Ciscs


Edav.it



LOGIN ABBONATI

Cerca negli articoli


   
Il portale di studi sulla comunicazione del CiSCS
Centro Internazionale dello Spettacolo e della Comunicazione Sociale
   



Visualizza tutte le notizie:



 

DISAGIO SOCIALE E MASS MEDIA


di NAZARENO TADDEI
Edav N: 2008 - 357

L’articolo si trova in Edav n. 357 febbraio 2008

La trattazione completa in più puntate inizia da Edav, n. 316, prima puntata, gennaio 2004.
 
Una vignetta di Sottovuoto («Il Venerdí» 19. 12.03) viene a proposito per quello che voglio dire. C’è un pezzo di volto d’un uomo barbuto che è co­me la punta di un iceberg: tutto il resto è sotto e, anche a parte la quantità, non è poi che sia quella me­no importante.
 
 
Voglio dire: tutti parlano di quanto di brutto c’è ogni giorno piú nella vita e nella società attuale: kamikaze e stragi; «la distanza e le difficili comunicazioni tra la società e la sua classe dirigente» (Rapporto Censis 2003); di commercianti che hanno messo 5 euro al posto di 5.000 lire; di persone che sfruttano i disatri o le disgrazie altrui per i propri interessi; di ragazzi e di gioventú svogliata, che non vuole e non sa impegnarsi nemmeno per le cose che piú le interessano, come il proprio futuro; che vanno dal prete solo per giocare a calcetto, ecc. ecc. «Anche su questo versante — è sempre il Rapporto Censis che annota — emerge tutta l’influenzabilità dell’adolescente.»
Insomma, gente piú cattiva che buona. … Ma, allora, a che cosa serve andare a Messa o confessarsi se ci sono tante persone che sono oneste anche se non credono in Dio (ma è proprio cosí?) e non vanno a Messa?
Tutti, dico, ormai costatano le cose brutte e le persone che, a ogni livello, non fanno quello che do­vrebbero (fig.1). Spesso la realtà è proprio questa; ma non dimentichiamo le miriadi di persone oneste e buone, le quali spesso sono ormai disorientate, oltre che spesso, forse, hanno ormai fatto il callo su certi comportamenti non buoni e si pensa che il comportarsi male ormai sia comportarsi bene, perché «Tutti fanno cosí», come il rubare (magari solo il posto in una fila), il credersi in diritto di non rispettare chi non ci fa comodo; in una parola, «il tutto diritto e nessun dovere». E già con questa mentalità s’è persa la capacità di distinguere tra il bene e il male. Quella realtà, forse, è piú diffusa di quanto non appaia.
Il che non è poco!… E piú o meno ci siamo in mezzo tutti.
 
Ma c’è un risvolto. Proprio in questi giorni, s‘è saputo che Beppe Grillo, coinvolto come socio in Parmalat e in Telecom, già qualche anno fa aveva denunciato le male condotte delle due società; ma era stato messo a tacere. E adesso la magistratura lo interroga come persona a conoscenza dei fatti.
Vuol dire che, sí, ci sono cose incredibilmente brutte; ma che presto o tardi la verità e la giustizia avranno il loro luogo, come nel caso suddetto e come quello dei due brigatisti, condannati per il caso Moro e ripresi dopo quasi trent’anni di latitanza.
Ma non è questo il discorso che voglio fare; bensí quello del chiedersi il perché, in questa nostra epoca, il male, che pure c’è sempre stato e non minore di quello attuale, è diventato «mentalità» tale da coinvolgere poco o tanto tutta — diciamo cosí, pur impropriamente — la società.
Già! …il perché?
Ecco la parte sommersa di quell’iceberg: nessuno si domanda: perché la gente (compresi tutti noi… che crediamo di poterci considerare fuori) è arrivata a questo punto? Nemmeno ci si preoccupa di chiedere questo «perche?»; anzi, anche il farsi solo la domanda pare tabú.
Nessuno osa coniugare i due termini, affermare cioè che i media sono all’origine — diciamo pure: la causa — dell’attuale disagio sociale e giovanile.
Molti, se non tutti, ci vanno vicini; ma, effettivamente, quello di «coniugare i due termini» è un  Discorso proibito. (...)
 


RSSFacebookGoogleYoutubeSkypeEmail

Iscriviti alla newsletter
sarai aggiornato sulle nostre attività
Nome
E-mail

È il momento del
5 per millle... sostienici!!!

C.F. 02447530581


SPECIALE ASTA
Vendiamo all'asta
due fantastici cimeli della
storia del cinema.

Un'occasione imperdibile per tutti gli appassionati e i collezionisti


"La moviola"
"La poltrona di Fellini"

   
   
    Direzione: Via Giolitti 208, 00185 Roma (RM) - Tel e Fax 06/7027212
Redazione e Amministrazione: Via XX Settembre 79, 19121 La Spezia (SP) - Tel e Fax 0187/778147
C.F. 02447530581 - email: ciscs@edav.it