UNA SCONFINATA GIOVINEZZA di Pupi Avati nelle sale dall’8 ottobre 2010
di LUCILLA MIARELLI
Il nuovo film di Pupi Avati parla di Alzheimer. Un film che già nel titolo riassume poeticamente la terribile realtà di questa malattia, che conduce chi ne è colpito a dimenticare se stesso.
Protagonista è una coppia: Lino Settembre, un giornalista sportivo e sua moglie Chicca, professoressa di Filologia Medievale. Una coppia felice, sposata da venticinque anni che non è mai riuscita ad avere un figlio. Una mancanza questa che sembra aver rafforzato l’unione fra i due, piuttosto che deturparla.
Il loro amore è messo alla prova quando a Lino viene diagnosticato l’Alzheimer.
L’uomo si allontana sempre più dal presente con la sua mente e Chicca decide di stargli accanto, nel processo di “regressione” che l’Alzheimer gli infligge.
Una malattia e le conseguenze che essa ha non solo sul malato, ma soprattutto su chi gli sta intorno.
Come afferma lo stesso regista il tema della dell’Alzheimer è anche un pretesto per raccontare la prima storia d’amore che lui abbia mai narrato.
Il film è impregnato di flashback che raccontano l’infanzia di Lino Settembre.
Un film poetico, una sceneggiatura veramente ben composta e un protagonista Fabrizio Bentivoglio che interpreta con una grande semplicità e complessità il ruolo di Lino Settembre.
Pupi Avati esce al cinema con un film che oggi è forse difficile da portare nelle sale italiane, come lui stesso afferma. Una pellicola uscita in poche copie, che però è piena di spunti di analisi e di momenti di “sconfinata” emozione. (Lucilla Miarelli)