TERRI
Regia: Azazel Jacobs
Lettura del film di: Adelio Cola
Titolo del film: TERRI
Titolo originale: TERRI
Cast: regia: Azazel Jacobs scenegg.: Patrick deWitt fotogr.: Tobias Datum mont.: Darrin Navarro scenogr.: Matt Luem cost.: Diaz mus.: Mandy Hoffman interpr. e personaggi: Jacob Wysocki (Terri), John C. Reilly (il signor/Mr Fitzgerald), Bridger Zadina (Chad), Creed Bratton (lo zio/Uncle James), Olivia Crocicchia (Heather) produtt.: Alison Dickey, Hunter Gray, Lynette Howell, Alex Orlovsky produz.: Verisimilitude coprodutt.: Chris Stinson
Sceneggiatura: Patrick deWitt
Nazione: USA
Anno: 2011
Presentato: 29. Torino Film Festival 2011 FESTA MOBILE: FIGURE NEL PAESAGGIO
Il protagonista è un adolescente super obeso e perciò stesso ritenuto “un mostro” e quindi affidato in cura al professore di psicologia e igiene mentale della scuola che frequenta. In famiglia (non ha conosciuto i genitori!) su prende amorevole cura d’uno zio ammalato, in compagnia è riservato e schivo da conversazioni (e pratiche) di natura sessuale organizzate da compagni e compagne disinibiti, sensibile e pronto a correre in aiuto di chi rimane vittima di soprusi. E’ poco stimato da tutti perché ancora ‘ingenuo’ circa esperienze giovanili che gli altri ritengono normali (“tutte le ragazze prima o poi aspettano quel momento!”, dichiara una di loro, quella che nel film avrà parte importante). Il professore dei “mostri” si rende subito conto che Terri non appartiene a quella specie di giovani, anzi da curante arriverà al punto che lo accetterà implicitamente come suo curatore accettando i suoi ingenui e saggi consigli. Il protagonista nutre simpatia per la migliore delle compagne di scuola, buona e gentile. La invita a casa sua per passare una serata in semplicità e amicizia. S’intrufola senza preavviso anche un compagno malizioso, che provocherà la ragazza a importunare l’ospite e a provocarlo. Che cosa sia successo in quella notte il film non lo dice, ma la raccomandazione dei due di non parlarne con nessuno non fa pensare bene. Il regista insiste nel mostrare Terri ingenuamente buono e al tempo stesso esposto alla sopraffazione dei più “forti” di lui, e la malizia di coloro che, contrariamente all’apparenza, sono moralmente bacati.
Il film è un’autoaccusa patria del regista circa l’emergenza educativa della gioventù americana.