JOE
Regia: David Gordon Green
Lettura del film di: Olinto Brugnoli
Titolo del film: JOE
Titolo originale: JOE
Cast: regia: David Gordon Green scenegg.: Gary Hawkins fotogr.: Tim Orr mont.: Colin Patton scenogr.: Chris Spellman cost.: Jill Newell mus.: David Wingo & Jeff Mcllwain interpr. princ.: Nicolas Cage (Joe Ransom), Tye Sheridan (Gary) durata: 117' colore produz.: Worldview Entertainment, Dreambridge Films, Rough House Pictures origine: USA, 2013 distrib. Internaz.: WestEnd Films
Sceneggiatura: Gary Hawkins
Nazione: USA
Anno: 2013
Presentato: 70. Mostra Internazionale dArte Cinematografica 2013 CONCORSO
Dopo il successo ottenuto a Berlino con il suo ultimo film, PRINCE AVALANCHE (Orso d'argento per la miglior regia), David Gordon Green porta sullo schermo il romanzo di Larry Brown, famoso per i ritratti di personaggi del Sud degli Stati Uniti, uomini perdenti e molto spesso allo sbando.
Il film racconta la storia di Joe Ransom, un ex truffatore che ne ha passate di tutti i colori e che ha conosciuto il carcere. Ora Joe dirige un gruppo di lavoratori che avvelenano le piante di un bosco per farle morire e permettere così che vengano abbattute dalle autorità. Un giorno trova sulla sua strada il quindicenne Gary, un ragazzo sveglio e pieno di voglia di lavorare, ma figlio di una coppia di ubriaconi e con una sorella che ha perso l'uso della parola. Tra i due nasce un'amicizia che porterà Joe a sostituire il padre del ragazzo e a salvarlo da una coppia di balordi che volevano fargli del male. Ciò gli costerà la vita, ma consentirà al ragazzo di proiettarsi verso un futuro sereno e dignitoso.
Il film inizia con le immagini di Gary che rimprovera il padre, accusandolo di essere un vecchio ubriacone egoista. In compenso viene violentemente picchiato dal genitore. Allora Gary se ne va lungo i binari, emblema del cammino che dovrà percorrere per farsi strada nella vita. Poco dopo incontra Joe che sta dirigendo la squadra degli uomini che lavorano per lui. Gli chiede un lavoro, per sé e per il padre, e viene immediatamente assunto. Le immagini seguono poi Joe, che vive in una stamberga sorvegliata da un cane tanto feroce quanto affettuoso, mostrandoci il suo rapporto con le donne di un bordello e le tensioni che caratterizzano la sua vita di uomo collerico e rissoso (viene infatti ferito da un tizio che lui in precedenza aveva preso a pugni). In seguito, dopo aver licenziato Gary e il padre a causa delle intemperanze di quest'ultimo, si lascia guidare da un sentimento di benevolenza nei confronti del ragazzo e lo riassume. Tra i due nasce e si sviluppa poco alla volta un rapporto bello e trasparente che porta Joe ad offrire ospitalità al ragazzo e addirittura a vendergli il suo pick-up.
Ma le cose si complicano. Joe viene arrestato dalla polizia per eccesso di velocità e per minacce a pubblico ufficiale; Gary deve subire ancora la brutalità del padre, che in precedenza non aveva esitato ad uccidere un barbone per derubarlo, e che vuole a tutti i costi i soldi guadagnati dal figlio. Una volta liberato, Joe ritrova Gary, gli fa delle confidenze, gli dà degli insegnamenti di vita, proprio come se fosse un vero padre. Pertanto quando viene a scoprire che Gary è stato massacrato di botte dal genitore, che gli ha rubato il pick-up e che intende far prostituire la figlia per avidità, decide di intervenire e di aiutare il ragazzo. In una drammatica sparatoria Joe viene ferito mortalmente, ma riesce a far fuori i suoi avversari e a far sì che il padre di Gary si suicidi buttandosi da un ponte.
Le penultime immagini si collegano alle prime. All'inizio Gary veniva picchiato dal suo padre naturale; ora Gary abbraccia con grande affetto quello che in qualche modo è diventato il suo vero padre in quanto gli ha aperto nuove prospettive di vita. Dopo la morte di Joe, vediamo Gary che se ne va sul nuovo pick-up con a fianco il cane di Joe (immagini che ricordano tanto quelle finali di GRAN TORINO, con Tao che aveva ereditato la macchina e il cane di Walt Kowalski). Poi, nell'epilogo, con le immagini che sottolineano la bellezza della natura, troviamo Gary che sta iniziando un nuovo lavoro: questa volta però non si tratta di avvelenare alberi, ma di piantare e prendersi cura di nuove piante per il rimboschimento.
La significazione del film nasce chiaramente dall'evoluzione del protagonista, Joe, uomo provato dalla vita e pieno di difetti ma dal cuore libero, che si affeziona a Gary fino al punto di difenderlo anche a costo di uccidere e di essere ucciso per garantirgli una vita degna di essere vissuta. Un vero e proprio atto d'amore. (Olinto Brugnoli)