NELLA CASA
Regia: Francois Ozon
Lettura del film di: Adelio Cola
Titolo del film: NELLA CASA
Titolo originale: DANS LA MAISON
Cast: regia: Francois Ozon – sogg.: Juan Mayorga – scenegg.: Francois Ozon – scenogr.: Arnaud de Moléron – fotogr.: Jérome Alméras – mont.: Laure Gardette – mus.: Philippe Rombi – cost.: Pascaline Chavanne – interpr. princ.:Fabrice Luchini (Germain), Ernst Umhauer (Claude Garcia), Kristin Scott Thomas (Jeanne), Emmanuelle Seigner (Esther), Denis Ménochet (Rapha Artole padre), Bastien Ughetto (Rapha Artole figlio), Jean-Francois Balmer (Preside), Yolande Moreau (Le gemelle), Catherine Davenier (Anouk) – durata: 105’ – colore – produz.: Mandarin Cinema, Foz, France 2 Cinema, Mars Films, con la partecipazione di Canal +, Cine +, France Télévisions - origine: FRANCIA, 2012 - distrib.: BIM (18-04-2013)
Sceneggiatura: Francois Ozon
Nazione: FRANCIA
Anno: 2012
Le prime inquadrature ci fanno incontrare con GERMAIN, maturo professor di letteratura d'un liceo francese contemporaneo. Nella conferenza d'apertura del nuovo anno scolastico, il preside mette al corrente i professori sulla nuova legge democratica, che esige eguaglianza e uniformità da parte di tutti gli allievi, che dovranno quindi presentarsi a scuola in divisa. Conosciamo subito CLAUDE, che si distingue dagli altri per carattere riservato e schivo ("diverso!"). Durante la prima lezione il professore espone il suo programma: "Intendo farvi conoscere i grandi autori della letteratura mondiale". L'interesse degli allievi è piuttosto freddo. In ricreazione Claude incontra RAPHA, rampollo di famiglia borghese. Vuole farselo amico, ma d'un'amicizia interessata. E' curioso di vedere come vive la gente borghese. Egli è povero di parole con tutti, compresi i genitori, ma è dotato di facilità di scrittura. Il professore avverte le possibilità dell'allievo e se ne prende cura particolare, perché vuole ch'egli riesca a diventare 'grande'. Come vedremo, anche lui coltiva un desiderio segreto che gli fa coltivare interesse per l'allievo. "Tu, che sai scrivere, perché non frequenti il tuo amico per poi esprimere le tue impressioni?" Per 'aiutarlo' ad apprendere l'arte del comporre, in cui egli ha tentato ma ha fallito "perché privo di genio!" (ha pubblicato senza fortuna un romanzetto d'amore!), gli presta i suoi grossi volumi dei grandi letterati mondiali. "Leggi questi; essi ti insegneranno come scrivere! Leggi Madame Bovary. Questo è realismo! -Cos'è?- "Flauberto non condanna i suoi personaggi: osserva e scrive!" Alla fine del film i libri saranno riconsegnati e risistemati 'intonsi' nella sua biblioteca. Ci vuol altro che leggere Tolstoj e company per riuscire a imitarli e così raggiungere il loro successo! Il professore, che d'ora in poi si sentirà malvolentieri chiamare "maestro", 'spinge' l'allievo sempre più avanti nell'impresa con suggerimenti e consigli da...esperto!, sperando che l'altro sia sempre più efficace nel raccontare le sue esperienze. Ognuna di esse termina con l'aggiunta "continua". Claude azzarda sempre più: entra in casa di Rapha e scruta inosservato le abitudini borghesi del padrone, (la passione sportiva e le amicizie sentimentali), e ne ammira con interesse la moglie. Arriva a curiosare nella camera da letto degli sposi! Sensibile e affascinato dalla "signora che riempie la casa con il profumo del suo fascino", si lascia incantare dalla "trasparenza del suo corpo borghese" fino a innamorarsi di lei e a desiderarla.
Ma... un momento! Quando vediamo sullo schermo quei due che si baciano, stiamo assistendo alla verità del fatto o alla sua finzione? Claude sta scrivendo una pagina di diario o quella d'un romanzo borghese? Il regista fornirà la risposta con le vicende che seguiranno.
Quando poi la moglie di Germain rimprovera il marito ("Tu strumentalizzi il ragazzo!" -No, io lo aiuto a migliorare, a realizzarsi!-), perché ha indotto l'allievo a fare quell'esperienza pericolosa, che l'interessato confessa "mi eccita", perché il marito giustifica il fatto: "E' naturale che alla sua età resti eccitato!" ? Difende la verità o la finzione?
A questo punto è superfluo riferire tutti gli attacchi/scontri tra i due personaggi: quelli del professore contro l'allievo, seguiti dall'accettazione interessata di quest'ultimo che passa alla pratica attuazione personale e infine al contrattacco. Claude reagirà con le armi di cui è fornito, fantasia e capacità narrativa quando si convincerà d'essere stato strumentalizzato. Il professore arriverà a umiliare in aula Rapha di fronte ai compagni di scuola; egli un brutto giorno sarà testimone dell'incontro amoroso dell'amico con sua madre e s'impiccherà! Claude lo vendicherà dell'umiliazione subita a scuola infierendo sul professore con crudeltà letterarie. Germain era arrivato al fondo della vergogna quel giorno in cui s'era appropriato del problema di matematica che il suo collega avrebbe assegnato agli allievi come compito in classe, ne aveva consegnato fotocopia a Claude e questi a sua volta a Rapha! Il voto, meritato dal compito con risultato esatto, fu lodevole per entrambi. La moglie di Germain, (anche lei caduta nella rete sentimentale dell'allievo!), abbandona l'indegno marito!
Le vicende "continuano" sino alla fine del film nel tentativo dello scrittore protagonista di "creare personaggi a sua immagine e somiglianza", nei quali s'identifica.
* * *
Fin dall'inizio del film, vista la reazione del professore di fronte alle prove di 'bravura' dell'allievo, si potevano presentare allo spettatore due ipotesi: lo spettacolo potrebbe continuerà evidenziando le conseguenze o dell'emulazione o dell'invidia dell'uno verso l'altro.
Il regista invece si attiene ad una sceneggiatura imprevedibile.
Lo studente Claude è curioso, sa esprimere bene con lo scritto ciò che vede e che ascolta. Gli è impossibile frenare la curiosità sulla famiglia borghese di Rapha, compagno di scuola. Quest'ultimo trova difficoltà in matematica. Se Claude, che invece è bravo, riesce a entrare in casa sua per 'aiutarlo' a risolvere problemi e a dimostrare teoremi, egli avrà modo di curiosare sul modo di vivere di quella famiglia che non conosce e potrà raccontarne i fatti come un giornalista.
Lo spettatore del film stenterà a distinguere fin dall'inizio realtà (Claude protagonista del film) e finzione (i suoi racconti). E le situazioni ... possono anche essere invertite!
Film e metafilm sono contenuti dall'inclusione verbale di Claude: all'inizio "Ho esplorato la casa!", alla fine "C'è sempre il modo di entrare in una casa!" Le vicende reali o forse soltanto immaginate sono separate dalla dell'avvertimento "continua".
Non sono d'accordo con chi afferma che i due piani cinematografici, della realtà e della finzione, 'si mescolano' in modo tale da creare confusione tra ciò che accade nell'aula scolastica degli allievi e ciò che il protagonista immagina, inventa, oppure veramente fa in casa dell'amico, e poi descrive su suggerimento del "maestro". Una volta accettato il gioco del regista di filmare Claude alternativamente protagonista del film e del metafilm, tutto diventa 'chiaro' per lo spettatore. Del resto, è anche dall'iniziale ambiguità dei due piani narrativi che alla fine emerge l'idea centrale 'pirandelliana': cos'è e dov'è la verità? Nelle relazioni tra noi e i nostri simili è, dunque, tutto finzione? Senza volere estendere la portata della problematica a tutto campo, la risposta affermativa e apparentemente paradossale è applicabile alla finzione artistica in quanto tale. Di fronte a un'opera d'arte, (vedi nel film la moglie di Germain, che nella galleria d'arte da lei diretta 'spiega' ("blà blà blà di convenzionali verbalismi artistici!") alle frastornate visitatrici il significato di certi illeggibili quadri astratti di celebri autori!, qual è il senso vero dell'opera, la mia reazione o l'oggettiva comunicazione espressa dall'autore, purché venga da me compresa...?
Quanto detto finora sembra estraneo al film, che si presenta interessante e al tempo stesso 'strano' dal momento che la storia può apparire a prima vista oscura e in certi punti contraddittoria. Ci sono momenti, ad esempio, in cui vediamo lo studente Rapha morto impiccato in casa sua e quasi subito dopo rivediamo vivo e vegeto insieme ai compagni di scuola. Nel caso non si tratta di gioco del montaggio. E allora cos'è? Altrettanto si dica del "maestro", prima compromesso seriamente nella salute, dopo una colluttazione famigliare, fino a sembrare in pericolo di vita!, e che poco dopo rivediamo rimesso a nuovo in colloquio con "la sua pecorella!". (Vedi la maliziosa ironia d'un collega che ha scoperto la sua cura particolare per l'allievo preferito!).
Chiarissimi sono gli episodi nei quali realtà e finzione vengono presentati in modo, direi, favolistico. Tra due dialoganti, (prima l'allievo con la madre dell'amico della quale s'è innamorato e poi del medesimo con la moglie del suo "maestro"), s'insinua come suggeritore, (visto soltanto da lui ma rimanendo invisibile come fantasma agli altri,), colui (il "maestro") che gli mette in bocca le parole 'giuste' per non tradirsi.
Alla fine lo studente è soddisfatto dell'esperienza vissuta in prima persona e si sente automaticamente 'spinto' a continuare a camminare su quella strada affascinante. Seduto su una pubblica panchina accanto al professore, Claude osserva in compagnia con Germain il condominio di fronte con tutte le luci interne accese in modo da lasciare scorgere gli occupanti sconosciuti, che agiscono e dialogano tra di loro. Ognuno dei due testimoni interpreta in modo differente e personale azioni e discorsi di quei "personaggi in carca d'autore". Ma, per conoscere la verità, conclude Claude, "C'è sempre il modo di entrare in una casa!". "continua". FINE.
La colonna musicale d'apertura sembra arrivare da un musical che commenta da sornione la legge democratica che impone a tutti gli allievi uniformità ed eguaglianza! Li vediamo arrivare di fronte al cancello del liceo a gruppi numerosi documentati accelerando la proiezione delle riprese sullo schermo.. Ora il nero formicaio entra nelle aule a occupare i posti. I ragazzi sono tutti 'uguali'. Quando escono alla fine delle lezioni, li vediamo tornare a casa tutti senza divisa. Fuori della scuola tornano esseri 'normali'. L'ironia segnerà spesso le riprese del film. La musica estradiegetica si ripresenterà in circostanze estranee dal contesto, quasi a ricordare allo spettatore di non dimenticare la cifra d'apertura.
Il film, che il regista ha diretto con sapienza e discrezione artistica, vuole essere spettacolo e gli elementi di sorpresa e addirittura di thriller non mancano (vedi la vendetta 'virtuale' del protagonista contro il professore).
E' LA STORIA DI CLAUDE, studente liceale ricco di sensibilità, fantasia e facilità di scrittura, IL QUALE, fattosi amico d'un collega di famiglia borghese, incuriosito e desideroso di conoscere il modo di vivere della società della sua provenienza e in particolare della "normale famiglia" della quale fa parte, dopo essere riuscito a entrargli in casa sentendosi addirittura invitato a farne parte, potendo così, (su suggerimento del suo professore di letteratura che ha visto in lui un 'giornalista in erba') scoprirne i misteri per poi descriverli a puntate dopo le relative visite alla casa, alla fine, affascinato dall'esperienza fatta, DESIDERA CONTINUARLA come autore di storie.
Per la formazione della personalità del giovane spettatore conviene avvertire il pericolo,
1. non soltanto di confondere nella visione dei film realtà e finzione,
2. ma soprattutto quello di commettere l'errore d'interpretare la condotta di chi non si conosce bene. (Adelio Cola, Torino 20 maggio 2013)