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MA CHE STORIA



Regia: Gianfranco Pannone
Lettura del film di: Gian Lauro Rossi
Edav N: - 2010
Titolo del film: MA CHE STORIA
Nazione: ITALIA
Anno: 2010
Presentato: 67. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia - 2010 - Controcampo Italiano

“Mi sono più volte chiesto se, come me, anche la gente di questo paese creda che la Storia d'Italia, specie quella unitaria, sia difficile da rinchiudere in risposte nette, univoche. Ecco perchè ho sentito il bisogno di questo film e di intitolarlo “ma che Storia “.

Questo commento del Regista al suo film, porta in parallelo a dire: “ ma che strano Film si è visto”. Strano, perchè, all'apparenza, sembra un documentario, in realtà è un vero film con una sua precisa idea centrale. Tratta una parte di Storia dell'Italia che va dal Risorgimento fino agli anni Ottanta. Nel racconto si parla di Mazzini a cui seguono Garibaldi, Cavour, Verdi, Giolitti, Mussolini, De Gasperi, Togliatti, Gronchi, Fanfani ed altri, sino ad arrivare agli ultimi giorni di Aldo Moro (senza citare la fine dello statista e il fenomeno delle Brigate Rosse).

        Tale vicenda è stata strutturata facendo riferimento a citazioni, frasi, pensieri, relativi alla storia d'Italia,  di vari autori intellettuali, letterati e politici a cui la stessa storia e la stessa Cultura d'Italia hanno dato riconoscimento per il loro alto significato.

        Ad ogni frase seguono immagini di repertorio, di cinegiornali e di documentazione varia dell'archivio Luce che attraversano, senza retorica, gli anni della storia nazionale del periodo a cui si riferiscono, mentre nella prima parte del filmato ( non esistendo allora mezzi tecnici adeguati ) vengono utilizzati disegni, vignette e commenti fuori campo del Regista ( vedi la storia garibaldina ).Tali commenti si individuano anche nei passaggi cruciali della rappresentazione della storia che il regista ci presenta.

        Un' altra caratteristica della struttura filmica la si individua nei canti popolari delle varie epoche che rispecchiano le diverse tradizioni regionali e ambientali: trattandosi di brani musicali conosciuti e ancora oggi cantati, riescono davvero ad offrire allo spettatore il senso del momento storico presentato.

        Si percepisce infine che questi racconti sono stati realizzati con sentimento critico e amaro ( a volte anche ironico ), mentre raccontano gioie e dolori di una storia ricca, ma, per certi aspetti, anche violenta.

 

Questa struttura filmica costruita su vari nuclei narrativi ( che qui si vuole evitare di riportare per la loro lunghezza ) fa emergere l'Idea dell'autore: “un paese così articolato, così ricco di sfaccettature simili e al contempo contrastanti, in cui vale tutto e il contrario di tutto, si presenta, nonstante ciò, ancora unito. Forse sono proprio queste variegate caratteristiche che lo fanno vivere e lo tengono unito tanto da meritare la definizione di “Stati Uniti d'Italia”.

La presentazione di questa ”strana storia” risulta obiettiva e, pur utilizzando documenti storici, non entra nelle disquisizioni politiche e storiografiche, ma si limita ad offrirci, in modo gradevole e sereno, una lettura degli avvenimenti. Il film risulta interessante e certamente utile al fine di accompagnare le prossime celebrazioni di commemorazione dell'Unita d'Italia. (Gian Lauro Rossi)

 


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