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Tullio Kezich, la sua vita per il cinema


di UFFICIO STAMPA CISCS
Anno: 2009

Tullio Kezich ci ha lasciato il 17 agosto us.  Nato a Trieste il 17 settembre 1928 ha sempre vissuto la sua vita all’insegna dell’amore per il cinema; dedizione che lo aveva portato negli anni ad affermarsi come una delle firme più prestigiose della critica giornalistica italiana.

Collega e amico di Padre Nazareno Taddei, Kezich (secondo da sx nella foto) ha partecipato alla tavola rotonda promossa dal CiSCS alla 63ª edizione Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2006, per ricordare la figura del gesuita.

Rievocando alcune vicende della lavorazione del film LA DOLCE VITA che aveva accomunato la sua esperienza con quella di Padre Taddei, Kezich aveva fornito una genuina e spiritosa testimonianza del suo rapporto con il religioso: «Fino a una certa età non ho avuto a che fare con i preti, ma due dei miei amici, Fellini e Olmi, erano circondati di preti che non si limitavano a fare i consiglieri spirituali, ma ne erano consiglieri artistici. E tra questi c’era Padre Taddei. Io e lui ci guardavamo un po’ con sospetto perché avevamo due linee critiche diverse: io ero e sono un critico giornalistico; Taddei era un grandissimo analista, uno studioso straordinario, estremamente minuzioso e, in qualche caso, spaccava il capello in quattro…».

In quell’occasione il critico triestino aveva anche ricordato la solida amicizia con Federico Fellini e con la sua Dolce Vita. Proprio lo scorso sabato 8 agosto è stato infatti presentato al festival del cinema di Locarno, in anteprima mondiale, «Noi che abbiamo fatto la dolce vita», un documentario che rende omaggio ai cinquant'anni di vita del capolavoro felliniano, prodotto dalla Fondazione Fellini e da Raisat, diretto da Gianfranco Mingozzi e tratto dall'omonimo libro di Tullio Kezich edito da Sellerio.

Nel volume, l'unico "diario" esistente della lavorazione del film, Kezich traccia un ritratto genuino e vibrante dell'amico regista, raccontando a modo suo la "grande avventura" della lavorazione del film unendo all'affettuosa testimonianza di una sincera amicizia il suo acuto spirito di osservatore attento e minuzioso. 

Vogliamo ricordarlo, con simpatia e stima,  così: un appassionato studioso e amante del cinema.

 


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