FRITT FALL (Departure)
Regia: Caroline Cowan
Lettura del film di: Franco Sestini
Titolo del film: FRITT FALL (DEPARTURE)
Titolo originale: FRITT FALL
Cast: regia: Caroline Cowan - scenegg.: Alex Haridi - scenogr.: Catharina Nyquist, Ehrnooth, Johan Serrander - fotogr.: Marek Wiser - mont.: Johan Serrander - mus.: Matti Bye - cost.: Emma Gauffin - suono: Per Nyström Ljudligan AB - interpr.: Lotta Tejle, Dennis Egag - durata: 27' - colore - produz.: Bob Film Sweden AB SVT Fiktion - origine: Svezia, 2006 - distrib.: Swedish Film Institute
Nazione: SVEZIA
Anno: 2006
Presentato: 64. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia - 2007 - CORTO CORTISSIMO
È la storia di Vocho, un ragazzino di circa 10 anni, che vive un’esistenza ai margini della società: insieme allo zio chiede l’elemosina sulla metropolitana, usando i bigliettini che riportano una richiesta di aiuto per curare la sorella gravemente ammalata (cosa ovviamente non vera). Sempre insieme allo zio, dopo il “lavoro” si reca in una sorta di comunità di immigrati che è stipata in un solo appartamento.
Un bel giorno, causa un controllo improvviso della Polizia, il bambino resta solo in una città straniera e in una nazione straniera: prova a tornare nello stesso appartamento ma lo trova completamente vuoto; cerca poi di mettersi in contatto con lo zio ad un numero telefonico che gli ha fornito per ogni evenienza, ma risponde una voce che riattacca subito; al culmine della disperazione, vede una donna che si lancia in acqua da un poste: senza pensarci sopra si getta anche lui – pur non sapendo nuotare – e così la donna, costretta a salvare il ragazzo, salva anche se stessa.
Si reca a casa della donna, di nome Agneta, e lì trova due lettere che lei ha scritto alle due figlie, evidentemente per spiegare il suo gesto. Dopo essere stato accudito, rifocillato e fatto dormire per una notte, il bambino ruba un po’ di soldi e se ne va, non senza aver preso il numero di telefono di una delle figlie di Agneta: da fuori telefonerà alla ragazza e la informerà che la madre ha scritto una strana lettera a lei indirizzata; così la figlia – sempre nascosta dietro una segreteria telefonica – chiama la madre ed ha un colloquio con lei, nel quale le due donne si spiegano. Vocho intanto se ne è andato: quella non è la sua vita e neppure la sua casa; lui dovrà farsela in qualche modo, ma non subito.
Il film – della durata di 27’ – è molto ben fatto e porta alla ribalta una serie di valori umani che vanno dalla solidarietà materiale a quella spirituale: Agneta aiuta Vocho, lo rifocilla e gli fornisce anche un letto; Vocho dal canto suo la fa sentire utile e la mette in contatto con la figlia: il contratto è assolto da entrambi che possono riprendere il cammino, rinforzati da questo incontro che è stato fruttifero per entrambi. (Franco Sestini)