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22 GIUGNO 2001. FIDUCIA AL GOVERNO BERLUSCONI E INFORMAZIONE DEI GIORNALI


di NAZARENO TADDEI
Edav N: 291 - 2001

Sono tre giornali del 22 giugno us , il giorno dopo che il nuovo Governo Berlusconi ha ottenuto la fiducia delle Camere.

La «fiducia» a ogni nuovo Governo è avvenimento non di­sprez­za­bile per la vita civile, e generalmente si riflette vistosamente nei media. Questa volta poi era particolarmente notevole, perché quella «fiducia» era l’espressione della schiacciante maggioranza del popolo italiano, che, nonostante la feroce e spesso disonesta campagna elettorale (e forse proprio per questo), aveva votato Centro-destra.

Un avvenimento civile, quindi, che si direbbe di primo piano.

Questa volta, invece, sono rimasto sorpreso del fatto seguente.

Ho preso tre giornali, uno di sinistra, «La Repubblica» accanito avversario di Berlusconi; uno non settario, ma di destra, «La Nazione» e uno, «Avvenire», che, essendo dei Vescovi, si suppone politicamente al di sopra delle parti e quindi oggettivo nell’informazione.

A seconda della po­sizione ideologica, pensavo, quella «fiducia» si sarebbe manifestata, nel modo di dare la notizia dei tre giornali: non piacevole per «La Repubblica», che infatti ironizza sul premier («Qui ci sono e qui resto!») e titola grosso «Duello sul conflitto di interessi» e mette vistosamente la notizia, ma dopo quella piú vistosa della ragazza rapita e salvata; piacevole per «La Nazione», che, al posto di esaltarla come prima notizia del giorno, la colloca addirittura in taglio basso con scarso rilievo, nonostante la fotografia, e l’attenua con «L’eclissi di Sole 24 ore».

L’«Avvenire» mette la notizia in taglio di mezzo, con titolo quasi obiettivo (perché leggermente ironico o acidino; «Berlusconi incassa la fi­du­cia») e lo integra con l’accusa tanto evidenziata da «La Repubblica» («Ma sul conflitto d’interessi la partita è tutta da giocare»); il testo è su 20 righe di colonna stremenzita e il resto dello spazio è coperto da altre notizie con immagine e finestrella colorata. Il tutto, sotto una notizia di carattere piú sociale che informativo («Nuovi italiani cercansi»). Né carne né pesce, quindi.

Non entro nell’oggettività d’informazione dei tre giornali, ma rilevo che per nessuno dei tre quella «fiducia» era la prima notizia del giorno.

La spiegazione?
Chissà quante se ne ascolterebbero. Al solito.

La mia lunga esperienza nella «lettura» dei media me ne fa sospettare una che sembrerà assurda (ma, come m’è successo altre volte, assurdità smentite dai fatti). Dico: al di sopra delle parti in Italia, c’è chi ha condotto da fuori l’ostilità a Berlusconi, ostilità da non esaurirsi con la sua vittoria popolare. Non si capirebbe altrimenti che tre giornali, rappresentanti tre diversi atteggiamenti ideologici coincidano nel derubricare pro o contro l’«impor­tanza» dell’evento.

Non mi aspetto consenso; anche perché c’è chi dice che la «lettura» è superata. Ma vorrei dire: ci rivedremo …a Filippi!

 


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