L’ULTIMO TERRESTRE
Regia: Gian Alfonso Pacinotti
Lettura del film di: Franco Sestini
Titolo del film: L’ULTIMO TERRESTRE
Titolo originale: L’ULTIMO TERRESTRE
Cast: regia, sogg. e scenegg.: Gian Alfonso Pacinotti – liberamente ispirato al romanzo a fumetti Nessuno mi farà del male di Giacomo Monti – fotogr.: Vladan Radovic – mont.: Clelio Benevento – scenogr.: Alessandro Vannucci – cost.: Valentina Taviani – suono: Alessandro Bianchi – mus.: Valerio Vigliar – inper. princ.: Gabriele Spinelli (Luca Bertacci), Anna Bellato (Anna Luini), Luca Marinelli (Roberta),Teco Celio (Giuseppe Geri), Stefano Scherini (l’americano), Roberto Herlitzka (padre di Luca), Paolo Mazzarelli (Walter Rasini), Sara Rosa Losilla (Aliena), Vincenzo Illiano (Gabriele Del Genovese), Ermanna Montanari (Carmen) – durata: 96’ – colore – produz.: Domenico Procacci per Fandangho e Rai Cinema; realizzato con la partecipazione della Regione Toscana – origine: Italia, 2011 – distribuz.: Fandango (9.9.2011)
Sceneggiatura: Gian Alfonso Pacinotti
Nazione: ITALIA
Anno: 2011
Presentato: 68. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia - 2011 – Concorso
Premi: Segnalazione del SNGCI – Premio Arca CinemaGiovani migliore film italiano – Premio Fondazione Mimmo Rotella –
È la storia di Luca Bertacci, un trentacinquenne con enormi problemi di relazione, in particolare con le donne, specie dopo essere stato abbandonato dalla madre quando era piccolo ed essere cresciuto nell’odio per le femmine e quindi nell’incapacità di provare dei sentimenti; la sua vita di relazione, a parte i compagni di lavoro al PalaBingo, si conta su poche dita di una mano: un travestito, con cui è amico da oltre venti anni e che va a trovare quasi giornalmente sul luogo di “lavoro” ed un’anziana prostituta con la quale ha un rapporto strano e quasi materno.
La vicenda di Luca si svolge in un periodo del tutto particolare, in quanto siamo all’incirca una settimana prima che avvenga l’annunciata calata degli extraterrestri sulla Terra, notizia data in sordina da tutti i mezzi di comunicazione, quasi a non voler fare troppa pubblicità sull’evento.
Le giornate di Luca sono scandite da una regolarità ferrea: una volta la settimana si reca a casa del padre, un piccolo coltivatore alla periferia della città, per consumare una frugale cena; giornalmente, o quasi, s’incontra con l’amico “Roberta”, il travestito che batte su una strada periferica, tutti i giorni quando esce di casa cerca di incrociare lo sguardo con una bella vicina di casa, Anna, con la quale ha un intermezzo sfavorevole per colpa di un gatto della ragazza trovato morto dallo sfortunato Luca.
In occasione di una di queste visite al padre, Luca rimane di stucco nel trovare nel cascinale addirittura un alieno (o forse si tratta di “una” aliena, visto il seno prosperoso) che viene presentato come un involucro biancastro, sul tipo di quelli di “Incontri Ravvicinati”; l’essere è perfettamente educato, da la mano quando viene presentato e, quello ancora più sorprendente è che sa cucinare benissimo; il padre è al settimo cielo ed è addirittura ringiovanito per effetto di questo alieno che gli ha risistemato tutti i fiori (pianta un seme ed il giorno dopo la pianta è già grande), ha ripulito la casa ed il giardino: insomma un vero e proprio toccasana per un anziano vedovo come il padre di Luca.
Con Anna le cose si evolvono in un certo modo, per merito soprattutto di un gattino trovatello che Luca regala alla ragazza, facendosi così perdonare l’incidente della prima volta; sembra che tutto si stia avviando verso una felice conclusione, quando la vita di Luca è deviata su un nuovo evento: nel PalaBingo, i suoi colleghi organizzano uno scherzo nei confronti di un antipatico Capo Sala (l’Americano), al quale viene prospettata una inebriante serata sessuale con una ninfomane e, una volta infilato in macchina il malcapitato si ritrova a palpeggiare l’amico di Luca – il travestito Roberta – e va su tutte le furie, dando in escandescenze e picchiando a morte la ragazza; l’intervento di un gruppetto di alieni ridonerà la vita al travestito e questo sarà uno dei “miracoli” che questi signori compiono sulla Terra prima dell’invasione vera e propria.
L’alieno che abita con il padre di Luca, pianta in asso l’anziano che una sera, irretito dagli amici, rientra tardi ed ubriaco, lasciandolo distrutto e tra le lacrime; accorre Luca per rinfrancare il padre e scopre – tra un discorso e l’altro – che la madre non è scappata di casa, ma è stata uccisa dal marito in quale, al rientro da una serata con gli amici, ubriaco fradicio, non sopporta i rimproveri della donna e la colpisce a morte, seppellendola poi in un campo vicino (dove?, gli chiede Luca; “non me lo ricordo” risponde il padre).
Dopo questa scoperta Luca rientra a casa e va a trovare Anna, instaurando con lei una relazione sentimentale e assistendo insieme a lei al famoso arrivo degli extraterrestri: l’immagine ci mostra una sorta di bagliori nel cielo che assomigliano a dei fuochi d’artificio ma che non si spengono, a testimoniare che “loro” sono tanti e stanno arrivando.
Il film inizia con una immagine “nera” sulla quale scorre un audio che riprende una trasmissione radiofonica a telefono aperto: alcuni ascoltatori pongono quesiti o impressioni sull’imminente sbarco degli alieni: le domande della gente vanno dalla preoccupazione per il posto di lavoro (ora faranno come i cinesi, ci porteranno via il lavoro) alla curiosità per l’aspetto che avranno e qualcuno arriva ad ipotizzare che questi extraterrestri si distingueranno soprattutto perché sapranno distinguere “cosa è bene e cosa è male” ed agire di conseguenza, aspettativa che nella realtà filmica si realizza puntualmente.
In altro contesto – una conferenza organizzata per vendere di tutto – una comunità pseudo scientifica e religiosa, contrabbanda questo arrivo come un qualcosa di mistico e di atteso, addirittura perché qualcuno di questa comunità è già stato ospite di questi alieni e ne ha riportato indietro alcune caratteristiche che poi vengono contrabbandate come curative e vendute agli spettatori.
Ma l’arrivo di questi extraterrestri, prima che al Paese – in crisi oltre che economica, soprattutto di valori e di volontà – sembra fatto apposta per risolvere i problemi di Luca che finalmente scopre la verità sulla madre e potrà smettere di chiamarla “quella femmina maledetta” e con questo riequilibrio psicologico, avrà probabilmente successo anche il rapporto tanto atteso e tanto voluto, con la bella Anna o con altre fanciulle.
L’idea dell’arrivo degli alieni utilizzato come sottofondo per una vicenda di carattere psicologico è senza dubbie assai interessante; magari, avrebbe richiesto una maggiore conoscenza della scrittura cinematografica, ma dobbiamo avere pazienza e scusare il bravo Pacinotti che è alla sua opera prima e si candida al Premio specifico per gli esordienti, ma forse anche a qualcosa di più importante. Glielo auguro di cuore, aspettandomi di vedere tra qualche tempo un nuovo lavoro di questo vignettista che ci ha fatto vedere di sapersela cavare anche sul set di un film. (Franco Sestini)