TADDEI: PASSIONE PER LA CULTURA, AMORE PER IL VANGELO
di GIUSEPPE BETORI
Edav N: 351 - 2007
Aderisco volentieri all’invito di rievocare la personalità di Padre Taddei che ha dedicato gran parte della sua vita alla comunicazione nella Chiesa e alla formazione della pubblica opinione nel fondamentale rapporto con il mondo dei mass-media che non è circoscritto ad una serie di strumenti ma è un vero e proprio ambiente culturale.
E in effetti chiunque si occupi di storia della cultura certamente incontra la figura di Padre Nazareno Taddei. Basterebbe indicare per sommi capi la sua formazione per comprendere la poliedricità dell’uomo: nel 1949 si diploma in Composizione e direzione d’orchestra, presso il Conservatorio «Benedetto Marcello» di Venezia e, successivamente, si laurea in Lettere e Pedagogia all’Università di Padova. Diventanto gesuita, viene designato dai Superiori al settore della Comunicazione Sociale.
Mette a frutto la sua formazione di stampo pedagogico e fonda a Padova, nei primi anni del dopoguerra, una delle prime «Città dei Ragazzi». Nello stesso anno a Roma apre il Centro internazionale dello Spettacolo e della Comunicazione Sociale per l’educazione ai mass media e l’uso delle nuove tecnologie della comunicazione. Ha inoltre insegnato alla Pontificia Università Gregoriana ed alla Pontificia Università Lateranense di Roma.
Padre Taddei viene inoltre ricordato per aver iniziato, nel lontano 1953, «L’ora religiosa settimanale» trasmessa dalla Rai. Un compito importante di formazione a cui è stato chiamato da S.E. il Card. Schuster giungendo egli stesso a firmare, fino al 1969, oltre 200 regie televisive.
Il suo carattere schivo non gli ha impedito di intrattenere numerose e significative amicizie con intellettuali e in particolare con alcuni registi cinematografici: ricordiamo in particolar modo Pasolini che nel 1965 gli propose di diventare direttore della Mostra del cinema di Venezia e, soprattutto, il grande maestro Fellini.
Proprio questa sua opera nel mondo della comunicazione audiovisiva ha portato l’Ente dello Spettacolo ad assegnargli, nel novembre del 2005, il prestigioso Premio Speciale Cinema e TV che gli è stato consegnato da S.E. Mons. Francesco Cacucci, già Presidente della Commissione Episcopale per la Cultura e le Comunicazioni Sociali e, soprattutto, amico del gesuita.
Ora, a un anno dalla morte, il suo pensiero e le sue attività non smettono di essere presenti e preziosi e l’augurio che rivolgo a tutti gli amici dell’opera di Padre Nazareno Taddei è quello di avere passione per la cultura e amore grande per il Vangelo.
Un Vangelo che si incarna in ogni cultura senza mai identificarsi con nessuna di esse, una dinamica che vive secondo il principio dell’incarnazione la capacità di non dimenticare lo specifico cristiano, proiettando cosí uno sguardo e una intelligenza della cultura verso forme e espressioni nuove capaci di farsi significative per l’uomo e la donna di oggi.