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THE TEMPEST



Regia: Julie Taymor
Lettura del film di: Franco Sestini
Edav N: - 2010
Titolo del film: THE TEMPEST
Titolo originale: THE TEMPEST
Nazione: USA
Anno: 2010
Presentato: 67. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia - 2010 - Fuori Concorso

È la storia di Prospera, versione femminile del mago Prospero, abile nel manovrare re, spiriti e mostri, nonché a fare sortilegi di varia natura, la quale – scacciata da Milano da una congerie di cortigiani del Regno di Napoli che cercano di subentrale -  impiega tutta la sua potenza per inventare una tempesta ciclopica che fa naufragare la nave che trasporta i congiurati e li fa sbarcare nell’isola dove la Maga è stata esiliata insieme alla bellissima figlia e ad uno spirito d’aria che la serve in modo impeccabile, sotto la promessa di essere liberato e di ritornare all’originaria natura.

Prospera utilizza le proprie forze e, individuati i congiurati che vengono per ucciderla, organizza contro di loro una serie di sortilegi che in pratica li neutralizza e li riduce all’impotenza; anche due furfanti che sperano di trovare fortuna, vengono prima avvicinati da un mostro che era amico della sovrana e cerca fortuna alleandosi con i nuovi arrivati e poi neutralizzati e ridotti a mal partito, sempre con l’aiuto dello spirito d’aria.

Ma l’arrivo più importante – sempre dal naufragio della nave investita dalla tempesta - è quello di un Principe che incontra la figlia di Prospera e se ne invaghisce perdutamente, ricambiato dalla leggiadra fanciulla; dopo un primo momento di perplessità, Prospera concede fiducia al giovane e aiuta i due promessi sposi a conquistare la loro felicità.

Sarà questo evento che induce Prospera ad abbandonare i suoi poteri magici e a limitarsi ad essere la madre della sposa: l’immagine che ci indica con chiarezza questa scelta è quella della maga che spezza il bastone fatato, perdendo così tutti i suoi poteri soprannaturali.

Tratto dall’omonimo dramma di Shakespeare, il film è girato con accuratezza e con un “giusto” utilizzo dei nuovi strumenti che la cinematografia si è data e continua ad inventare, cosicché molte sequenze fantastiche risultano particolarmente belle e accattivanti.

L’assunto tematico punta sui due caratteristiche della narrazione: la prima è quella della vittoria di Prospera – chiaramente presentata come strumento del bene – contro le forze del male, rappresentate dai due furfanti venuti a rubare e dai congiurati che mirano al dominio su Milano; il secondo è quello del sentimento amoroso che induce la Maga a cessare la propria attività e rientrare nei ranghi delle persone normali; è chiarissimo in quest’ultimo aspetto del film, l’impatto della donna con i due giovani innamorati con l’amore che appare come elemento dominante la scena e quindi la conseguente decisione di abbandonare le pratiche magiche.

Con Helen Mirren nel ruolo di Prospera, la regista americana ha avuto la fortuna di potersi avvalere di una delle migliori attrici viventi per dare risalto a un personaggio dai toni particolarmente accesi come l’alchimista e maga che combatte per il bene e vince nettamente sulle forze del male; i temi del potere, della vendetta, della compassione e del perdono, si sviluppano così in forma complessa nell’ambito dei rapporti di Prospera con la figlia Mirando e con i congiurati che sono costretti a rivedere le loro considerazioni sulla donna e ad accettare la sua azione compassionevole con animo grato e con speranza di un futuro migliore.

Due parole infine su un personaggio che riveste una grossa funzione nell’economia del film: si tratta di Ariel, lo spirito dell’aria, al servizio di Prospera e sua “longa mano” in ogni intervento nei confronti di coloro che vorrebbero distruggerla; è stato realizzato con un attore che però viene “trattato” nelle immagini, in modo che appaia come “alonato” ed abbia quasi sempre una specie di coda luminosa che lo segue in ogni apparizione: la resa nei confronti dello spettatore mi sembra affascinante!

Per concludere, un film molto ben fatto, con splendide immagini e con una narrazione lineare e ben comprensibile, che dovrebbe avere un buon successo di pubblico.

Il fatto poi che sia stato presentato “fuori concorso” come film di chiusura della Mostra, mi sembra di poterlo considerare un chiaro sintomo della considerazione che la coppia Teymor-Mirren riscuote nei confronti della direzione della Mostra.

(Franco Sestini) 
 


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