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Guida per riconoscere i tuoi santi



Regia: Dito Montiel
Lettura del film di: Adelio Cola
Edav N: 350 - 2007
Titolo del film: GUIDA PER RICONOSCERE I TUOI SANTI
Titolo originale: A GUIDE TO RECOGNIZING YOUR SAINTS
Cast: regia, scenegg.: Dito Montiel - tratto dall'omonimo libro "A Guide to Recognizing Your Saints" di Montiel - fotogr.: Eric Gautier - mont.: Christopher Tellefsen e Jake Pushinsky - scenogr.: Jody Asnes - cost.: Sandra Hernandez - mus.: Jonathan Elias - effetti: Keith Yurevitz - interpr.: Robert Downey Jr. (Dito), Shia LaBeouf (Dito da giovane), Chazz Palminteri (Monty), Dianne Wiest (Flaurie, la mamma di Dito), Channing Tatum (Antonio da giovane), Melonie Diaz (Laurie da giovane), Martin Compston (Mike O'Shea), Eric Roberts (Antonio), Rosario Dawson (Laurie), Adam Scarimbolo (Giuseppe), Julia Garro (Diane Honeyman), Peter Tambakis (Nerf da giovane), Scott Campbell (Nerf adulto), Anthony De Sando (Frank), Eleonore Hendricks (Jenny), George Di Cenzo (zio George) - durata: 98' - colore - produz.: Trudie Styler per Belladonna Productions, Original Media - origine: USA, 2006 - distrib.: Mikado
Sceneggiatura: Dito Montiel
Nazione: USA
Anno: 2006
Presentato: 63. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia - 2006 - Settimana Internazionale della critica, Sundance Film Festival - premio per la regia

E qual è il metodo o meglio «la guida» per conoscere «i tuoi Santi»? Prima ancora, chi sono i Santi dei quali il regista si interessa nel suo film?
Le risposte arrivano alla fine dello spettacolo.
Diciamo subito che esso È LA STORIA DI Dito, giovane membro di una tipica famiglia popolare degli U.S.A., il quale, trascinato senza sua forte convinzione, da una banda di coetanei disinibiti e violenti, essendo venuto in contrasto con i suoi genitori ed in particolare con il padre che, secondo lui, non lo ama come egli si aspetterebbe, dopo aver abbandonato la casa in cui vive e soltanto dopo varie esperienze di molti anni, tornato in famiglia, recupera la coscienza dell’affetto fino allora da lui convinto di non esserne oggetto, da parte dell’anziano genitore gravemente ammalato. Insieme con tale problema impostato e risolto positivamente, il regista racconta le sbandate delittuose degli amici di Dito, e specialmente la sua relazione sentimentale con una ragazza coetanea, che al suo ritorno in famiglia lo deluderà in quanto già sposata con bebé accanto. Ecco, dunque, chi sono «i Santi» e come si deve fare per «conoscerli» non soltanto di nome e superficialmente. «La guida» esige tempo e pazienza da parte di chi cerca; pazienza e fiduciosa speranza di attesa da coloro che sono «cercati». I consigli sono tutt’altro che superflui. «I Santi» sono coloro che hanno salvato la vita di Dito.
Il regista divide strutturalmente in due parti il film (giovinezza e maturità del protagonista in riferimento al contrasto generazionale del quale è soggetto ed oggetto), che egli nel montaggio alterna con opportuni accorgimenti, sfruttando i sottocodici cinematografici.
L’insistenza nella descrizione delle scene di violenza giovanile, disturba alquanto lo spettatore distogliendolo dal tema centrale.
Per la verità, il regista piú che illustrare i particolari delle vicende, evidenzia le reazioni psicologiche del personaggio che interpreta l’esperienza giovanile del protagonista attraverso una mimica facciale particolarmente sottolineata dall’immagine.
Il film, che è la «trasposizione» del libro autobiografico composto dal regista stesso, si segue con interesse come tutti quelli che vogliono «quasi documentare» le condizioni difficili nelle quali vivono oggi ampie fasce giovanili, non soltanto americane.
Il regista suggerisce indirettamente due riflessioni al giovane spettatore per la formazione della sua personalità:
1. Non conviene dubitare, e tanto meno essere negativamente convinti, dell’affetto dei propri «Santi» quando essi pensano e decidono qualche scelta per il nostro bene, che forse a noi hic et nunc sembra contraria ai nostri veri interessi e alle nostre aspettative;
2. il modo migliore per prevenire sbandamenti civili-morali è prendere in seria considerazione i consigli dei nostri «Santi» che ci vogliono bene e che hanno l’esperienza della vita. (Adelio Cola)
 

 


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