NAZARENO TADDEI E IL SUO MOVIMENTO DI ECOLOGIA MENTALE E POLITICA
di GIAN LAURO ROSSI
Edav N: 351 - 2007
Nel ricordare P.Taddei, non si può trascurare il grande sogno che egli perseguiva e che, per diversi motivi, non lo ha mai potuto realizzare pienamente, tanto che è rimasto una vera e propria «idea profetica». Dopo che nel 1989 coniò il termine «Ecologia Mentale» (vale a dire, come Lui sosteneva: «... liberazione dall’inquinamento mentale che tende a schiavizzare inconsciamente, inconsapevolmente, divertendo, provocando emozioni e passioni...»), nel 1992 coniò la sigla «MEMP (Movimento Ecologia Mentale e Politica)».
Tale movimento avrebbe dovuto ispirarsi ad una serie di indicazioni che si possono definire il «Decalogo dei Criteri Metodologici» che, se applicate, avrebbero dovuto produrre le scelte per una «buona» Politica. Egli, infatti, sosteneva che, se gli operatori politici, attenti al Bene Comune, avessero tenuto conto di tali criteri, non esisterebbe il distacco, denunciato dai piú, tra Politica e Società Civile. È opportuno, inoltre, considerare che questo approdo, e cioè il coniugare la Ecologia Mentale con la Politica, è anche frutto di un costante dialogo che il Padre ebbe la fortuna di intrattenere con il Dott. Carlo Biamonti.
Il Dott. Biamonti per diverso tempo ha svolto funzioni di Direttore del Centro Internazionale dello Spettacolo e delle Comunicazioni Sociali (Centro fondato dallo stesso P.Taddei e da Lui presieduto sino alla sua morte) e né é stato un promotore con tanti amici. Il Padre, nel lontano 1992, attraverso una Lettura Metodologica dei giornali, si era convinto che in Italia stavano germogliando gruppi di opinione spontanei, affini al CiSCS, in quanto ravvisavano la necessità di una Liberazione Mentale che si poteva raggiungere con una Metodologia adeguata. La «Lettura Strutturale» dei media e degli eventi registrati dagli stessi, era, per il Padre, un percorso indispensabile al fine di raggiungere la Vera Libertà, con la «V» e la «L» maiuscole. Anche il termine «Lettura Strutturale dei Media» fu ideato e concepita nel lontano 1967, dopo che, già da tanto tempo, il Taddei utilizzava il concetto di «Lettura Strutturale del Film», metodo che doveva portare a cogliere l’Idea Centrale che l’autore dello stesso film intendeva comunicare.
Egli indicava, pertanto, una serie di Criteri Metodologici per una Ecologia Mentale e per una Politica «Pulita»:
1) il cristianesimo è dottrina di vita, non dottrina ideologica: è «quale» e non «quantum». Esso ispira il comportamento secondo «verità, giustizia, carità» in ogni settore della vita individuale e pubblica;
2) la politica deve essere governo della cosa pubblica e non giochi di parte o di partito. Deve essere servizio e non sfruttamento di potere;
3) l’attuale sistema politico italiano, per come è gestito, non è democrazia, ma «polifascismo». I partiti è bene che esistano, ma secondo la natura e la finalità della Costituzione, mentre l’attuale gestione degli stessi, ha creato un sistema non conforme a quello previsto dalla Costituzione stessa;
4) l’attuale sistema elettorale deve essere cambiato, perché obbliga praticamente alle camarille, ai favoritismi e al degrado civile e morale;
5) è necessario sostenere concretamente le azioni anticorruzione e antimalavita, dovunque esse operino o intendano operare;
6) far funzionare alla meglio i servizi, i quali, tra l’altro, non devono essere vissuti come rifugio o strumento per ottenere consensi elettorali;
7) rivedere l’attuale legislazione del lavoro, che favorisce i fannulloni, i disonesti e crea disoccupazione;
8) cambiare la legislazione ispirata, in questi anni, alla mentalità marxista e consumistica, che favorisce praticamente l’autoritarismo e il nepotismo;
9) orientare i mezzi di informazione e dello spettacolo al rispetto della dignità dell’uomo: ciò sarà raggiungibile solo quando gli stessi saranno affidati a persone con dichiarata competenza, onestà e non secondo criteri di lottizzazione;
10) considerare la scuola come la pupilla della società e quindi non permettere ch’essa diventi una fonte d’inquinamento mentale e morale, col pretesto della «giusta libertà d’insegnamento».
Credo proprio che queste indicazioni, siano ancora attuali e forse, se si fossero applicate le teorie di P. Taddei e se gli addetti ai lavori ci avessero veramente creduto, tanti problemi dell’odierna società non sarebbero presenti nella loro drammaticità. Se poi proviamo a considera tali indicazioni rispetto alle problematiche attuali, ci rendiamo conto che l’Ecologia Mentale e la «buona» Politica, se attuata, sarebbe utilissima per una convivenza veramente umana.
Solo per fare un esempio, si può dire che P.Taddei, rispetto ai due avvenimenti che hanno caratterizzato l’impegno dei cristiani recentemente, il Referendum della Legge 40 e il Family Day 2007, avrebbe gioito per tale impegno e per i risultati ottenuti, con le ovvie conseguenze propositive. Ma allo stesso tempo, in modo convinto, avrebbe rilevato che queste battaglie portano a vittorie di contenuti (Vita e Famiglia), non Metodologiche e di Mentalità diffusa tra tutti i cittadini. Penso ci ricorderebbe che noi abbiamo comunque bisogno di queste vittorie, quale via indispensabile per costruire una nuova Coscienza che sappia realizzare una Vera Liberazione Mentale. Infatti, la società in cui viviamo produce costantemente Nuove Schiavitú Mentali e valori «moderni» attraverso le cosí dette «comunicazioni inavvertite», che contrastano con i valori cristiani e la cultura cattolica. Ne abbiamo un esempio emblematico in una recente dichiarazione del «papa laico» Scalfari (ex-direttore di Repubblica) quando sostiene che: «Ha detto tante cose Gesú. I laici devono promuovere un raduno di massa per vedere fino a che punto la Chiesa di oggi abbia ancora il diritto di usarlo e non parli invece sempre piú con lingua biforcuta». Quindi, interpretato (o meglio letto correttamente secondo metodologia) via i cattolici e la loro gerarchia e avanti i laici o meglio i laicisti, veri autentici cristiani e interpreti corretti del pensiero cristiano.
Se poi queste astrusità vengono veicolate attraverso i media con «comunicazioni inavvertite», il ribaltamento della realtà e della verità, nelle coscienze, potrebbe essere compiuto.