THE YOUNG POPE - episodi 1 e 2
Regia: Paolo Sorrentino
Lettura del film di: Andrea Fagioli
Titolo del film: THE YOUNG POPE
Titolo originale: THE YOUNG POPE
Cast: regia, sogg., scenegg.: Paolo Sorrentino – fotogr.: Luca Bigazzi – mont.: Cristiano Travaglioli – mus.: Lele Marchitelli – scenogr.: Ludovica Ferrario – cost.: Carlo Poggioli, Luca Canfora – suono: Emanuele Cecere – episodi 1 e 2 da 56’ ciascuno – colore – produz.: Wildside – interpr. princ.: Jude Law (Lenny Belardo), Diane Keaton (Suor Mary), Silvio Orlando (Cardinale Voiello), Scott Shepherd (Cardinale Dussolier), Cécile De France (Sofia Dubois), Javier Cámara (Monsignor Gutierrez), Ludivine Sagnier (Esther Aubry), Yoni Bertorelli (Cardinale Caltanissetta), James Cromwell (Cardinale Spencer) – origine: ITALIA, FRANCIA, SPAGNA, USA 2016 – distrib.: Sky Italia
Sceneggiatura: Paolo Sorrentino
Nazione: ITALIA, FRANCIA, SPAGNA, USA
Anno: 2016
Presentato: 73 MOSTRA D'ARTE CINEMATOGRAFICA VENEZIA FUORI CONCORSO
Infradito bianche ai piedi e sigaretta in bocca. Si presenta anche così il Papa immaginato da Paolo Sorrentino per la serie televisiva THE YOUNG POPE i cui primi due episodi sono stati presentati in anteprima mondiale alla Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia come fossero un film. Ma un film non lo sono e in tanti si sono chiesti il perché di questa scelta da parte degli organizzatori tenendo anche conto dell'impossibilità di poter dare un giudizio sull'intera opera che di episodi ne comprende dieci (andranno in onda in Italia su Sky Atlantic a partire dal 21 ottobre).
Stando comunque ai primi due, Sorrentino racconta la storia di un fantomatico Pio XIII, al secolo Lenny Belardo, primo pontefice americano, salito al soglio di Pietro grazie soprattutto alle manovre di un cinico Segreatrio di Stato, il cardinale Voiello, napoletano. L'elezione di un Papa giovane e affascinante (di cui non si risparmia nemmeno un nudo di spalle) sembrerebbe il risultato di una strategia mediatica semplice ed efficace del collegio cardinalizio. Ma il cardinale Belardo, una volta divenuto Pio XIII, si rivela meno docile del previsto: appare misterioso e contraddittorio, scaltro e ingenuo, ironico e pedante, antico e moderno, dubbioso e risoluto, addolorato e spietato. Lui stesso si definisce «una contraddizione così come Dio è uno e trino e come l'uomo è buono e cattivo». In ogni caso comanda, controlla e decide tutto lui. Arriva persino a farsi raccontare dal penitenziere della Santa Sede le confessioni dei cardinali imponendo la violazione del segreto sacramentale. È chiaro che al regista interessano ben poco le questioni religiose. É molto più interessato a descrivere come secondo lui si gestisce e si manipola quotidianamente il potere in uno Stato che ha come dogma e come imperativo morale la rinuncia al potere e l’amore disinteressato verso il prossimo. Non è un caso che di queste puntate iniziali il cardinale Voiello, interpretato da Silvio Orlando, ne sia protagonista insieme al Papa interpretato da Jude Law.
THE YOUNG POPE è un'opera visionaria, provocatoria, irriverente, storicamente approssimativa, capace però di intrigare con una buona interpretazione e qualche battuta. Sorrentino spinge sulla satira anticlericale, ma senza mai affondare il colpo. In qualche modo arriva fino a un certo punto e poi si ritrae, ammettendo che qualcosa di positivo ci può essere anche negli uomini di Chiesa più avvezzi al potere. Persino il diabolico cardinale Voiello, pedinato da Suor Mary, la segretaria di Pio XIII, viene scoperto ad accudire un ragazzo handicappato. (ANDREA FAGIOLI)