FURIA SELVAGGIA
Regia: Arthur Penn
Lettura del film di: Sergio Raffaelli
Titolo del film: FURIA SELVAGGIA
Titolo originale: THE LEFT-HANDED GUN
Cast: regia: Arthur Penn - scenegg.: Leslie Stevens - sogg.: Goe Vidal- fotogr.: J. Peverell Marley - mus.: Alexander Courage - mont.: Folmar Blangsted - scenogr.: Art Loel - cost.: Marjorie Best - interpr.: Paul Newman (William Bonney, Billy The Kid), Lita Milan (Celsa), John Dehner (Pat Garrett), Hurd Hatfield (Moultrie), James Congdon (Charlie Boudre), James Best (Tom Folliard), Colin Keith-Johnston(Tunstall)- durata: 102' - B&N - produz.: Fred Coe per Harroll Production - origine: USA, 1958 - distribuz.: Gold Film, Warner Home Video (Gli scudi)
Sceneggiatura: Leslie Stevens
Nazione: USA
Anno: 1958
estratto da «Schedario Cinematografico» (Ges [Giulio Schmidt]/Raf [Sergio Raffaelli]), 1963, 2 schede, ed. CiSCS
È il primo film a lungometraggio realizzato da A. Penn, accostatosi al cinema nel 1958 dopo una intensa attività teatrale e televisiva.
Il film si ispira al dramma televisivo The Death of Billy the Kid di Gore Vidal, realizzato da R. Mulligan. Riscritto appositamente per lo schermo da Leslie Stevens, «FURIA SELVAGGIA ha pochi rapporti con esso; Leslie Stevens ed io stesso siamo partiti da un'idea del tutto differente: girare un film non sul West, ma su un certo tipo di West, tentare un'opera originale nonostante la modestia dei nostri mezzi» (Arthur Penn in «Cahiers du Cinéma» [Paris], 1963, 140, p. 29».
Il film può essere indicato per cicli sul western psicologico.
È LA STORIA DI William Bonney, un giovane cow-boy irrequieto e sensitivo, il quale, giunto nel Nuovo Messico dopo lungo vagabondare e paternamente assunto come mandriano dal vecchio e saggio Tunstall, essendo rimasto profondamente addolorato dall'assassinio di costui, insieme ai suoi amici Tom e Charlie ne vendica la morte, eliminando tre dei quattro assassini (tra i quali lo sceriffo) e – uscito malconcio dall'incendio appiccato al suo rifugio dalla folla inferocita – dopo aver dimorato libero (prima perché creduto morto, poi per un'amnistia) presso il messicano Saval (della cui moglie Celsa egli approfitta), allorché giunge l'occasione caparbiamente attesa di concludere la vendetta, uccide impulsivamente il quarto assassino alla festa nuziale del suo amico Garrett; dopo essere stato arrestato da questi (divenuto sceriffo per punirlo del sangue sparso alle proprie nozze) a conclusione d'una caccia mortale per Tom e Charlie, e dopo aver appreso, esilarato, in carcere d'essere diventato un leggendario eroe dei fumetti, per sfuggire all'esecuzione capitale riesce ad evadere uccidendo una guardia, ma, segnalato a Garrett da un ambiguo e servile giornalista e abbandonato a se stesso da Saval e Celsa, fingendo di non volersi arrendere quantunque disarmato, ormai stanco e sfiduciato si fa uccidere da Garrett.
Giudizio Ufficiale Cattolico (C.C.C.): «Il clima esasperato in cui si svolge la vicenda e numerose scene di brutale violenza rendono sconsigliabile la visione del film.»
Altre notizie sull’autore e sul film oltre che a giudizi della critica dell’epoca divisi secondo gli aspetti «cinematografico artistico», «contenutistico e tematico» e «morale» si possono trovare in «Schedario Cinematografico» alla voce.