THE MASTER
Regia: Paul Thomas Anderson
Lettura del film di: Gian Lauro Rossi
Edav N: 403 - 2012
Titolo del film: THE MASTER
Titolo originale: THE MASTER
Cast: regia, scenegg.: Paul Thomas Anderson fotogr.: Mihai Malaimare, jr scenogr.: Jack Fisk, David Crank mont.: Leslie Jones (ACE), Peter McNulty mus.: Jonny Greenwood cost.: Mark Bridges interpr. princ.: Joaquin Phoenix (Freddie Quell), Philip Seymour Hoffman (Lancaster Dodd), Amy Adams (Peggy Dodd), Laura Dern (Helen Sullivan), Ambyr Childers (Elizabeth Dodd), Rami Malek (Clark), Price Carson (V.A. Doctor), Mike Howard (Rorschach Doctor) durata: 137 colore produz.: Ghoulardi Film Company, Annapurna Pictures origine: YSA, 2012 distrib.: Lucky Red (3.1.2013)
Sceneggiatura: Paul Thomas Anderson
Nazione: USA
Anno: 2012
Presentato: 69 Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia 2012 CONCORSO VE69
Premi: 1. LEONE D'ARGENTO per la migliore regia - 2. COPPA VOLPI per la migliore interpretazione maschile a Philip Seymour e Joaquin Phoenix - 3. Jaeger-Le Coultre Reverso 4. Premio Fipresci
È la storia di un reduce della Marina Americana della seconda Guerra Mondiale. Il protagonista esce da questa esperienza disorientato e, nonostante i suggerimenti dello Psicologo militare, non vede futuro tranquillo e sereno nella sua vita sociale . Compare, però, sulla sua strada, un leader carismatico che lo affascina e lo conduce con sé negli spostamenti suoi, della sua famiglia e di alcuni fedeli. Ogni tanto però emergono le sue fragilità che lo portano a volte a comportamenti aggressivi e violenti, soprattutto nei confronti di chi contraddice il suo Maestro e la CAUSA da lui portata avanti, sempre sostenuta da tutta la famiglia. Decide poi di uscire da questa avventura e incontra l’amore creando un definitivo distacco dalla Causa stessa.
Il racconto è così strutturato:
– una prima parte che evidenzia le possibili conseguenze negative di una guerra sull’ essere umano che, per questo, ha difficoltà a reinserirsi nel tessuto sociale e cerca malamente rifugio in alcool e droghe che, sempre più, fanno emergere il suo carattere poco equilibrato;
– una seconda parte che racconta il rapporto di questo giovane con una filosofia/religione americana all’inizio degli anni ’50 gestita dal suo MAESTRO e dal suo nucleo familiare, il quale, attraverso una terapia pseudo-ipnotica, illude di offrire certezze e sicurezza a persone per lo più fragili; partita come filosofia, si trasforma ben presto in business e, successivamente, in una pseudo-chiesa. All’interno di questa fase del racconto si evidenzia il rapporto tra il protagonista e il suo maestro con i suoi familiari, rapporto che lo induce ad acquisire i concetti di questo pensiero per poi applicarli come soluzione ai suoi problemi esistenziali: si fa riferimento al passaggio da una vita all’altra, all’ipnosi, alla teoria dei punti di vista e ad altri concetti;
– nella terza parte del racconto viene rappresentata la fuga del giovane da questa realtà per la maturata consapevolezza che lì non trova soluzione ai suoi problemi (fuga emblematica la corsa in moto che si perde all’orizzonte);
– nella quarta parte il giovane protagonista viene cercato e ricontattato dal suo maestro che, per trattenerlo, utilizza frasi minacciose (“se te ne vai un’altra volta non ti vorrò mai più vedere” , “se nell’altra vita ci incontreremo, io sarò un tuo nemico”), a dimostrazione della difficoltà di chiunque ad uscire da queste situazioni. Dopo la scelta di allontanamento, incontra una donna con cui instaura un rapporto d’amore e di sesso che sembra produrre in lui serenità. Si tenga conto che il rapporto del protagonista con questa setta, è preceduto da una scena che si ripete anche a conclusione del film: il giovane, desideroso d’affetto, sulla spiaggia, si corica accanto ad un figura di donna nuda creata con la sabbia, scena che esprime con tenerezza il suo bisogno d’amore.
L’idea centrale che emerge si può così sintetizzare: “le frustrazioni, i problemi umani e personali e le angosce prodotte da un vissuto difficile e complicato non sono risolvibili attraverso il collegamento con sette religiose che spesso non hanno come obiettivo il bene della persona (anche se a volte nel loro impianto filosofico alcuni principi possono avere validità), ma attraverso un corretto rapporto umano d’amore pieno con un partner”.
Il film si presenta ben condotto, positivo nell’affrontare tematiche importanti e recitato in modo egregio. È condivisibile l’opinione diffusa che questo film possa far riferimento alla chiesa di Scientology.