PARADISE
Regia: Andrei Konchalovsky
Lettura del film di: Gian Lauro Rossi
Titolo del film: PARADISE
Titolo originale: PARADISE
Sceneggiatura: Andrei Konchalovsky, Elena Kiseleva
Nazione: FEDERAZIONE RUSSA / GERMANIA
Anno: 2016
Presentato: 73 MOSTRA D'ARTE CINEMATOGRAFICA VENEZIA CONCORSO
Premi: PREMIO PADRE NAZARENO TADDEI e LEONE D'ARGENTO PER LA MIGLIORE REGIA ex-aequo con LA REGION SALVAJE Agis Scuola Segnalazione Cinema for UNICEF 2016
È la storia di Olga, una aristocratica russa immigrata in Francia e membro della resistenza francese. Viene arrestata dalla polizia di Francia che in quel periodo collabora con il nazismo. L’accusa per Olga è di aver protetto nella sua casa e fatto scappare tre bambini ebrei durante una retata franco/nazista. Jules, coniugato e con un figlio, incaricato di indagare sul caso, si invaghisce di Olga e le propone uno scambio: la sua libertà per favori sessuali. Lei acconsente, ma prima dell’incontro sessuale, Julies viene ucciso dalla resistenza francese. Olga è, di conseguenza, mandata in un campo di concentramento e di sterminio per gli ebrei. In quei luoghi vive tutte le sofferenze e le cattiverie che le venivano inferte e soffre anche per le parole, le angherie e gli sgarbi che lo spirito di sopravvivenza dei prigionieri utilizzavano tanto da renderli poco solidali tra di loro. Un giorno è riconosciuta da Helmut, un alto ufficiale tedesco delle SS , il quale si era accorto di Olga, perché nell’epoca giovanile e prebellica, si erano conosciuti e della quale si era fortemente innamorato: ancora oggi prova sentimenti di affetto e amore per lei. Helmut era entrato nelle SS perché credeva negli ideali di questo regime; anche lui proveniva da una famiglia aristocratica e possedeva un senso del dovere e dell’onore molto accentuati. Hitler stesso si era interessato del suo caso, perché riteneva che il sogno Tedesco del Terzo Reich avesse bisogno di giovani di tale dimensione morale. Il suo compito era quello di individuare i corrotti e gli approfittatori gerarchi, che non pensavano alla nobile causa tedesca, ma ai loro interessi personali. Helmut riteneva anche che il nazismo potesse realizzare il paradiso terrestre, così come tentava di realizzarlo il regime sovietico comandato da Stalin. Helmut prende Olga come sua inserviente da campo e fa l’amore, ma con poco trasporto di lei; si rende conto dello stato di degrado dei gerarchi nazisti e provvede personalmente a giustiziarli; aiuta un suo amico di infanzia, distrutto moralmente dalla vicenda del Terzo Reich che considerava un sistema privo di speranze; comprende che la guerra è ormai alla fine e ne prevede la sconfitta; organizza la fuga di Olga la quale, però, vi rinuncia e va al supplizio della cremazione in sostituzione di una altra ebrea che a casa aveva due figli da amare e da crescere, mentre lei non aveva nessuno che la attendesse .
Il racconto filmico, oltre a sviluppare la vicenda trattata, inserisce delle immagini di Olga, Helmut e Julies in forma distinta che raccontano la loro storia personale. Dal monologo di ognuno, si coglie che ciascuno, a proprio modo, era in cerca del Paradiso, ma solo Olga viene salvata. Le motivazioni vengono espresse da una voce fuori campo che dice di essere stata perdonata e graziata per la sua generosità nel sacrificarsi a favore di una mamma con due figli. Il suo volto si illumina di un bagliore spirituale poi si dissolve nella luce. Questo evento non si verifica per gli altri due protagonisti.
Se ne ricava l’idea centrale: «Il paradiso è una dimensione non terrena. Qualsiasi ideologia che produca la speranza di raggiungere un paradiso in terra, qualunque essa sia, avrà conseguenze nefaste sul genere umano e la violenza, la cattiveria, la corruzione, lo sfruttamento in genere ed in particolare quello sessuale, avranno il sopravvento sulla verità, sulla giustizia, sulla libertà e sull’amore. Solo atti eroici straordinari, come offrire la propria vita per una giusta causa, possono favorire le condizioni di raggiungere un Paradiso spirituale».
Le immagini in bianco e nero, rendono il tema trattato molto realistico sulla tragedia della guerra; la struttura narrativa è ben costruita al fine di comunicare che non esiste alcun “paradiso terreno”, ma solo sofferenza per chi persegue questi obiettivi. Emerge inoltre un invito a non farsi prendere da nuove teorie totalitarie che, qua e là, stanno riemergendo