DOPO TADDEI, UN ANNO
di GABRIELLA GRASSELLI
Edav N: 351 - 2007
Nel 1979, ritornata dal Brasile, dove P. Taddei aveva tenuto un corso per la Conferenza Episcopale del Nordest, mi è scoppiata una grave «epatite» che mi ha tenuta tra ospedale e convalescenza lontana dal Centro per alcuni mesi. In quell’occasione, in risposta ad una mia lettera un po’ sfiduciata, un po’ avvilita, e, diciamola come va detta, poco fiduciosa nel Padreterno, P. Taddei mi scriveva: «Queste prove purificano e fortificano e anche rasserenano, purché si sappia vedere Dio e il Suo Piano al di sopra di noi, e noi abbandonati in esso. (...) E allora, cara fanciulla, non è il momento di smettere di pensare, come tu mi dici; bensí, viceversa, è proprio il momento di farsi venire idee su cosa fare in concreto, ma col taglio nuovo. Per parte mia, non vedo ancora chiaro. La preoccupazione finanziaria è enorme. (...) Stai serena, che forse ce la facciamo, proprio grazie alla tua malattia. Tu devi avere ancora un ruolo importante; ma rinnovato nei modi e nella dimensione. (...) Speriamo bene e in Dio. Ciao, Fanciulla. Stammi bene!».
In morte di P. Taddei ho concluso il mio ricordo apparso su Edav n. 342 con «“Tutto è provvidenziale”, quindi se Dio vorrà ce la potremo fare».
Questi due momenti della mia vita cosí distanti uno dall’altro si sono ora come magicamente ricongiunti. Avrei mai detto nel 1979 che nel 2006 mi sarei trovata a dover sostituire P. Taddei nella carica di presidente del CiSCS? Ciò quindi dimostra che il disegno di Dio è grande e a lungo termine e non ci è dato di sapere quale ruolo ci ha riservato. Quindi se Dio vorrà, ne sono certa, riusciremo a trovare i nuovi modi e le nuove dimensioni per far conoscere e portare avanti quanto P. Taddei ci ha insegnato.
In questo anno di presidenza del CiSCS che ho diretto con l’aiuto di P. Lorenzo Giordano, gesuita, nostro assistente spirituale, del direttore di Edav, del Comitato scientifico e di alcuni giovani amici, ho sempre avuto un’inquietudine che mi accompagnava ma che non capivo, finché qualche giorno fa mentre ero in cappella apro a caso un libretto e mi capitano i cinque precetti della Chiesa. Uno di questi, «soccorrere alla necessità della Chiesa secondo le leggi e le usanze», mi è stato rivelatore.
Come possiamo noi soccorrere la Chiesa in questo momento di grande confusione mentale e di denigrazione dei suoi valori causate in buona parte dai massmedia? Mi sono risposta con chiarezza: attuando quella che P. Taddei ha chiamato la «nostra sfida; la nuova cultura di papa Wojtyla contro la schiavitú dei mass media indotta dalle comunicazioni inavvertite. La nuova cultura si affronta mediante la lettura strutturale dei media» (v. Edav n. 337). Su queste linee penso debba essere indirizzato tutto il lavoro che va ben oltre la lettura dei film. Dobbiamo leggere ed insegnare a leggere la vita. «La vita» e subito P. Taddei mi direbbe «ma che intendi per “la vita”?». Cosí mi preciso meglio intanto «i fatti della vita», come p.e. leggere la natura, leggere la politica, leggere le catastrofi, leggere le brutture dell’uomo, leggere la nostra coscienza e qui immancabilmente ritorno alle parole di P. Taddei «Fanciulla, comportati sempre in verità, giustizia e carità nella libertà».
Non è stato un anno facile: tante preoccupazioni ma anche soddisfazioni. Stiamo lavorando con slancio e fermezza per raggiungere insieme la meta. Molte le cose fatte: alcune si possono vedere e altre mi auguro si vedranno. Ho lavorato su due fronti: da una parte la prosecuzione per quanto possibile di tutte le attività in corso e dall’altra lo sviluppo del materiale librario e di archivio affinché sistemato in apposita sede sia a disposizione degli studiosi di tutto il mondo per dar vita a qualcosa che assicuri la continuità del pensiero.
Cito le piú importanti attività:
Edav, il mensile, è uscito regolarmente, compresa la sezione on-line dalla Mostra del cinema di Venezia, addirittura con il numero delle pagine aumentato.
Diodopointernet, le prediche iniziate da P. Taddei nel 1995, ha ripreso la pubblicazione, con cadenza settimanale, dopo alcuni mesi di sosta, con una grafica completamente rinnovata e uno staff di cinque sacerdoti appartenenti a diversi ordini religiosi e secolari. Da gennaio ad oggi sono stati circa 4000 i contatti. Presto inizierà una sezione «DiodopointernetKids» concepita per portare, con semplici parole, il Vangelo hai bambini.
Cineletture, riprese con un ciclo di cinque film, in collaborazione col CGS di La Spezia, rivolto agli adulti; ciclo che ho voluto chiamare «Cinema e personalità = ecologia mentale» con film, d’autore, non facili, ma di grande spessore.
Altre attività: corsi, assistenza a tesi di laurea, programmazioni di cineforum.
Lo «Schedario-Base» e l’emeroteca sono stati trasferiti alla Cineteca di Bologna dove si è istituito un «Fondo Taddei», sul quale è in corso una tesi di laurea. Nei prossimi mesi sarà presentato alla stampa. Questo accordo era stato siglato da P. Taddei.
In cantiere : a) l’istituzione di un corso universitario sulla metodolgia Taddei (con la speranza che si possa evolvere in un master); b) la collocazione del restante archivio-biblioteca a un altro ente pubblico con le stesse finalità del «Fondo Taddei» di Bologna; c) l’istituzione del Premio EDAV, concepito da P. Taddei, da assegnare a un «film che esprima autentici valori umani col miglior linguaggio cinematografico autentico». Ovviamente, sarà ora chiamato PREMIO TADDEI.
Mentre sto scrivendo non posso che tornare con la mente ai giorni passati col padre, soprattutto al 5 giugno dello scorso anno, giorno del suo ultimo compleanno. Rivedo la scena in clinica: gli faccio gli auguri e gli dico che appena ritornato a casa festeggieremo. Gli chiedo con chi vorrebbe festeggiare. Risponde secco e pronto «con Valentina, Dennis e Anastasia» i suoi tre piú piccoli amici. Allora chiedo se non voglia nessun altro e se non voglia neppure me. Lui mi risponde «ma tu prepari» (la festa).
In quella risposta ho sentito tutto l’affetto che il padre aveva nei miei confronti e la tranquillità che la mia presenza gli dava, soprattutto nell’ultimo periodo della sua vita.
E questo mi porta a raccontarvi di un padre Taddei inedito che pochi conoscono. P. Taddei e i suoi piccoli amici. Era bello vedere come si trasformava quando stava con loro: parlava, giocava ma sapeva anche essere severo quando era necessario, pur essendo sempre disponibile. Aveva con loro un bel rapporto di fiducia ed era per loro un punto sicuro: sapevano che lui c’era, era come un nonno, che col passare degli anni si addolciva sempre piú.
Ed ecco che corro ancora ad un giorno di maggio 2004 quando Valentina ha ricevuto la Cresima. P. Taddei concelebrava. Al momento di cresimare Valentina il vescovo ha chiamato P. Taddei cui ha dato l’autorità di cresimarla (v. foto di copertina). È stata una grande gioia per P. Taddei. Alla fine della cerimonia mi ha detto «fanciulla hai visto? il Vescovo mi ha fatto la gentilezza di concedermi di cresimare Valentina. Ora posso dire che ho ricevuto e/o dato tutti e sette i sacramenti» e me li ha elencati: «Battesimo, Cresima, Eucarestia, Penitenza, Unzione degli ammalatia, Ordine (sono sacerdote), Matrimonio». Quel Vescovo, Mons. Lino Garavaglia, era stato suo alunno alla Gregoriana 40 anni prima e nel salutarlo lo ha ringraziato ancora per gli insegnamenti ricevuti.
La mente corre. Corre ad altri momenti, ad altri luoghi, ad altri incontri e in pochi minuti faccio il giro del mondo, ma arriva il momento che debbo tornare a casa, dove trovo il CiSCS, Edav, le prediche in internet e tutte le altre attività che ho intenzione con l’aiuto di Dio e degli amici di portare avanti, sempre a.m.D.g.