TABUN MAHABUDA
Regia: Emyr ap Richard e Darhad Erdenibulag
Lettura del film di: Adelio Cola
Titolo del film: TABUN MAHABUDA
Titolo originale: TABUN MAHABUDA
Cast: regia, fotogr.: Emyr ap Richard, Darhad Erdenibulag – scenegg.: Oliver Claycamp, Emyr Ap Richard – mont.: Jinglei Kong, Matthieu Laciau – suono.: Kang Fu – interpr. princ.: Huntun Batu, Hasjula – durata: 90' – colore – produz.: Oliver Claycamp, Jessica N. Liu per Lenah Films – origine: GRAN BRETAGNA/CINA, 2012 - distrib.:
Sceneggiatura: Oliver Claycamp, Emyr Ap Richard
Nazione: MONGOLIA
Anno: 2012
Presentato: 30 TORINO FILM FESTIVAL 2012 - Torino 30
Premi: Premio per miglior attore a Huntun Batu in concorso per Premio Cipputi
Il film propone l’ennesima variazione su un tema eminentemente pirandelliano, “La maschera e il volto”. Un attore ottiene per i buoni uffici d’una donna, dopo un lungo periodo di mancanza di lavoro, l’offerta d’interpretare il ruolo di protagonista in un film. È tale l’impegno di riuscire nell’intento di dare prova della sua capacità artistica nel calarsi nella pelle del suo personaggio, del quale per di più è anche sosia, da sentirsi afflitto dalla crisi d’identità. Gli radono la barba e lo truccano in modo da ridurlo quasi un’altra “persona” (la maschera!). – Ora sono io o l’altro? - Il film termina con la registrazione del provino d’una attrice che racconta la favola del pesce, il quale, dopo aver appreso l’arte di respirare fuori dall’acqua suo ambiente naturale, muore annegato in una pozzanghera dopo una pioggia torrenziale. Ma, allora, chi era? Un pesce o un essere provvisto di polmoni?
Film riflessivo, molto lento nel ritmo esplorativo d’un caso psicologico al limite del cambio d’identità. Il protagonista rimane apparentemente indifferente alla sua personale ‘mutazione’ psicofisica, che allude ai possibili pericoli derivanti dalla crisi di ‘perdita’ della propria identità.