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VENKOSKý UCITEL (A COUNTRY TEACHER)



Regia: Bohdan Sláma
Lettura del film di: Franco Sestini
Titolo del film: VENKOSKÝ UCITEL (A COUNTRY TEACHER)
Titolo originale: VENKOSKÝ UCITEL
Cast: regia, scenegg.: Bohdan Slàma - scenogr.: Vàclav Novàk, Petr Pistek, Martin Micka - fotogr.: Divis Marek - mont.: Jan Danhel - mus.: Vladimir Godàr - cost.: Zuzana Krejzkovà - interpr.: Pavel Liska (Peter), Zuzana Bydzovskà (Marie), Ladislav Sedivy (Lada), Zuzana Kronerovà (madre di Peter), Miroslav Krobot (padre di Peter), Marek Daniel, Terza Voriskovà - durata: 113' - colore - produz.: Negativ s.r.o. - origine: Repubblica Ceca, 2008
Sceneggiatura: Bohdan Sláma
Nazione: REP. CECA
Anno: 2008
Presentato: 65. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia - 2008 - Giornate degli Autori

 

È la storia di Peter, un giovane insegnante di Scienze Naturali che abbandona un prestigioso liceo di Praga per andare ad insegnare nella scuola secondaria di in piccolo paese rurale; il Preside della scuola gli chiede subito quale mistero ci sia dietro a questa scelta, ma Peter non risponde.

Conosce una vedova di mezza età, Marie, ed il figlio di lei, Lada, un diciassettenne più interessato ad esplorare le grazie di una coetanea cittadina che viene dalla nonna un giorno la settimana, Bara, che studiare, tant’è vero che la vedova prega l’insegnante di dare al figlio qualche ripetizione per vedere se riesce a passare all’esame.
In occasione di una visita alla madre, insegnante presso il liceo abbandonato dal figlio, Peter rivela alla donna di essere omosessuale, provocando un ovvio sconcerto nella donna; ed infatti, nel menage con Marie, nonostante le avances della donna, l’insegnante appare molto più interessato al figlio che alla madre.
Una visita di un suo ex fidanzato, provoca un grosso scompiglio: anzitutto Peter gli conferma che non ha alcuna intenzione di rimettersi con lui, e successivamente, il fidanzato si accorge che l’insegnante è segretamente, ma fortemente, innamorato del ragazzo, ed allora si getta alla conquista della ragazzina, Bara, raggiungendo in breve lo scopo prefissatosi; Lada si ubriaca per affogare il dispiacere nell’alcol e Peter, dopo averlo ricondotto a casa e messo a letto, prova ad accarezzarlo durante il sonno, ma Lada si sveglia e tira un sonoro manrovescio all’insegnante, dopo di che scappa dal paese.
Il giovane Lada si reca a Praga a ricercare Bara, ma la ragazza lo rifiuta e lo rimanda a casa; il giovane non torna dalla madre ma sparisce per giorni; nel frattempo la madre è venuta a conoscenza delle tendenze di Peter, il quale – al culmine di una crisi di follia – cerca di suicidarsi, ingurgitando tutta una serie di farmaci; Marie lo salverà dalla morte, mentre Lada è ancora introvabile; dopo qualche giorno Peter ritorna alla scuola e chiede di rientrare, ma rivela al Preside e ad una collega la sua omosessualità, chiedendo se lui verrà accettato nonostante questo “difetto”; ottenuto l’assenso, Peter rientra in sede e va ad abitare da Marie ed è lì che lo trova Lada al suo ritorno a casa; la domanda che il ragazzo pone alla madre ed al professore è “se lui abita lì in qualità di amante della madre” ma riceve una risposta negativa.
Nonostante questa risposta il ragazzo riprende il suo posto nella casa della madre, e i tre uniti nello sforzo comune, faranno partorire una vacca: quale il legame che li lega? Evidentemente l’amicizia e l’unione d’intenti verso il ragazzo e verso il lavoro di fattoria; “nessuno può stare solo” dice Marie al figlio è questa è la spiegazione del rapporto che si va ad instaurare con Peter.
Il film è diviso in quattro grosse parti: la prima si riferisce alla presentazione di Peter e della comunità rurale nella quale si reca ad insegnare; niente fa al momento presagire circa la tendenza sessuale del professore, anche se qualcosa di misterioso ci deve essere nella vita dell’insegnante che ha lasciato Praga per quello sperduto paesino.
La seconda parte contiene le prime avances di Marie, alle quali Peter replica con un netto rifiuto e, contestualmente, si comincia ad intravedere l’interesse dell’insegnante per il figlio di Marie: i toni di questo secondo blocco sono più accesi, in quanto fanno da prologo al dramma a tinte fosche che sta per scoppiare.
La terza parte si apre con l’arrivo nella comunità dell’ex fidanzato di Peter, il quale – dopo essere stato nuovamente respinto dal giovane – cerca in ogni modo di combinare dei guai nella comunità e si rivolge all’anello più debole della compagnia, cioè a Bara, una ragazzina ambiziosa, proveniente dalla città, che rimane ben presto infatuata dalla bella macchina e dalle parole dell’uomo. In questo blocco abbiamo anche tutta la parte che contiene la scoperta, da parte di Marie, della tendenza sessuale di Peter ed il tentativo di suicidio del professore, tentativo sventato dalla stessa Marie.
La quarta e ultima parte è quella che conclude il film: Peter accetta di dichiarare apertamente la sua omosessualità nella scuola rurale e scopre che – nonostante un iniziale attimo di smarrimento – le reazioni sono positive e comprendono una completa accettazione dell’insegnante; e per concludere la vicenda, abbiamo anche il ritorno nella casa di Marie – sia pure a titolo di semplice amicizia e collaborazione – e l’accettazione finale anche di Lada.
La tematica appare abbastanza chiara ed evidente: come potranno fare gli altri ad accettarti se tu per primo non riesci a farlo? Questa la domanda che pone il regista a Peter, il quale da un certo momento in poi comincia a chiedere aiuto a tutti quelli che conosce: si rivolge anche alla religione, realtà da lui poco conosciuta ma evidentemente apprezzata: infatti quando gli viene chiesto se crede in Dio, lui risponde “mi piacerebbe tanto” ed anche quando – nel pieno del dramma con amici e parenti – si reca in una Chiesa e sembra pregare con le mani giunte, ma uno zelante aiutante del parroco mette in azione un puliscipavimenti e il rumore dello strumento è il segnale che le strutture della Chiesa non lo accettano.
E la fine del film ci mostra Peter che sembra abbastanza tranquillo nel nuovo ruolo di “amico – collaboratore” di Marie, ma è comunque una situazione di ripiego, l’unica peraltro che al momento è accettabile dai vari personaggi della vicenda e quindi non totalmente risolvibile per Peter e neppure per Marie e Lada.
Il che ci induce a formulare una tematica che dice come la situazione dell’omosessualità è ben lungi dall’essere vissuta nella piena “normalità” e che nella migliore delle ipotesi viene messa “all’interno” di una situazione di tranquilla “non belligeranza” (l’amicizia e la collaborazione lavorativa). Ma può considerarsi sufficiente o anche questo modo di risolvere la situazione porta l’individuo – prima o poi - alla crisi esistenziale che già abbiamo intravisto in Peter? Il film non lo dice, anzi non dice altro e si chiude senza che neppure Peter esprima il suo pensiero in proposito.
Il film è realizzato molto bene da un autore che “partecipa” alle problematiche degli omosessuali (non conosco le sue tendenze): a questa riprova, voglio citare la sequenza nella quale Peter, dopo aver riportato Lada a casa ed averlo messo a letto, “sente” le sue pulsioni erotiche e si avvicina, piano, piano, con estrema dolcezza, fino ad arrivare a toccare il ragazzo: tutto questo è realizzato in modo dolcissimo, con la cinepresa che sembra accarezzare i due corpi e proseguire nell’esplorazione con notevole difficoltà (le difficoltà esistenziali del professore) fino a quando Lada si sveglia e picchia Peter; è un esempio di bel cinema che affronta un tema particolarmente delicato e difficile.

La presenza di alcuni attori veramente bravi – in testa a tutti l’interprete del personaggio di Marie – da alla narrazione uno svolgimento assai godibile, cosicché il film si vede bene e con interesse in quanto il tema trattato – che viene visto con grande pudicizia – è attualissimo e di continuo dibattito su stampa e televisioni. (Franco Sestini)

 


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