THE DANISH GIRL
Regia: Tom Hooper
Lettura del film di: Andrea Fagioli
Titolo del film: THE DANISH GIRL
Titolo originale: THE DANISH GIRL
Cast: Regia: Tom Hopper – scenegg.: Lucinda Coxon – interpr. princ.: Eddie Redmayne, Alicia Vikander, Amber Heard – durata: 120’ – origine: DANIMARCA REGNO UNITO, 2015 – distrib.: Universal Pictures Italia (18.2.2016)
Sceneggiatura: Lucinda Coxon
Nazione: DANIMARCA REGNO UNITO
Anno: 2015
Presentato: 72. Mostra Internazionale D'arte Cinematografica di Venezia (2015) VENEZIA 72
La vicenda è ambientata a Copenhagen nella seconda metà degli anni Venti del secolo scorso. Einar e Gerda Wegener, marito e moglie, sono una giovane coppia di pittori. Lui paesaggista, lei ritrattista. Non riescono ad avere figli, ma la loro intesa sentimentale e sessuale non lascia dubbi. Fino a che un giorno Gerda chiede a Einar di indossare delle calze da donna e fare da «modella» per completare il grande ritratto di una ballerina classica. La riuscita del dipinto spingerà Gerda a chiedere ancora la particolare collaborazione del marito, mentre lui comincia a sentirsi sempre più attratto e a suo agio negli abiti femminili, tanto da decidere di partecipare (per un presunto gioco e spinto dalla moglie stessa) a una festa travestito da donna facendosi passare per Lili, la cugina di Einar. Sarà talmente credibile da trovare dei corteggiatori e subire le avance di uno di essi. Da quel momento inizia una fase tormentata in cui il lato femminile di Einar finisce per prevalere su quello maschile. Anche i rapporti di coppia si fanno difficili. Einar consulta vari dottori, che lo ritengono un pervertito o un pazzo. L'ultimo consulto sarà a Parigi con un chirurgo di Dresda che gli propone di diventare donna a tutti gli effetti attraverso due complicate operazioni finora mai realizzate. Einer, che ormai si fa chiamare Lili Elbe, decide di sottoporsi al duplice intervento. Morirà a causa di una forte emorragia dopo il secondo.
THE DENISH GIRL, che uscirà in Italia a febbraio 2016, diretto da Tom Hooper, è l'adattamento cinematografico del romanzo «La danese», scritto nel 2000 da David Ebershoff e ispirato alla vera storia della prima persona che si è sottoposta a un intervento chirurgico di «riassegnazione sessuale»: Einar Wegener/Lili Elbe nato/a nel 1882 e morto/a nel 1931 a Dresda.
Il film inizia e si conclude con i panorami del fiordo di Vejle, nella Danimarca meridionale. Sono i paesaggi dell'infanzia di Einar diventati soggetto unico dei suoi quadri. Sono anche i luoghi di un bacio giovanile con l'amico del cuore Hans Axgil. Un ricordo che affiorerà a un certo punto alla memoria a conferma di una innata tendenza all'essere donna. Il travaglio che il regista ci presenta tende proprio a questo: a dimostrare che la vera natura di Einar/Liliè quella femminile. Esemplare in questo senso il ruolo di Gerda, che a parte qualche inevitabile momento di rabbia e di sconforto, resterà sempre vicina al marito, fino al momento della morte, nonostante si renda conto che Lili non è più la persona che ha sposato. E con lei, nella parte finale della storia, resterà vicino a Einar/Lili anche il ritrovato amico d'infanzia Hans, che alla fine accompagnerà Gerda a Vejle a vedere con i propri occhi i paesaggi che hanno segnato la vita e l'arte di un marito che ha continuato ad amare, peraltro ricambiata, anche nel momento della trasformazione, ovvero, per dirla con il film, nel momento in cui Einar diventa realmente se stesso, cioè Lili, una donna in tutto e per tutto. La «morte» di Einar libera Lili. Concetto reso anche un simbolismo di facile presa, forse persino banale, quando la sciarpa di seta appartenuta a Lili vola dal collo di Gerda portata via dal vento come se fosse un aquilone che si libera nell'aria.
Il tema affrontato da THE DENISH GIRL è estremamente complesso, soprattutto in questa fase di dibattito sul gender. Va detto però che Hooper (Premio Oscar per IL DISCORSO DEL RE) lo affronta con garbo, senza scivoloni, puntando sul travaglio interiore di chi non riesce a sentirsi se stesso nel proprio corpo. Ma lo fa mettendo in scena molta più testa che corpi (quando sarebbe stato facile il contrario, visto l'argomento). Bravo nel rendere sullo schermo questo travaglio, oltre che nella trasformazione da uomo a donna, l'attore Eddie Redmayne (anche lui Premio Oscar per LA TEORIA DEL TUTTO). Notevole lo sforzo del regista e dell'attrice Alicia Vikander nel dare motivazioni profonde all'amore di Gerda nei confronti della persona che gli é stata accanto come marito e che poi si è trasformata in altro.
Resta da augurarsi che il film non venga cavalcato per fini ideologici, che non se ne faccia una bandiera per certe battaglie. Deve restare quello che è: un film che affronta un argomento difficile e prova a ragionarci sopra.