The Happy Poet (Il Poeta Felice)
Regia: Paul Gordon
Lettura del film di: Adelio Cola
Edav N: - 2010
Titolo del film: THE HAPPY POET
Titolo originale: THE HAPPY POET
Nazione: USA
Anno: 2010
Presentato: 67. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia - 2010 - Giornate degli Autori
E’ LA STORIA D’UN GIOVANE STATUNITENSE DISOCCUPATO, poeta felice malinconico, il quale, con l’aiuto di due amici collaboratori volontari, allestisce un chiosco di cibi vegetali di sua confezione, sperimenta fasi alterne di fortuna e sfortuna nelle vendite sulla strada della periferia d’una metropoli (realtà e simbolo s’identificano), e alla fine, risvegliandosi dalla sua ingenuità che gli aveva fatto confidare le sue idee d’imprenditoria culinaria ai due colleghi, che si appropriano delle brillanti idee (titolare l’iniziativa “Poeta felice”), riesce a saldare i debiti contratti con l’aiuto della sua prima cliente della quale s’è innamorato e che aspetta da lui un figlio (speranza nel futuro). Al prologo (circostanze esistenziali del protagonista) segue la prima parte del film (delusioni iniziali), la seconda (raggiro dei due colleghi che lo sfruttano), il ricordato ‘risveglio’ dalla innocente ingenuità e l’epilogo (sincera amicizia d’amore con la prima sua cliente:”Non sono mai stato così felice!). Il giovanotto ha affrontato il mondo degli ‘affari’ con ingenuità, ma con un carattere imbranato, timido, credulone nell’aiuto del prossimo, generoso fino alla prodigalità. Egli non sa che la gente aspetta cose nuove ma non troppo!, perché poi esige tornare a scelte collaudate dalla ‘omològazione’ tipo Mc Donald. La colonna sonora ripete quasi ossessivamente una nota di pianoforte, che s’allarga ad un semplicissimo motivo di tre quattro note ripetuto sempre uguale e alla fine è ripresentato svolgendosi come una specie di elementare passacaglia.
OGGI, in USA (soltanto laggiù?) una persona ingenua e coscienziosa, anche se fornita di poetiche idee originali di natura imprenditoriale, non può fare fortuna, perché i furbi amici lo sfruttano. Non è sufficiente avere idee originali; sono necessari capitali, esperienza di reperirli e convincere chi li possiede a metterli a disposizione, furbizia, diffidenza verso i collaboratori scaltri e finti disinteressati.
Il film è lento, schierato in difesa del protagonista, che viene compatito ma non presentato come esempio da imitare.