Un ringraziamento a Benedetto XVI per gli otto messaggi della Giornata Mondiale delle comunicazioni sociali
di GABRIELE LUCCHINI
Le dimissioni di S.S. Benedetto XVI hanno dato al Messaggio per la XLVII Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali – riportato in altre pagine di questo numero della rivista – un inatteso ruolo conclusivo del Magistero con gli otto messaggi su un tema (o, meglio, su più temi) di specifico interesse per EDAV (e, presumibilmente, per i suoi lettori) e per il CiSCS (e, presumibilmente, per i suoi iscritti).
EDAV e il CiSCS, sulla strada degli studi di P. Taddei su e in relazione ai documenti e delle attuazioni da lui realizzzate o promosse, sentono forte il bisogno di rivolgere a Sua Santità un profondo ringraziamento specifico, per le trattazioni, per le sollecitazioni ad approfondimenti e sviluppi … e per l’implicito conforto all’impegno nelle attività.
Gli otto temi – riproposti nella tabella – comprendono, chiaramente, anche argomenti che vanno al di là delle trattazioni abituali di EDAV e del CiSCS, ma che è doveroso tenere presenti, almeno per consapevolezza e per riflessioni, in un quadro di servizi e di proposte relativi a educazione a, educazione con, educazione in presenza dapprima degli audiovisivi e poi del cosiddetto “digitale”, con nuovi strumenti e supporti.
Prevedendo trattazioni sistematiche e presentazioni di studi e servizi, anche per tipi di destinatari, in occasione dell’ormai prossimo cinquantenario del decreto conciliare sugli strumenti della comunicazione sociale Inter Mirifica (4 dicembre 2013) – per le quali paiono auspicabili riferimenti informativi in internet, a livello sia mondiale e sia nazionale, dei quali EDAV si augura di poter dare segnalazione nell’ambito dei propri contributi – pare sufficiente richiamare qui le sollecitazione a riflessioni sulla evoluzione di media e di comunicazione, con implicazioni sui modi non soltanto di pensare e di comunicare (con possibilità di difficoltà relazionali), ma anche di conoscere e di accedere alla conoscenza e di stabilire gerarchie di valori.
È tristemente noto che la Chiesa cattolica – come altri che si preoccupano di promuovere valori autenticamente umani, quand’anche non religiosi – ha incidenza limitata e a volte osteggiata e che da tempo si parla di “emergenza educativa”, con la possibilità di accedere a documenti importanti e illuminanti. Ed è noto – qui non tristemente – che ci sono varie iniziative per guidare chi accetta di essere aiutato: pare auspicabile che il predetto cinquantenario sia una occasione per riflettere su possibilità di collegamenti e di servizi comuni, seguendo indicazioni dei quarantasette messaggi, oltre che dell’Inter mirifica, e considerando esperienze di “reti sociali” che – indipendentemente da valutazioni – meritano attenzione e riflessioni.
Ovviamente, è possibile che ci si renda conto che occorrono nuovi studi, che le neuroscienze hanno ancora qualcosa da trovare, che per la scuola occorrono approfondimenti metodologici e di senso e non soltanto tecnologizzazioni digitali, ma soprattutto che occorre ricordarsi che, per dirlo con parole di Jacques Maritain (L’educazione al bivio, Brescia, La Scuola, 1976, pagg. 13-14 – Education at the Crossroad, Yale U. P., New Haven, 1943):
Se è vero, inoltre, che il nostro principale dovere consiste, secondo la profonda massima di Pindaro (e non di Nietzsche), nel diventare ciò che siamo, niente è più importante per ciascuno di noi e niente è più difficile che divenire un uomo. Così il compito principale dell’educazione è soprattutto quello di formare l’uomo, o piuttosto di guidare lo sviluppo dinamico per mezzo del quale l’uomo forma se stesso ad essere un uomo.
[gl]
2006 XL I media: rete di comunicazione, comunione e cooperazione
2007 XLI I bambini e i media: una sfida per l'educazione
2008 XLII Mass media al bivio tra protagonismo e servizio: cercare la Verità per condividerla
2009 XLII Nuove tecnologie, nuove relazioni. Promuovere una cultura di rispetto, di dialogo, di
amicizia
2010 XLIV Il sacerdote e la pastorale nel mondo digitale: i nuovi media al servizio della Parola
2011 XLV Verità, annuncio e autenticità di vita nell’era digitale
2012 XVI Silenzio e Parola: cammino di evangelizzazione
NB - I testi sono reperibili nel sito del Vaticano, come i messaggi precedenti.
Da Educare con l’immagine di Nazareno Taddei, Roma, CiSCS, 1976, pagg. 12-13:
[...] un discorso verbale fatto sulla base di una mentalità verbalistica o simbolistica (qual era appunto quella che stava alle spalle dell’epoca in cui la comunicazione era “per concetti” e con “per contorni”), legata dunque al tradizionale modo di comunicare, rischia di non essere più recepito nei suoi veri valori semantici dalle persone abituate (anche inconsapevolmente)
al nuovo linguaggio dell’immagine.
[...] Lo jato tra cattedra e banchi, tra pulpito e sedie, tra adulti e giovani — oggi sempre più avvertito e drammatico, tanto da creare crisi profonde e contestazioni violente — è spesso ben più problema di linguaggio che altro. Non ci si intende più. Si crede che quello dica una cosa, mentre di fatto ne dice un’altra (ch’è proprio magari quella cosa che noi vorremmo dicesse, ma lo dice in modo che noi capiamo viceversa) e protestiamo e contestiamo perché non condividiamo (e magari con ragione) quello che noi pensiamo che egli dica.
Le comunicazioni inavvertite possono agire sul recettore in modo sostanzialmente casuale o in modo determinato - entro certi limiti - dagli autori, che possono, ovviamente, agire con intenti diversi; indipendentemente dalle intenzioni "buone" o "cattive" degli autori, le conseguenze si possono ricondurre a:
• MASSIFICAZIONE legata alla formazione di una mentalità comune spersonalizzata,
• COLONIZZAZIONE DEI CERVELLI come azione degli artefici della massificazione.