G8 DI GENOVA: CHI SOFFIA SOTTO E CHI SI ILLUDE?
di NAZARENO TADDEI
Edav N: 292 - 2001
«Chi soffia sulla guerra di Genova?» se lo chiede «L’Espresso» del 26.7.01 (v. foto), uscito il 19: due giorni prima dell’evento G8: guerra, quindi, prevista e dichiarata. E realizzata: disastrosamente.
Ce lo siamo chiesto tutti, vedendo le tute nere marciare liberamente in figure di danza, ma anche sfasciare banche e vetrine, senza che le forze di polizia intervenissero.
Un portavoce di queste, nel Dossier del tg2 del 23, ha dichiarato che gli ordini erano «servizio d’ordine pubblico» e non «servizio d’antiguerriglia».
Allora ci si chiede: «Chi ha dato questi ordini?». Forse il Governo uscente. Ma il nuovo Governo, che aveva rispettato ordini e persone già stabiliti, avvertito della guerra dichiarata, non poteva cambiare quegli ordini? Se non poteva (e perche?), di chi è la colpa? e se poteva, perché non li ha cambiati?
Nessuno parla (solo un accenno nel titolo di «Avvenire» 5 agosto); o, meglio, tutti scivolano via o sfuggono. Non s’è più sentito nemmeno Curzi (da Radio Praga, dove combatteva i Governi democristiani in Italia, era passato a dirigere Rai3; ora è direttore di «Liberazione» di PRC): in qualche trasmissione sul G8, da buon testimone oculare se l’era chiesto.
In compenso, si parla di forze di polizia «assassine» e di dimissioni del Ministro degli Interni.
A parte la lurida strumentalizzazione degli eventi di Genova, fatta per impedire al Governo Berlusconi di rispettare i suoi tempi, il fatto è che, né da destra (che ha promesso di non nascondere la verità), né da sinistra (che pure le inventa tutte), si vuol dare risposta alla domanda di chi ha lasciato gli sfasciatori, anche a Genova, scorrere e operare impunemente.
Temo che il fatto confermi l’ipotesi che buttavo lì nell' articolo «Fiducia al Governo Berlusconi».