LA MENTALITÀ MASSMEDIALE
di NAZARENO TADDEI
(cfr. Nazareno Taddei sj, «Papa Wojtyla e la “nuova” cultura massmediale. Nuova evangelizzazione, nuova comunicazione», ed. Edav)
È una mentalità contornuale che sconvolge i canoni e i parametri della concezione del mondo con i quali siamo cresciuti nella nostra civiltà occidentale, la quale è tipicamente concettuale.
Ma essa si caratterizza per alcuni elementi, i quali si potrebbero cosí riassumere: «far prendere il ciò che appare per il ciò che è e il ciò che si sente per il ciò che vale».
Volendo specificare meglio, si può dire:
• mutuare i criteri di scelta da fattori estrinseci al vero valore della cosa circa cui si sceglie (p.e. comperare o preferire un prodotto per il modo o l’intensità con cui è pubblicizzato):
• soggettivismo esasperato, che è poi anche protagonismo spesso vuoto e sciocco; si manifesta anche in
• voglia di parlare e di essere ascoltati e non di ascoltare;
• sentimentalismo (piú che sentimento) che predomina sulla ragione;
• disabitudine al chiedersi il perché delle cose;
• pretendere di saper fare una cosa perché la si è vista fare e non perché si è imparato a farla; quindi anche pretesa di saper già tutto, anche senza aver studiato e di conseguenza;
• difficoltà ad applicarsi nelle cose, compreso lo studio.
Combinando poi queste sollecitazioni massmediali con gli istinti (che si combinano anche con alcune ideologie di destra o di sinistra che sono invalse in questi decenni), nasce:
• cercare il dominio anziché il servizio;
• rifuggire dal riconoscere l’autorità;
• ritenersi padroni e non amministratori della propria vita;
• pretendere tutto dagli altri e niente da sé; quindi solo diritti e non doveri;
• ecc..
Come si vede, la mentalità massmediale esaspera la tendenza del peccato originale.