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SMS - SOTTO MENTITE SPOGLIE



Regia: Vincenzo Salemme
Lettura del film di: Franco Sestini
Edav N: 355 - 2007
Titolo del film: SMS - SOTTO MENTITE SPOGLIE
Cast: regia: Vincenzo Salemme – scenegg.: Ugo Chiti, Vincenzo Salemme – fotogr.: Maurizio Calvesi – mus.: Lucio Dalla – mont.: Claudio Di Mauro – interpr.: Vincenzo Salemme (Tommaso Lampedusa), Giorgio Panariello (Gino, l’avvocato), Luisa Ranieri (Chiara, compagna di Gino), Lucrezia Lante della Rovere (Chicca, moglie di Tommaso), Enrico Brignano (Bruno, il commercialista), Raffaele Pisu (il medico di famiglia), Asoka Devamunige (Domestico cingalese), Fiorenza Tessari (Ex moglie di Gino) – durata: 90’ – colore – produz.: Medusa Film – origine: ITALIA, 2007 – distrib.: Medusa (12.10.2007)
Sceneggiatura: Ugo Chiti, Vincenzo Salemme
Nazione: ITALIA
Anno: 2007

È la storia di Tommaso, un avvocato di mezza età, affermato nel lavoro e felice in famiglia: ha due figli con i quali (alcune volte) s’intende ma che comunque non gli danno preoccupazioni; ha poi una bella moglie, Chicca, con la quale – nonostante i diciotto anni di matrimonio – ha una bella intesa, sia sessuale che spirituale. Gli amici che frequenta, Gino – anch’esso avvocato – e Bruno – affermato commercialista – sono sempre in caccia di donne, entrambi plurisposati ed alle prese con dei menage di difficile conduzione.

In casa di Tommaso le cose scorrono tranquillamente, con i figli che crescono ed hanno meno bisogno di essere seguiti, escono e quindi lasciano i genitori soli in casa dove si possono dedicare a tutta una serie di fantasie erotiche; una di queste sere, la performance è interrotta dal rientro anticipato dei figli e quindi il tutto è rimandato al giorno dopo, nel pomeriggio, quando la casa sarà a loro totale disposizione.

Per dare una punta di peperoncino al gioco, Tommaso invia a Chicca un focoso SMS ma, nello smanettare in auto, sbaglia destinatario e lo manda a Chiara, la moglie di Gino: questa, che è già in crisi perché la sua agenzia di modelle le ha annunciato di non poterla piú ingaggiare, vede il messaggio come un segno del destino, qualcuno ancora la desidera e quindi – un po’ per la crisi, un po’ per fare qualcosa di diverso – decide di stare al gioco e si presenta all’appuntamento con Tommaso; questo è in bella sostanza l’elemento scatenante di tutto il resto della narrazione: da questo evento ha inizio una relazione tra i due, con la differenza che Tommaso sembra «subirla», mentre Chiara vi si getta a corpo morto, desiderosa di fare qualcosa di piacevole.

Dopo un po’ di tempo, le persone che sono vicini alla coppia, si accorgono che c’è qualcosa di strano nel loro comportamento: in particolare Gino che prende a seguire l’amico, senza tuttavia mai coglierlo in fallo.

Nell’ultima sequenza i giochi sembrerebbero scoperti, ma invece la situazione viene ancora salvata da Gino che anziché continuare a seguire l’amico, si mette a rivangare il passato con Chicca: da dieci anni sono amanti e scoprono insieme anche il motivo della longevità di questa relazione: semplicemente perché non si amano e quindi non si aspettano niente piú dell’aspetto sessuale che possono ricevere. 

Il film si divide in tre parti.

La prima nella quale viene descritta la bellezza dell’andamento familiare di Tommaso e Chicca, anche in contrapposizione alle problematiche dei due amici (Gino e Bruno) tutti presi dal tappare le falle che si aprono per le loro scappatelle.

La seconda parte prende l’avvio dal primo perno strutturale e cioè dall’errore di invio dell’SMS che perviene a Chiara anziché a Chicca e da origine a tutta una situazione che si sposta sempre piú verso la tragedia.

Nella terza parte abbiamo il secondo perno strutturale e cioè la rivelazione che Gino e Chicca sono amanti da dieci anni: tale acquisizione narrativa sembra indurre l’autore a lasciar perdere la caccia di Gino a Tommaso ed in pratica l’argomento viene piantato lí, senza che se ne abbia un seguito.

O meglio, un seguito ci sarebbe e ce lo danno i due giovani: il figlio di Tommaso, che invece è tutto sentimento, si ritrova in riva al mare con una ragazza la quale lo «costringe» in un certo senso a darle un bacio vero e quindi a dare inizio ad un qualcosa di piú concreto della solita relazioncella.

Anche loro quindi sono della stessa pasta di Gino e di Chicca che affermano tranquillamente che per far durare a lungo una relazione bisogna che non ci sia l’amore? Sembrerebbe, anche se voglio sperare il contrario, proprio perché altrimenti il film avrebbe una totale chiusura sui sentimenti non solo dagli adulti ma anche dai giovanissimi e questo sarebbe di una negatività estrema.

Si badi bene che il pubblico che vede questi film lo fa per passare 90 minuti di spensieratezza, ma non si accorge che a livello inconscio gli viene veicolata una idea di totale inutilità dei sentimenti al posto dei quali l’autore ci pone il sesso, quel sesso che viene abbondantemente esibito non come singole immagini ma come complesso di narrazione che lo pone al vertice di ogni pensiero.

Salemme, come attore, sarebbe anche bravo, ma poi quando lo si esamina come realizzatore, le pecche non sono poche: anzitutto la volontà di circondarsi da una sorte di regionalismo comico (Panariello-Toscana; Brignano-Lazio) del quale non sentivamo la necessità; in particolare il comico toscano non regge una parte che è anche di spessore e troppo spesso si rifugia nelle consuete parolacce dei suoi interventi televisivi; Brignano è assai simile al collega toscano, ma ha la fortuna di avere una parte minore e quindi di potersi attenere alle poche cose scritte sul copione.

E poi, mi si conceda un’ultima battuta: il film sembra una specie di succursale di Zelig, infatti oltre a Brignano che viene ripreso pari pari ed anche con la stessa tematica «anti-moglie», c’è pure un personaggio che è stato «rubato» alla trasmissione televisiva, cioè il filippino – interpretato in TV da Marco Mazzocca – che è a servizio in casa di Bixio e ne combina di tutti i colori, senza che nessuno peraltro lo capisca quando parla; ebbene un personaggio simile, affidato ad un attore di colore, cingalese, è presente anche nel film ed è il maggiordomo nella casa di Tommaso; mi è sembrato troppo!!

Una chiusa sul titolo: SMS – sotto mentite spoglie è forse un modo di reinterpretare il celebre acronimo che invece significa «short message system», ma non chiedetemene il significato perché non l’ho capito, al massimo posso legarlo all’equivoco del primo messaggio che Tommaso invia a Chicca e perviene, per errore a Chiara. (Franco Sestini)

 


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