggiatura.
A questi si affiancano gli altri premi, tra cui il nostro Premio Padre Nazareno Taddei, mentre i film in programma sono suddivisi nelle sei sezioni della selezione ufficiale: Venezia 66, Fuori Concorso, Orizzonti, Controcampo italiano, Corto cortissimo e Questi fantasmi: Cinema italiano ritrovato, e nelle due sezioni autonome: Settimana internazionale della critica e Giornate degli autori.
In concorso quest’anno, assieme al rammentato BAARÍA, altri tre film italiani (quattro in tutto, come la passata edizione): IL GRANDE SOGNO di Michele Placido con Riccardo Scamarcio, Jasmine Trinca, Luca Argentero, Silvio Orlando e Laura Morante, prodotto dalla Taodue Film e Babe Films in collaborazione con Medusa Film e Sky Cinema; LO SPAZIO BIANCO di Francesca Comencini, prodotto da Fandango in collaborazione con Rai Cinema, con protagonista Margherita Buy; LA DOPPIA ORA, opera prima di Giuseppe Capotondi, prodotto dalla Indigo Film, con Filippo Timi e Ksenia Rappoport.
Placido, con IL GRANDE SOGNO, si avventura nell’ambiente studentesco universitario tra ideali, sentimenti e forti passioni, mentre la Comencini, con LO SPAZIO BIANCO, indaga nelle emozioni di una quarantenne single che partorisce una bimba al sesto mese di gravidanza. L’esordiente Capotondi, con LA DOPPIA ORA si cimenta in un thriller psicologico.
Al poker di film italiani in concorso se ne aggiungono altri diciotto per un totale di ventidue pellicole made in Italy. In Orizzonti – il secondo concorso, dedicato ai film piú innovativi – c’è in cartellone IO SONO L’AMORE di Luca Guadagnino. Non vanno poi dimenticati due autori nostrani storici, entrambi fuori concorso: Giuliano Montaldo con L’ORO DI CUBA e Francesco Maselli con LE OMBRE ROSSE. Quest’anno poi c’è un’ulteriore sezione tutta italiana: si chiama Controcampo italiano, prevede grandi firme come ad esempio Carlo Lizzani con la sua opera su GIUSEPPE DE SANTIS e documentari di autori nuovi come quello che Marco Spagnoli dedica alla HOLLYWOOD SUL TEVERE.
La Mostra 2009 include anche una serata di pre-apertura, a Venezia martedí 1 settembre alle ore 21, in Arena di Campo San Polo, con la proiezione di un altro film italiano, LA GRANDE GUERRA (1959) di Mario Monicelli (di cui parliamo nelle pagine seguenti), che cinquant’anni fa vinse il Leone d’oro.
La Mostra 2009 include anche una serata di pre-apertura, a Venezia martedí 1 settembre alle ore 21, in Arena di Campo San Polo, con la proiezione di un altro film italiano, LA GRANDE GUERRA (1959) di Mario Monicelli (di cui parliamo nelle pagine seguenti), che cinquant’anni fa vinse il Leone d’oro.
La chiusura è invece affidata al film cinese CHENGDU, WO AI NI di Fruit Chan e Cui Jian: doppia storia d’amore tra passato e futuro per il primo film di fantascienza della Repubblica popolare. Mentre il Leone d’Oro alla carriera è stato assegnato al regista e produttore statunitense John Lasseter (uno dei protagonisti dell’innovazione del cinema d’animazione contemporaneo) e ai registi della Disney•Pixar.
Per l’occasione vengono presentati in prima mondiale TOY STORY e TOY STORY 2 in 3D.
Il Leone d’Oro alla carriera sarà consegnato a John Lasseter domenica 6 settembre, alle ore 17, nel corso di una speciale cerimonia nella Sala Grande del Palazzo del Cinema al Lido di Venezia, alla presenza dei registi Disney•Pixar Brad Bird, Pete Docter, Andrew Stanton e Lee Unkrich.
«Tutti noi della Pixar siamo estremamente grati e onorati di ricevere questo speciale riconoscimento dalla Mostra di Venezia – ha dichiarato John Lasseter –. Questo è un momento straordinario per i Pixar Animation Studios, perché festeggiamo l’uscita del nostro decimo lungometraggio, UP, e le prossime prime mondiali di TOY STORY e TOY STORY 2 in Disney Digital 3D™. Sono orgoglioso dei team di registi che abbiamo sia alla Pixar, sia ai Disney Animation Studios, e della loro capacità di spingersi oltre i confini del cinema raccontando sempre storie nuove e originali, e creando personaggi memorabili per gli spettatori di tutto il mondo».
Chiudiamo con una novità: quest’anno per rafforzare il legame fra i giovani studiosi e appassionati di cinema e la Mostra internazionale d’arte cinematografica (e per favorire fra di essi la riflessione e l’analisi approfondita sui film) la Biennale di Venezia indice un concorso nazionale per un saggio di critica cinematografica. Gli aspiranti critici di cittadinanza italiana fra i 18 e i 26 anni dovranno inviare entro il 30 ottobre 2009, all’indirizzo mail saggidicinema@labiennale.org, un saggio riguardante uno dei film presentati nella Selezione ufficiale della Mostra. La giuria, composta da tre esperti e presieduta dal direttore Marco Müller, individuerà i migliori 10 saggi. I primi 3 classificati saranno invitati con ospitalità completa alla prossima Mostra, quella del 2010, con accredito e catalogo gratuiti e possibilità di assistere alle conferenze stampa dei film selezionati. I successivi 7 classificati avranno la possibilità di ricevere l’accredito e il catalogo gratuiti della Mostra numero 67.
I 10 saggi premiati, nonché altri valutati a discrezione della giuria per il particolare valore critico, saranno pubblicati sul sito web www.labiennalechannel.org.