Regia: Ferzan Özpetek
Lettura del film di: Olinto Brugnoli Edav N: 363 - 2008 Titolo del film: UN GIORNO PERFETTO Cast: regia: Ferzan Ozpetek – sogg.: Melania Mazzucco (tratto dal suo romanzo omonimo ed. Rizzoli 2005) – scenegg.: Ferzan Ozpetek e Sandro Petraglia – fotogr.: Fabio Zamarion – mus.: Andrea Guerra – mont.: Patrizio Marone – scenogr.: Giancarlo Basili – cost.: Alessandro Lai – effetti: Christian Gazzi – suono: Marco Grillo – interp. princ.: Valerio Mastandrea (Antonio), Isabella Ferrari (Emma), Stefania Sandrelli (Adriana), Monica Guerritore (Mara), Nicole Grimaudo (Maja), Valerio Binasco (Elio Fioravanti), Angela Finocchiaro (Silvana), Federico Costantini (Aris), Nicole Murgia (Valentina), Gabriele Paolino (Kevin), Milena Vukotic (Professoressa di Aris), Serra Yilmaz (Gelataia), Fausto Maria Sciarappa (Commissario), Giulia Salerno (Camilla), Christian Serritiello (Turista) – durata: 101’ – colore – produz.: Domenico Procacci per Fandango con Rai Cinema e Sky Cinema – origine: ITALIA, 2008 – distrib.: 01 Distribution (05-09-2008) Sceneggiatura: Sandro Petraglia e Ferzan Özpetek Nazione: ITALIA Anno: 2008 Presentato: 65. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia - 2008 - In Concorso
Il regista. Ferzan Özpetek nasce a Istanbul nel 1959. Dopo aver realizzato alcune opere che gli hanno procurato una fama internazionale (Il bagno turco – Hamam, Harem suaré, Le fate ignoranti, La finestra di fronte e Cuore sacro), ottiene un grande successo di pubblico e vince prestigiosi premi con Saturno contro, un film che pone l’accento sulla necessità dell’amore, ma anche sulla sua fragilità e transitorietà. Anche in questa sua ultima opera, tratta dal romanzo omonimo di Melania Mazzucco (Ed. Rizzoli) si parla di amore, ma di un amore estremo e tragico.
La vicenda può essere riassunta in poche righe. Antonio, guardia del corpo di un senatore, ed Emma sono sposati ed hanno due bambini, Kevin e Valentina, la maggiore. Da circa un anno sono separati. Antonio vive da solo nella casa dove abitava con la moglie; Emma è tornata a vivere con sua madre, portando con sé i bambini. Ma Antonio, che dà segni di squilibrio psichico e di profondo turbamento, non riesce a rassegnarsi alla separazione. Fa di tutto per riportare le cose a come stavano prima. Ma Emma non vuole saperne: ne ha già subite abbastanza per credere ancora nella buona fede dell’uomo. Antonio allora, prima con le buone, poi con la violenza, cerca di ottenere il suo scopo. Non riuscendovi, ricorre a un gesto estremo: va a prendere i bambini e li riporta nella vecchia casa. Apparentemente per trascorrere una notte assieme a loro, ma poi l’uomo estrae la pistola e fa una carneficina. Forse solo Valentina riuscirà a salvarsi, mentre Emma, che ha trascorso alcune ore in giro per Roma con la professoressa di Valentina, sta per apprendere la terribile notizia.
Il racconto possiede una struttura a flashback. Le prime immagini, con ampie panoramiche e carrellate, esplorano l’appartamento: si intuisce che sta per succedere qualcosa di drammatico. Poi gli spari e, più tardi, l’arrivo dei carabinieri. Una didascalia ci riporta indietro nel tempo: “24 ore prima”. A poco a poco viene ricostruita la storia di Antonio, di Emma e dei loro due bambini. Poi, nel finale si ritorna al momento in cui un carabiniere, collega di Antonio, abbatte la porta e fa la macabra scoperta. Ma il film è strutturato in modo tale da inserire la storia dei due protagonisti, che è una storia d’amore, all’interno di una galleria di altri personaggi che hanno tutti a che fare, in un modo o nell’altro con l’amore e i sentimenti. È una storia d’amore quella del senatore Fioravanti, la cui moglie si è suicidata gettandosi da una finestra dell’ospedale in cui era ricoverata, e che è stata sostituita con Maja, una bella ragazza che a un certo punto scopre di essere incinta. Certo, il senatore è più preoccupato delle elezioni e della sua carriera politica che della giovane moglie e dei suoi figli, la piccola Camilla e il giovane Aris. Per di più dimostra di essere sensibile alle grazie di Emma che, essendo separata, potrebbe essere disponibile. È una storia d’amore quella di Aris per la matrigna, ma una storia che si rivela praticamente impossibile, nonostante le dichiarazioni del giovane. È una storia d’amore (anche se solo accennata) quella di Mara, la professoressa di Valentina, che però si capisce essere connotata da elementi di tristezza e solitudine (la telefonata che Mara riceve). Ma le storie d’amore riguardano tutti, anche i bambini e gli adolescenti. Basti pensare al piccolo Kevin e alla piccola Camilla, che si “fidanzano” e si giurano eterno amore e all’incontro di Valentina con il ragazzo che ama la musica degli Zeppelin. Perfino nello spettacolo di burattini si parla di amore ed anche nel film sui pinguini ritorna spesso la parola amore. Si tratta certamente di un elemento tematico ed universalizzante che permea tutta l’opera e che è in funzione dell’idea centrale. Ma perché tutto sembra ruotare intorno all’amore e poi tutto si corrompe, svanisce, provocando lacerazioni insanabili e talvolta dai risvolti tragici? C’è un momento particolarmente significativo a questo proposito: quando Emma e Mara percorrono insieme le strade di Roma, la prima non può non raccontare la sua storia d’amore, quasi con gioia per la scoperta di qualcosa di così bello e promettente. Ed eccola rievocare il suo incontro occasionale con Antonio, la loro telefonata, ricordare quant’era bello il suo ragazzo, la proposta di matrimonio. Ma poi tutto cambia: «ed ecco la gelosia, le botte, i pochi soldi, le scenate davanti ai bambini…e l’amore a un certo punto se ne va». È un sogno o un incubo?
Come si vede l’autore ritorna sulla sua tematica preferita, quella dei sentimenti e dell’amore. L’amore è qualcosa di cui nessuno può fare a meno. Ma l’amore è illusione. È qualcosa di effimero, che non può durare, e produce guasti talvolta insopportabili e atroci.
Una visione amara e pessimistica della vita, resa con uno stile talvolta sopra le righe, con qualche ingenuità di troppo e una ridondanza espressiva che lo fa somigliare più a un drammone popolare dai risvolti spettacolari che ad una riflessione su uno dei valori più importanti della vita umana. (Olinto Brugnoli)
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