IL TRADIMENTO
Regia: Kirill Serebrennikov
Lettura del film di: Gian Lauro Rossi
Titolo del film: IL TRADIMENTO
Titolo originale: IZMENA – BETRAYAL
Cast: regia: Kirill Serebrennikov – scenegg.: Natalia Nazarova, Kirill Serebrennikov – fotogr.: Oleg Lukichev – scenogr.: Irina Grazhdankina – cost.: Ulyana Polyanskaya – make-up: Elena Arshinova, Andrei Danzing – suono: Boris Voit – mont.: Sergei Ivanov – interpr. princ.: Franziska Petri (lei), Dejan Lilic (lui), Albina Dzhanabayeva (la prima moglie), Andrei Shchetinin (il primo marito), Arturs Skrastins (il secondo marito), Guna Zarina (l’investigatrice) – durata: 115’ – colore – produz.: Produzione Studio “Slon”, Società cinematografica “Sol” – origine: RUSSIA, 2012 – distrib. intern.: Elle Drive
Sceneggiatura: Natalia Nazarova, Kirill Serebrennikov
Nazione: RUSSIA
Anno: 2012
Presentato: 69 Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia 2012 – CONCORSO VE69
È la storia di una cardiologa che, mentre sta visitando un paziente utilizzando l’elettrocardiografo, comunica allo stesso che suo marito e la moglie di lui, stanno vivendo una storia d’amore e di passione. Entrambi, quindi, stanno subendo un tradimento dai rispettivi coniugi. Dopo averlo verificato insieme (lei lo aveva già fatto in precedenza, ma doveva convincere lui) decidono di simulare un incidente, per ucciderli. Si rincontrano dopo alcuni anni, ognuno con nuovi partner, e da questo casuale incontro nasce una storia d’amore e di passione tra i due ex-traditi, che si conclude con la morte dell’amante provocata dal marito della dottoressa che, a sua volta, aveva scoperto il misfatto.
Il racconto evidenzia:
1. un momento iniziale in cui la cardiologa comunica al paziente l’avvenuto tradimento dei rispettivi coniugi e un momento conclusivo con la verifica della morte dell’attuale amante procurata dal nuovo marito che aveva scoperto il tradimento. In questa parte finale, poi, è inquadrata la dottoressa che scende le scale dell’albergo uscendo dalla stanza, dove è stato ritrovato il corpo dell’amante, sita all’ultimo piano. La protagonista nella parte iniziale del film si presenta fredda e cinica nell’agire. Fa trasparire tutta la sua sofferenza (“morte del cuore”) per il tradimento subito e parla anche della felicità della morte, atteggiamento, questo che cambia nella seconda parte del film;
2. nella prima parte del racconto si evidenziano diversi passaggi filmici: la scoperta della realtà del tradimento e la conoscenza degli ambienti in cui si incontravano gli amanti, il complotto finalizzato a far morire i rispettivi coniugi per l’infedeltà, la caduta dal balcone durante un amplesso intenso e passionale, la morte degli stessi, le indagini della polizia (che evitano di fare emergere la responsabilità di chi aveva commesso l’omicidio), la cerimonia funebre con i volti dei due cadaveri rappresentati sereni e sorridenti, e quello dei familiari apparentemente tristi e angosciati. La rappresentazione della caduta dei due corpi nudi dal balcone (mentre si amavano intensamente), e il volto sereno del dopo morte, sono a mio avviso strettamente legati, in quanto il regista ci vuole comunicare che in quei momenti si vivono emozioni talmente intense che contrastano con una vita piatta e fredda, come tutta l’ambientazione del film. Poi, mette in rilievo l’atteggiamento della polizia che in modo vergognoso archivia una pratica di omicidio con atteggiamento benevolo verso chi subisce tradimenti commettendo un atto di ingiustizia, in quanto la vita umana va sempre e comunque tutelata.
3. nella seconda parte del racconto viene evidenziato l’incontro casuale dei due traditi, che, dopo l’omicidio, avevano percorso una propria vita. Tra i due nasce un amore travolgente, paragonabile a quello precedente dei rispettivi coniugi, fatto di bugie, di ritrovi in albergo (tra l’altro lo stesso della prima parte del film), fatto di scoperte dei tradimenti e di omicidi passionali. Il secondo marito della cardiologa attua la sua vendetta per il tradimento subito. Un cuore tradito, può subire tanta sofferenza da architettare la morte dell’amante della moglie. La protagonista, dopo aver constatato la morte dell’amante piange, (mai avvenuto prima nel film) e la stessa scende dalla scale della stanza in cui si realizzava l’incontro amoroso. La sua lunga discesa sembra destinata a sprofondare nella terra, quella stessa che aveva ingoiato in un momento di sconforto per il tradimento subito dal primo marito.
L’idea centrale che se ne può trarre: “ raccontare da parte del regista storie di tradimenti (oggi tanto in voga), evidenziando che gli stessi possono far vivere momenti intensi e belli, che rischiano di portare a morti fisiche per spirito vendicativo (la cronaca spesso ci dà resoconti), a morti psicologiche e di cuore date dalla sofferenza e dal bisogno di essere amati intensamente. Tutto ciò viene fatto attraverso una ricognizione che il regista ritiene oggettiva, senza considerazioni morali.” Il limite del film, quindi, è questa apparente oggettività, senza nessun impegno a spiegare i perché e le cause dei tradimenti. Alla giustizia, poi, fa fare una figura triste e insipiente, forse perché gli stessi poliziotti tradiscono o hanno bisogno essi stessi di amori passionali.
Tema attualissimo, ma trattato in modo freddo e senza valori. Quindi, film amorale. (Gian Lauro Rossi)