IL PICCOLO
Regia: Maurizio Zaccaro
Lettura del film di: Adelio Cola
Titolo del film: IL PICCOLO
Titolo originale: IL PICCOLO
Nazione: ITALIA
Anno: 2009
Presentato: 66. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia - 2009 - Controcampo italiano
Il titolo del film riproduce il nome del ‘grande’ teatro della città di Milano. Il presentatore anticipa al pubblico in sala quella che era stata la volontà dell’autore del lungo mediometraggio di non aver avuto l’intenzione di farne una “celebrazione”. Ho assistito alla proiezione: sin dall’inizio e soprattutto dopo la fine ho concluso che celebrazione fu e nient’altro. Inizia e termina ad inclusione con un attore italiano ben conosciuto (evito qualunque nome…) che fa visita al PICCOLO, parla con allievi ed artisti ed infine esce dopo averci partecipato riflessioni ed emozioni.
La struttura del film è scandita da interviste, testimonianze e nostalgici ricordi di persone avanti con gli anni, che non possono dimenticare esperienze e successi riportati in tournée in ogni continente. Chi ‘domina’ interpreti e soprattutto protagonisti del bel tempo glorioso è il regista teatrale oggi sostituito da un altro altrettanto celebre italiano. Il rimpianto dello scomparso, le indelebili ed inimitabili ‘lezioni’ apprese dal grande predecessore sono vivamente impresse nella mente e nel cuore di chi lo commemora con riconoscenza e ‘devozione’. Da lui tutti hanno imparato “come si recita” sul palcoscenico e davanti al set cinematografico (“Noi siamo felici da fare teatro e di fare cinema!”) Piace od è antipatico quel MODO stentoreo e personalissimo insegnato ed appreso e tramandato? La domanda non ha importanza per il lettore della presente relazione d’un film. Quello che importa è conoscerne il contenuto, visto dalla particolare ‘inquadratura’ scelta dal regista. Le numerose scene registrate di commedie trasmesse dalla RAI o riprese dal vivo in città ospiti del PICCOLO durante i suoi spettacoli, impreziosiscono e rendono ‘piacevoli’ i 78 minuti di film, che documentano, se ce n’era bisogno, il MODO del quale sopra s’è accennato. L’ultima inquadratura, ripresa in soggettiva in riferimento all’attore che esce dal teatro, fa vedere varie “attrezzerie” polverose di commedie messe in scena (vecchi bauli, biciclette arrugginite, mobili sfasciati…), ‘dominati’, ancora una volta questo verbo!, dalla foto sbiadita del grande regista scomparso.
I 50 (cinquanta, sic!) spettatori in sala grande del palazzo del cinema al LIDO si spellano le mani circondando le anziane persone della delegazione, alle quali sono riservate tre file di poltrone. Applausi, applausi, applausi… (Adelio Cola)