RICORDO DI NAZARENO TADDEI - GIAN LUIGI RONDI
di GIAN LUIGI RONDI
Edav N: 351 - 2007
Non sono pochi, per me, i motivi per ricordare il carissimo Padre Nazareno Taddei della Compagnia di Gesú. Intanto, dati i miei legami con il cinema, quello del suo lungo, intelligente e fecondo contributo dato proprio al cinema. Come critico, sulla rivista «Letture» dei gesuiti milanesi, sempre puntuale, sicuro, informato e preciso, ma anche come teorico, con almeno due libri ancora oggi fondamentali, Lettura strutturale del film e Giudizio critico del film, veri, meditati strumenti di formazione anche di gusto, da annotare e seguire in ogni momento della nostra non facile professione di critici militanti, suscettibile spesso di fraintendimenti e, per eccesso o per difetto, di errori.
Senza dimenticare, per restare ai meriti nei confronti del cinema, quel Centro Internazionale dello Spettacolo da lui fondato con grande lungimiranza e che anche oggi, nel suo ricordo e con l’impulso che gli ha tramandato, continua meritoriamente a curare e a promuovere quella «educazione all’immagine e con l’immagine» che è stata una delle sue principali creazioni.
Altro e non meno fondamentale motivo per ricordare il caro Amico scomparso è il suo esser stato, sia pure nel mondo, autentico Religioso, in ossequio a quel principio della Compagnia di Gesú che chiede ai suoi membri di essere sí «contemplativi» ma anche «in actione», Un Gesuita, perciò, un sacerdote, Padre Taddei, sempre «sul campo», uomo di fede ma anche di battaglia. E per se qualche sua generosa battaglia ha dovuto soffrire («crux de Cruce»), l’ho sempre visto, con umiltà e pazienza, accettare questa sofferenza, con fedeltà e obbedienza, in linea, appunto, con il suo essere Prete, e Gesuita, fino all’ultimo.