MATCH POINT
Regia: Woody Allen
Lettura del film di: Nazareno Taddei
Edav N: 336 - 2006
Titolo del film: MATCH POINT
Titolo originale: MATCH POINT
Cast: regia, sogg. e scenegg.: Woody Allen - fotogr.: Remi Adefarasin - mus.: Brani tratti da opere di Giuseppe Verdi, Gaetano Donizetti, Georges Bizet e Gioacchino Rossini - mont.: Alisa Lepselter - scenogr.: Jim Clay - cost.: Jill Taylor - interpr.: Jonathan Rhys Meyers (Chris Wilton), Scarlett Johansson (Nola Rice), Matthew Goode (Tom Hewett), Emily Mortimer (Chloe Hewett Wilton), Penelope Wilton (Eleanor Hewett), Brian Cox (Alec Hewett), Miranda Raison (Heather), Zoe Telford (Samantha), Rose Keegan (Carol), Eddie Marsan (Reeves), Alexander Armstrong (Sig. Townsend), Steve Pemberton (Detective Parry), Ewen Bremner (Ispettore Dowd), Selina Cadell (Margaret), James Nesbitt (Detective Banner), John Fortune (John, l'autista), Simon Kunz (Rod Carver), Rupert Penry-Jones (Henry), Colin Salmon Ian Geoffrey Streatfeild (Alan Sinclair), Margaret Tyzack (Signora Eastby), Mary Hegarty Musicista del 'Rigoletto' Alan Oke (Musicista de 'La Traviata'), Mark Gatiss (Giocatore di ping-pong), Janis Kelly (Musicista della 'La Traviata'), Emily Gilchrist (Amica degli Hewetts), Toby Kebbell (Poliziotto), Georgina Chapman (Collega di Nola), Patricia Whymark (Operatrice telefonica), Paul Kaye (Agente Immobiliare), Philip Mansfield (Cameriere), Scott Handy (Amico degli Hewetts), Anthony O'Donnell (Custode) - durata: 124' - colore - produz.: Magic Hour Media, Thema Production, Invicta Capital LTD., BBC Films - origine: USA, GRAN BRETAGNA, 2005 - distrib.: Medusa (13-01-2006)
Sceneggiatura: Woody Allen
Nazione: USA, GRAN BRETAGNA
Anno: 2005
Presentato: 58. Festival di Cannes 2005 (Proiezione speciale)
Premi: DAVID DI DONATELLO 2006 COME MIGLIOR FILM DELL'UNIONE EUROPEA
È la storia di Chris, un ex tennista «professionista», ora stufo di questa vita troppo impegnativa, che decide di cominciarne una nuova mettendosi a insegnare tennis in un club dell’alta borghesia londinese. Lí conosce il giovane rampollo di una famiglia ricchissima, Tom e sua sorella, Chloe, ma soprattutto la fidanzata di lui, Nola, per la quale prova una immediata e violenta attrazione sessuale.
La famiglia di Tom accoglie volentieri il giovane e squattrinato maestro di tennis, specialmente perché sembra che la giovane Chloe, una ragazza dolcissima e romantica, sia a lui molto interessata. Chris è appassionato di lirica e – guarda caso – il padre di Tom è uno dei principali finanziatori del Teatro dell’Opera di Londra, dove ha un palco per sé e la famiglia: ovviamente, Chris viene invitato; e in queste occasioni si sviluppa la simpatia tra lui e Chloe che diventa poi fidanzamento ufficiale e conseguente frequentazione della famiglia dei suoceri e anche di Tom e di Nola anche nei fine settimana, che vengono trascorsi nella splendida villa di campagna, con grande parco, campi da tennis, maneggio e allevamento di cavalli da polo.
In una di queste occasioni, dopo un burrascoso litigio tra Nola e la madre di Tom, Chris ha un violento rapporto sessuale con la ragazza, la quale, in seguito, non vuole piú avere rapporti con lui; dopo aver visto di nascosto Nola e Tom che fanno sesso, Chris che, nel frattempo, ha abbandonato l’attività tennistica per entrare nella mega azienda finanziaria del suocero, si decide e sposa Chloe. Intanto Tom e Nola si sono lasciati e Chris, ancora turbato dalla ragazza, cerca invano di rintracciarla; mentre visita una galleria con la moglie incontra – per caso – Nola e, ottenuto il suo nuovo indirizzo, prende a frequentarla e a passare sempre piú tempo con lei.
Contemporaneamente la coppia Chris – Chloe è impegnata ad avere un figlio e visita vari ginecologi che tranquillizzano entrambi in quanto non ci sono elementi di carattere medico che impediscono la gravidanza. Chris continua a barcamenarsi tra le due situazioni: da una parte c’è Nola con la sua prorompente sessualità, dall’altra Chloe e la sua famiglia dalla quale ottiene tranquillità finanziaria e successi nel lavoro. Improvvisamente Nola gli rivela di essere incinta e, scartata l’ipotesi dell’aborto, chiede al giovane di lasciare la moglie e di sposare lei al piú presto, altrimenti sarà uno scandalo. Il giovane cerca di tergiversare non sapendo come affrontare la situazione, ma Nola lo mette con le spalle al muro: se lui non rivela tutto a Chloe e conseguentemente la lascia, oppure sarà lei ad andare dalla moglie a raccontare tutto. Chris, visto vano ogni tentativo di compromesso, decide di optare per la famiglia e organizza la morte di Nola, l’ostacolo per la sua felicità: uccide una donna che abita nello stesso pianerottolo della ragazza, arraffa tutti i gioielli della donna e quindi – all’arrivo di Nola nell’ora stabilita in precedenza – uccide anche la ragazza; la Polizia imposta le indagini proprio come desidera il giovane e ipotizza che un drogato sia entrato in casa della signora per rubare i gioielli e quant’altro e che, scoperto dall’improvviso arrivo della ragazza, abbia ucciso anche lei. Tutto sembra filare liscio, senonché la Polizia scopre in casa di Nola un diario tenuto meticolosamente dalla ragazza, nel quale, ovviamente, compare anche il nome di Chris e la loro vicenda sentimentale.
Mentre in casa dei suoceri di Chris si festeggia la raggiunta gravidanza della coppia, la Polizia convoca il giovane per interrogarlo; ma l’ipotesi iniziale sembra conservare sempre maggiore verosimiglianza rispetto all’omicidio passionale; Chris, comunque, nella sua piagnucolosa deposizione, scongiura i poliziotti di non intervenire con i suoceri per non rovinarne la reputazione, ma sembra che la Polizia gli stia comunque alle calcagna. Il giovane, allora, getta nel Tamigi i gioielli rubati in casa della vecchia uccisa, ma la fede della donna picchia contro una ringhiera e rimbalza sulla strada: sarà quello che lo salverà, perché la Polizia, il giorno successivo, troverà un giovane ucciso in un regolamento di conti tra drogati che ha in tasca l’anello della donna uccisa da Chris, anello peraltro ben riconoscibile perché reca incisa la data del matrimonio e il nome della donna: l’ipotesi dell’omicidio per furto diventa ufficiale ed il giovane viene scagionato.
• all’inizio (una voce fuori campo) fa un discorso sulla fortuna («il Destino») e, a titolo esemplificativo, viene portato il gioco del tennis, quando la pallina, batte nella rete divisoria del campo: «Chi disse preferisco avere fortuna che talento percepì l’essenza della vita. Ci sono dei momenti in una partita in cui la palla colpisce il nastro con un po’ di fortuna lo oltrepassa e allora si vince oppure no e allora si perde».
Da notare che su un’ipotesi come questa, è impostata tutta la struttura del film: anche Chris, a un certo punto si troverà a dover scegliere tra la moglie (Chloe) e l’amante (Nola). Sceglie la moglie.
• all’inizio (sul discorso del Destino) e alla fine (sulla conclusione della vicenda fortunata per Chris) a base sonora del film c’è la romanza «Una furtiva lacrima» dell’Opera L’Elisir d’amore di Gaetano Donizetti, interpretata da un tenore accompagnato dal solo pianoforte.
• il commento musicale del film è affidato a romanze celebri interpretate da tenori accompagnati dal pianoforte; soltanto nella sequenza del delitto e in quella successiva la romanza è accompagnata dall’intera orchestra;
• Chris, commentando con un suo vecchio compagno di tennis il suo nuovo lavoro nell’azienda del suocero, vanta le grandi ricchezze che potrà accumulare e i benefici che ne sta già traendo (ottimo stipendio, casa splendida, macchina con autista a disposizione), anche se non sembra entusiasta del lavoro in sé;
• nell’andare a cercare lavoro nel «Club» tennistico dell’alta borghesia londinese, Chris sembra cercare una qualche sistemazione per il suo futuro e l’incontro con Chloe (e soprattutto con la famiglia) sembra l’occasione da non lasciar perdere;
• l’incontro con Nola appare fin dalla prima volta abbacinante per Chris ma solo sotto il profilo strettamente sessuale, dato il fascino morboso che la ragazza emana.
Già dalla sommaria vicenda, si può ben capire che, sotto il profilo morale, il film naviga in acque ben diverse da quelle dove potrebbe o dovrebbe essere accolto positivamente. Infatti fin dall’inizio, il protagonista è preoccupato solo d’avere una situazione soddisfacente sotto il profilo umano ed egoistico, senza alcun richiamo o apertura alla tensione meno ristretta e chiusa, cioè dell’eros, dimenticando completamente la vera dimensione di cui disserta saggiamente l’attuale Pontefice nella sua prima Enciclica su «Dio è amore». Anche i rapporti sentimentali sono visti esclusivamente ristretti all’attrattiva fisica, sostenuta, appunto, dal solo e ristretto eros.
Questa ristretta e mozza dimensione inquina tutto il film nella sua impostazione e trattazione.
Da notare che l’autore ha dichiarato apertamente d’essersi stufato di fare solo film per divertire; ed effettivamente, ci si accorge quasi subito che Woody Allen ha intrappreso una nuova linea di fare film: dal comico, infatti, è passato al serio e al drammatico; e, a tutt’oggi, è ben difficile dire se e con quale esito di gradimento tanto artistico quanto popolare. Resta comunque evidente la sua attenzione di regista attento e quasi scrupoloso, nell’impostazione del suo lavoro a partire dalla scenegggiatura alla direzione degli interpreti e dei collaboratori.
Ma è ovvio che tentare una nuova strada espressiva, dopo tanta esperienza sulla vecchia strada, non è impresa semplice e merita sempre attenzione e rispettosa attesa, prima di avventurarsi in giudizi affrettati, com’era già succeso in altri casi della storia del Cinema – se non ricordo male – nel caso di Totò. (Nazareno Taddei sj)