MIENTRAS DUERMES (MENTRE DORMI)
Regia: Jaume Balagueró
Lettura del film di: Adelio Cola
Titolo del film: MIENTRAS DUERMES (MENTRE DORMI)
Titolo originale: MIENTRAS DUERMES
Cast: regia: Jaume Balagueró – scenegg.: Alberto Marini – fotogr.: Pablo Rosso – mont.: Guillermo de la Cal – scenogr.: Javier Alvariño – cost.: Marian Coromina – mus.: Lucas Vidal – suono: Oriol Tarragó – interpr. e personaggi: Luis Tosar (César), Marta Etura (Clara), Alberto San Juan (Marcos), Iris Almeida (Úrsula), Petra Martínez (la signorina/Miss Verónica), Carlos Lasarte (il vicino del quarto piano B/Neighbour 4th B), Pep Tosar (il padre di Úrsula/Úrsula’s Father), Margarita Roset (la madre di César/César’s Mother) – durata: 108’ – colore – produtt.: Julio Fernández – produz.: Filmax – distribuz.: Lucky Red
Sceneggiatura: Alberto Marini
Nazione: SPAGNA
Anno: 2011
Presentato: 29. Torino Film Festival 2011 – FESTA MOBILE: FIGURE NEL PAESAGGIO
È la storia del custode notturno d’un condominio borghese, spesso rimproverato dal proprietario per la sua condotta disordinata, il quale, per auto definizione “infelice dalla nascita”, non sapendo come evitare l’invincibile noia della vita senza scopo e finalità, perseguita la condomina Clara e infine, dopo averla narcotizzata, la violenta con “tecnica sessuale e senza passione” escogitando poi fantasiosi modi per evitare di essere arrestato dalla polizia. Dopo essersi reso colpevole di omicidio del fidanzato della giovane, dichiara di aver finalmente raggiunto la felicità. A parte la sua psicopatologica esistenzialità, il regista fa di tutto per annoiare il pubblico ricorrendo senza originalità ai più abusati luoghi comuni cinematografici, tra i quali le fortunate “coincidenze casuali” (!), che consentono al protagonista di non essere mai colto con le mani nel sacco. La bambina, complice viziosa che assiste alle sue malefatte dal buco sulla porta, è tenuta a bocca chiusa con minaccia di svelare le sue sporche amicizie con allieve dell’”istituto dei Salesiani”. L’ingenuità professionale della polizia che lo pedina senza convinzione lascia libero il mostro nei suoi delittuosi progetti. La vocazione all’infelicità contagia l’anziana Veronica, alla quale il custode notturno svela l’inganno dei condomini che la compatiscono e la venerano ma in realtà la giudicano ”una povera vecchia”. Il film è uno spettacolo del tutto inutile e per giunta noioso a causa delle ripetizioni di occasioni e scene, che denunciano la mancanza di fantasia della stanca sceneggiatura.Tutto quello che succede, compresi i motivi del comportamento del protagonista, ci vengono fatte conoscere soltanto dalla voce f. c. di chi spiega gli eventi agli spettatori, che, senza quella voce, non sarebbero in grado di capire quello che succede sullo schermo.