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EL CIUDADANO ILUSTRE (Il cittadino onorario)



Regia: Mariano Cohn e Gastón Duprat
Lettura del film di: Olinto Brugnoli
Titolo del film: EL CIUDADANO ILUSTRE (IL CITTADINO ONORARIO)
Titolo originale: EL CIUDADANO ILUSTRE (IL CITTADINO ONORARIO)
Cast: regia: Mariano Cohn e Gastón Duprat; sceneggiatura: Andrés Duprat; fotografia: Mariano Cohn, Gastón Duprat; montaggio: Jerónimo Carranza; scenografia: Maria Eugenia Sueiro; costumi: Laura Donari; musica: Toni M. Mir; interpreti: Oscar Martinez, Dady Brieva, Andrea Frigerio, Nora Navas, Manuel Vicente, Marcelo D'Andrea; durata: 118'; origine: Argentina/Spagna, 2016 –distrib.: Latido Film (8 settembre 2016)
Sceneggiatura: Andrés Duprat
Nazione: ARGENTINA SPAGNA
Anno: 2016
Presentato: 73 MOSTRA D'ARTE CINEMATOGRAFICA VENEZIA CONCORSO
Premi: COPPA VOLPI migliore attore a OSCAR MARTINEZ Premio Giovani Giurati del Vittorio Veneto Film Festival

La vicenda. Lo scrittore argentino Daniel Mantovani vive in Europa da più di trent'anni ed è famoso per aver vinto il Premio Nobel per la letteratura. Le sue opere e i suoi personaggi, però si riferiscono sempre al suo Paese natale e, in particolar modo, alla cittadina di Salas, dove è cresciuto e dove non è più tornato da quando era ragazzo. Un giorno gli arriva l'invito di tornare per quattro giorni nella sua patria. Inizialmente Daniel non lo prende in considerazione, ma poi decide di accettare. Arrivato a Salas viene accolto con grande calore, anche se qui la vita sembra essersi fermata, dal punto di vista culturale e del progresso, al tempo della sua dipartita. Tutto sembra procedere per il meglio, anche se in modo molto casereccio, ma poco alla volta incominciano ad affiorare incomprensioni, differenze di punti di vista, divisioni che lo rendono sempre più inviso alla maggioranza degli abitanti. Alla fine verrà allontanato con la violenza e cacciato in malo modo. Dopo un certo periodo lo scrittore, ritornato in Europa, presenta alla stampa il suo nuovo romanzo che racconta l'esperienza traumatica vissuta nel suo paese.

 

Il racconto è costituito da un'introduzione, quattro capitoli e un epilogo.

Nell'introduzione viene presentata la cerimonia dell'assegnazione del Premio Nobel. Lo scrittore ringrazia, ma dimostra anche di essere critico nei confronti dei criteri con cui vengono assegnati i premi letterari e delle cerimonie troppo formali che li caratterizzano. Viene subito messa in risalto la figura del protagonista che non ama la pubblicità e la mondanità e che, soprattutto, odia l'ipocrisia.

Con un salto temporale l'azione si sposta a cinque anni dopo.

L'invito. Dopo una certa riluttanza Daniel decide di partire per Salas. Vuole andarci da solo per evitare ogni forma di ufficialità. Arrivato all'aeroporto prende subito coscienza dello stato di arretratezza in cui si vive ancora da quelle parti (il taxi sgangherato e senza la ruota di scorta, la mancanza di comunicazioni, ecc.). Finalmente riesce ad arrivare.

Salas. In questa prima parte l'autore mette in risalto il desiderio di Daniel di immergersi, da solo, nell'atmosfera piena di ricordi del suo paese, ma deve sottostare ad un programma predisposto dalle "autorità" del posto. Viene portato in giro per il paese con il camion dei Vigili del fuoco; deve assistere ad un filmato realizzato con grande ingenuità su di lui (che però si commuove); e finalmente viene insignito della cittadinanza onoraria da parte di Miss Bellezza. Incontra poi Antonio un suo caro amico di gioventù che ha sposato Irene, ex fidanzata dello scrittore. Deve sottoporsi ad un'intervista televisiva in cui, però, si accorge di essere strumentalizzato per fare la pubblicità a certi prodotti; riceve un sacco di regali dozzinali e pacchiani.

Irene. Il ritrovamento di Irene, che non lo ha mai dimenticato (e con la quale ci scappa un bacio), diventa l'occasione per far cambiare atteggiamento ad Antonio, che incomincia a covare sentimenti di gelosia nei suoi confronti. Inoltre, la "bocciatura" di un quadro di un pittore locale che doveva partecipare ad un concorso, suscita una reazione violenta da parte dell'autore (un certo Romero) che incomincia ad insultare il protagonista, accusandolo di avere sfruttato la sua gente per fare successo in Europa. Daniel viene sempre più assillato: c'è chi lo invita a pranzo e s'offende perché non ci va; c'è chi gli chiede di comprare una carrozzella per il figlio disabile; chi gli chiede di leggere i propri scritti, ecc.

El Vulcano. Le cose si complicano sempre di più. Antonio è sempre più ambiguo; Romero lo attacca pesantemente e lo minaccia; nell'ultima "lezione" di Daniel sono presenti solo cinque ascoltatori. A un attacco frontale a base di uova marce, Daniel risponde con una filippica contro quella società ignorante, gretta e ipocrita. Verrà spedito via a fucilate.

Epilogo. Daniel presenta il suo nuovo libro, frutto della sua esperienza, e fa alcune riflessioni sulla distinzione  tra finzione e realtà.

Significazione. La contrapposizione tra il protagonista cosmopolita e la gente gretta di Salas, che cerca di sfruttarlo, dimostra l'incompatibilità tra una visione del mondo lucida e critica e una mentalità chiusa e ipocrita che non riesce a progredire sul piano culturale (anche se parla spesso di cultura) e che è solo preoccupata di mantenere il privilegio e lo statu quo. Interessante anche la riflessione finale di Daniel che osserva che nell'opera d'arte non si può distinguere tra finzione e realtà, perché in un'opera tutto è frutto dell'interpretazione dell'autore.

 


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