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LIŠTICKY (FOXES; VOLPI)



Regia: Mira Fornay
Lettura del film di: Olinto Brugnoli
Titolo del film: LIŠTICKY (FOXES)
Titolo originale: LIŠTICKY (FOXES)
Nazione: SLOVACCHIA
Anno: 2009
Presentato: 66. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia - 2009 - Settimana della critica

Nata in Slovacchia nel 1977, Mira Fornay si diploma in cinematografia a Praga nel 2002. Autrice di diversi cortometraggi selezionati e premiati in molti festival internazionali, esordisce nel lungometraggio con questo LIŠTICKY, che significa “Volpi”.

 

La vicenda è ambientata nell’Irlanda dei nostri giorni. Betka è una ragazza di 23 anni che viene dalla Slovacchia e ha seguito l’esempio della sorella Tina (27 anni) che convive con il fidanzato irlandese, Steve, ed ha fatto fortuna nel campo delle vendite immobiliari.

Sarebbe logico aspettarsi che le due sorelle vivessero insieme, invece si capisce subito che da parte di Betka c’è un rifiuto totale di ogni forma di aiuto da parte della sorella. Betka vive presso una famiglia in cui presta servizio, ma ben presto si trova senza lavoro e senza ragazzo. Vaga da sola per la città di Dublino. Viene borseggiata ed è costretta a chiedere aiuto a Tina, ma non riesce a farsi localizzare. Esasperata, va a vivere in una casa con una ragazza che aveva conosciuto e che è l’amante del proprietario di un ristorante. Assunta come cameriera, si sente tuttavia completamente sola e arriva al limite della disperazione.

Tina cerca di aiutarla: le fa conoscere Mike, un uomo di colore piuttosto aitante. Tra i due nasce un rapporto che sembra finalmente restituirle un po’ di serenità. Ma quando viene ancora una volta licenziata e va a cercare conforto da Mike, lo trova con una sua ex (tra l’altro figlia del suo capo). Betka reagisce violentemente. Cerca di superare la situazione critica frequentando locali chiassosi, ma rischia di essere violentata. Ancora una volta Tina la salva. Ma, nonostante questo, quando Betka viene a sapere che Tina ha un amante, lo va a dire a Steve, che caccia la fidanzata da casa. Betka cerca di prendere il posto di Tina, ma questa interviene e rievoca un fatto che era capitato in Slovacchia e che si capisce essere all’origine dell’astio tra le due sorelle: Betka era andata a letto con Steve e, dopo che i due fidanzati erano partiti per l’Irlanda, aveva tentato di ferirsi crudelmente. La rievocazione del passato produce un cambiamento nelle due donne: Betka, che prova rimorso, cerca di uccidersi, ma Tina arriva in tempo per salvarla. E questa volta Betka accetta l’aiuto della sorella.

Il racconto possiede una struttura lineare, a parte il flashback finale che sblocca la situazione e che pertanto possiede un forte peso strutturale.

Il titolo del film è metaforico e tende a stabilire un’analogia tra Betka (ma forse anche tra tutti quegli stranieri che vivono in Irlanda) con le volpi. Le volpi infatti sono animali che si aggirano per le strade della città di notte e si cibano di rifiuti, segno evidente di emarginazione e di isolamento. Non è un caso, infatti, che in vari momenti vengano rappresentate delle volpi. Così come non è un caso che la prima immagine rappresenti Betka che, di notte, vaga per la città quasi rabbiosamente alla ricerca del suo ragazzo che la “scarica” immediatamente, sospettandola di tradimento.

Protagonista del film è pertanto Betka, questa ragazza orgogliosa e decisa che affronta la vita con una forte carica di aggressività e che, soprattutto, non vuole farsi aiutare da nessuno, in modo particolare dalla sorella.

Dopo le immagini iniziali che introducono la figura della protagonista, il film può essere diviso in due grosse parti seguite da un epilogo.

Nella prima parte vengono messe in rilievo le varie sconfitte di Betka: il fidanzato che non vuole più saperne di lei; il licenziamento da parte della famiglia presso cui lavorava; il tentativo, andato a vuoto, di mettersi in mostra con Mike. Fino al punto di vederla esasperata e quasi disperata (la scena nella vasca da bagno, con quella musica stridente che esprime l’abisso esistenziale in cui la ragazza è precipitata.

Nella seconda parte le cose sembrano un po’ migliorare. Dopo il rapporto con Mike, la si vede – unica volta in tutto il film – sorridere velatamente. Anche i rapporti con Tina sembrano evolversi (c’è addirittura un bacio tra le due sorelle). Ma poi l’abbandono di Mike la fa riprecipitare nella situazione iniziale. Il tentativo di violenza e la scoperta del doppio gioco di Tina la portano ad agire in modo ignobile: fare la spia con Steve per prendere il posto della sorella. Era questo probabilmente il suo desiderio represso, che conferma quanto avvenuto nel passato, quando lei aveva fatto l’amore con Steve.

Nell’epilogo il senso di colpa è talmente forte da spingerla verso il suicidio. Solo l’arrivo della sorella le impedisce di mettere in atto il suo piano e la salva, portandola ad accettare quell’aiuto di cui aveva sempre avuto bisogno, ma che aveva sempre rifiutato.

Betka è un po’ l’emblema di tante persone che vivono in un ambiente straniero e che hanno problemi di integrazione; ma è soprattutto l’emblema della persona umana che, finché non è in pace con gli altri, non riesce a trovare pace neanche con se stessa. E la pacificazione avviene attraverso l’apertura, la lealtà e la trasparenza.(Olinto Brugnoli)

 


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