«CINEFORUM» ED EMERGENZA EDUCATIVA: SPUNTI DI RIFLESSIONE
di GABRIELE LUCCHINI
“cineforum” ed emergenza educativa: spunti di riflessione
di Gabriele Lucchini 1
1 – considerazioni introduttive
Lo stimolo a proporre questi spunti di riflessione sul “cineforum”2 nel contesto della cosiddetta “emergenza educativa”3 mi è venuto dall’articolo “Cineforum, qui ci vuole un master”nel quotidiano Avvenire del 15 ottobre 2013 (Luca Mazza, p. 15) e, con lettura suggerita da questo, dai programmi dei due corsi di alta formazione UCSC-ACEC4 “Introduzione alla metodologia del Cineforum nella Sala della comunità – Un percorso formativo” (marzo–aprile 2013) e “Corso avanzato di metodologia del Cineforum nella Sala della comunità” (ottobre–novembre 2013)5. I tre documenti sono reperibili in internet6e non mi pare, quindi, necessario soffermarmi7.
Mi pare doveroso avvertire il lettore che da molti anni non mi occupo di cineforum, anche se attività in proposito hanno avuto grande importanza nella mia vita8, e che ritengo che la distanza nel tempo non sia un impedimento ad auspicare riflessioni sistematiche e a proporre alcuni spunti, innanzitutto con l’invito a un collegamento all’emergenza educativa, tenendo presente che il cineforum non è soltanto una occasione formativa, e all’attenzione alla evoluzione storica e alle persone che a questa hanno dato contributi importanti, in particolare per studi metodologici.
In effetti, nel considerare i vati tipi di cineforum e di iniziative è importante tenere presenti, accanto ad aspetti di iniziazione e di educazione a e di educazione con lettura e dibattito di film9, attività chehanno luogo al di fuori di unasededichiaratamente formativa e in un contesto di rapporti sociali e di occasioni di esercizio e arricchimento culturali e umani nel quadro complessivo di un progetto di vita matura, caratterizzato daorientamenti e scelte personali, conpossibilità di diversi livelli di interesse e di impegno nei confronti del cinema.
Ovviamente, va poi tenuto presente che nel cineforum intervengono organizzatori e fruitori e che le attività possono essere più o meno ricche e riguardare un singolo film o un ciclo di film, che possono essere variamente collegati in un programma, e avere obiettivi diversi di approfondimento e riflessione.
Mi pare ovvio che le esigenze di preparazione generale nei confronti del linguaggio cinematografico e di conoscenze su autori e temi siano ben diverse tra organizzatori (anche in relazione a compiti specifici) e fruitori, senza dimenticare le particolarizzazioni al tipo di cineforum e agli obiettivi di presentazione e dibattito, come elementi caratterizzantil’attività, e, come già accennato, ai livelli di interesse e di impegno dei fruitori10.
2 – cinedibattito e cinelettura
Il primo spunto di riflessione che voglio proporre(dopo emergenza educativa e riferimenti storici) è quello delle particolarità delle cineletture rispetto a generici cinedibattiti, nel senso che gli organizzatori possono proporsi di stimolare e guidare una specifica attività di comprensione e valutazione del film come opera cinematografica e alla riflessione sull’uso del linguaggio cinematografico o, più genericamente, di promuovere una discussione che abbia come riferimento il film, ma preso come occasione (o pretesto) per considerazioni anche più generali, per esempio sull’argomento trattato. Ovviamente, la scelta degli obiettivi del dibattito avrà normalmente ripercussioni sulla eventuale presentazione, sulla utilizzazione di eventuali “collaboratori” tra il pubblico e, soprattutto (come è ovvio), sulle esigenze di preparazione del direttore del dibattito.
Come ai lettori di EDAV è ben noto, Padre Nazareno Taddei sj ha sviluppato con ampi e importanti studi una metodologia di lettura del film con analisi, valutazione, giudizio,pubblicando vari scritti sia in libri e dispense e sia in articoli (in particolare su EDAV)11.
Probabilmente sono meno noti i corsi del CiSCS Metodica del dibattito cinematografico (Cinelettura)con dispense e altri analoghi (compreso quello per operatori culturali per le parrocchie), i «tesserini» di “animatore di cineletture” e di “animatore di educazione all’immagine”, un «attestato» di “direttore di cineletture” (e altri), «diplomi» vari12.
3 – cenni su indicazioni di Padre Taddei sj
Interessando qui aspetti di lettura, valutazione e giudizio di film, anche come piccolo contributo alla auspicata documentazione storica, mi pare significativo proporre sommariamente quattro riferimenti su indicazioni di Padre Taddei sj, rimandando alla rivista e al sito EDAV per approfondimenti13.
Il primo, in tabella 1, è l’elencodelle sezioni di analisi e di valutazione dell’articolo “La dolce vita” pubblicato su Letture nel marzo 1960 e riportato nel sito del CiSCS14.
TABELLA1
Le sezioni di analisi e di valutazionenell’articolo “La dolce vita”
ANALISI STRUTTURALE
ANALISI TEMATICA
VALUTAZIONE ESTETICA
VALUTAZIONE TEMATICA
VALUTAZIONE MORALE
Il secondo, in tabella 2, è l’elenco di indicazioni estratte dagli indici dei due libri15:
--- Lettura strutturale del film,Milano, Edizioni i 7, gennaio 1966, II edizione migliorata, 230 pagine16;
--- Giudizio critico del film,Milano, Edizioni i 7, dicembre 1966, 277 pagine
TABELLA 2
Indicazioni estratte dagli indici dei libri
Lettura strutturale del film eGiudizio critico del film
NB1 – Iindica il primo libro, II il secondo libro; il numero: indica la pagina d’inizio.
NB2 – Le minuscole distinguono specificazioni da riferimenti principali.
I, 101 LETTURA DEL RACCONTO
I, 139 LETTURA DELL'IDEA CENTRALE
I, 145 lettura dell’idea centrale lettura tematica
I, 177 lettura dell’idea centrale: lettura artistica
II, 103ANALISI DELLA CINEMATOGRAFICITÀ
II, 155GIUDIZIO SULLA CINEMATOGRAFICITÀ
II, 183il “come” dell’espressione tematica
II, 197il “come” dell’idea in quanto espressa
II, 227MORALITÀ DEL FILM
II, 239moralità del film come immagini
II, 255moralità del film come contenuti ideologi
Il terzo, in tabella 3, è la struttura del predetto corso Metodica del dibattito cinematografico (Cinelettura)17.
TABELLA 3
Programma del corsoMetodica del dibattito cinematografico (Cinelettura)
Iniziativa delle cineletture scolastiche ed extrascolastiche –
Aspetti pratici e organizzativi: criteri e modalità –
La presentazione del film e l'impostazione della lettura –
La proiezione –
La lettura: varie forme (vantaggi e svantaggi di ciascuna; criteri; comportamenti) –
La preparazione mediata e immediata del direttore di letture di film;
preparazione di base; studio del film; studio del pubblico –
La preparazione mediata e immediata della lettura di film: programmazione;
eventuali animatori e collaboratori;
previsione di «guerriglia e antiguerriglia semiologica» e politicizzazione –
Cenni di tecniche dialettiche –
Cenni su altri metodi di cinedibattito
e sulla situazione giuridico-politica di simili iniziative –
Esercitazioni con film.
--- Libro di testo: AAVV, Il dibattito cinematografico come strumento di cultura e di liberazione.
Il quarto, in tabella 4, è la struttura della trattazione sulle comunicazioni inavvertite nel libroEducare con l’immagine (CiSCS, 1976, quarta edizione interamente rifatta, due volumi, pp. 405)18.
TABELLA4
Struttura della
trattazione sulle comunicazioni inavvertite
nel libro Educare con l’immagine
· pp. 156-157
"Le comunicazioni inavvertite sono di tre tipi:
a) informazioni alonate: [...]
b) comunicazione di inesistente: [...]
c) comunicazioni clandestine: [...]
· pp. 201 e seguenti
Le conseguenze del fatto delle comunicazioni inavvertite nella comunicazione di massa
sono veramente imponenti, anche sotto il profilo etico e sociale. [...]
Possiamo elencare tali conseguenze come segue:
1. DISINFORMAZIONE. [...]
2. MASSIFICAZIONE. [...]
3. COLONIZZAZIONE DEI CERVELLI. [...]
4 – un documento del 1957
Propongo qui, riproducendo nell’Allegato 1il programma, la presentazione datata marzo 1957 e firmata “La Presidenza” di un corso proposto dal Centro Studi Cinematografici di Milano.
Il Centro Studi Cinematografici indiceil primo Corso Regionale per
Dirigenti di Dibattiti Cinematografici.
Nel quadro delle manifestazioni celebrative della «Vigilanti Cura» di
Pio Xls. m. e secondo l'alto insegnamento di S. S. Pio XII con i recen-
ti discorsi su«Il film ideale», il Corso si prefigge la preparazione di
elementi capaci di dirigere i dibattiti cinematografici contribuendo
nonsoloall' educazione gradualedel gustò del pubblico, ma puntando
soprattutto ad arricchire la capacità di resistenza di fronte alla sugge-
stione delle immagini cinematografiche.
Il corso pur conservando tutti ipresupposti di una scuola di cultura
cinematograficavuol tendere alla preparazione di persone che al ci-
nema riconosconola funzione di approfondimento di più alti valori.
Per tale ragione potranno partecipare al corso solo quegli elementi
disposti a lavorare con impegno per una azioneefficace nel settore del
cinema.
5 – cenni su scuola, oratori e sale della comunità
Alcuni riferimenti precedenti alla scuola portano a porre esplicitamente il problema delle riflessioni che si possono fare sulla opportunità di educazione agli strumenti della comunicazione sociale, tradizionali e nuovi, in questa istituzione,in particolare con cineletture eanche con scelte personali di strategie da parte degli insegnanti(come le interruzioni per far prendere appunti19): ovviamente, la questione non è banale per la necessità di adeguata preparazione dei docenti (non soltanto sul linguaggio cinematografico, ma anche sui cosiddetti new media), indipendentemente dalle considerazioni sui programmi di insegnamento20.
Accanto alla scuola, ma senza vincolarsi a questa, viene naturale pensare agli oratori e alle sale della comunità come sedi importanti per iniziative educative e l’attuale fermento merita attenzione e sostegno, anche in relazionealle indicazioni del Magistero, in particolare tenendo presente il decreto conciliare Inter mirifica (del quale ricorre il 4 dicembre il cinquantenario di promulgazione) e i messaggi per le giornate mondiali della comunicazione sociale21.
6 – su servizi e sussidi per cineforum e altre iniziative
Le notizie dalle quali hanno preso avvio questi spunti e le citazioni su attività22 indicano chiaramente l’importanza di servizi e sussidi per cineforum e altre proposte, e, come già accennato, si può pensare a organizzatori e a fruitori; inoltre va tenuto presente che tra gli organizzatori ci sono programmatori delle proiezioni (singole o in cicli), direttori di dibattito e loro collaboratori, animatori di altre iniziative.
Per quanto riguarda gli organizzatori, mi pare sufficiente auspicare una preparazione adeguata agli obiettivi e significativoriportare in Allegato2l’elenco delle nove “Associazioni Nazionali del pubblico” riconosciute dalla “Presidenza del Consiglio dei Ministri/ Dipartimento dello Spettacolo”23: gli interessati possono trovare informazioni sugli enti in internet. Si tenga presente che possono esserci cineforum e attività che non aderiscono a dette associazioni e che queste svolgono anche servizi e supporti culturali. In Allegato 3 indico alcuni riferimenti come invito a un elenco sistematico.
In relazione alla varietà di fruitori, le considerazioni mi paiono ovvie, anche in relazione agli spunti già proposti.
Su servizi e sussidi, che pure hanno aspetti ovvi per quanto riguarda libri e riviste, mi limito a invitare a riflettere su due possibilità che ritengo particolarmente significative:
· un servizio di riferimento in internet, con lemmario/schedario aperto a collaborazioni e richieste;
· bibliotechespecializzate e aperte presso gli Uffici Diocesani delle comunicazioni sociali o altri enti di riferimento adeguatamente segnalati.
Allegato 1 – Programma del primo Corso Regionale perDirigenti di Dibattiti Cinematografici indetto dal Centro Studi Cinematografici di Milano (1957).
Il programma era completato dall’annuncio di tre conferenze edi incontri con personalità del mondo del cinema, critici, registi, sceneggiatori, e dalla indicazione della sede, che era l’Università Cattolica del Sacro Cuore.
I tre conferenzieri annunciati erano:
--- Mons. Dott. Albino Galletto,
Segretario della Pontificia Commissione per la Cinematografia;
--- Comm. Luigi Floris Ammannati,
Direttore della Mostra Cinematografica di Venezia;
--- prof. Dott. Michele Lacalamita,
Presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia.
Allegato 2 - le nove “Associazioni Nazionali del pubblico” riconosciute dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri / Dipartimento dello Spettacolo.
ANCCIAssociazione Nazionale Circoli Cinematografici Italiani
CGS. Cinecircoli Giovanili Socioculturali
CINITCineforum Italiano
CSCCentro Studi Cinematografici
FEDICFederazione Italiana Cineclub
FICFederazione Italiana Cineforum
FICCFederazione Italiana dei Circoli del Cinema
UCCAUnione dei Circoli del Cinema Arci
UICCUnione Italiana Circoli del Cinema
Allegato 3 -alcuni riferimenti come invito a un elenco sistematico
Vatican.va
CEI e Uffici per le comunicazioni sociali (Nazionale e Diocesani)
Commissione Nazionale Valutazione Film
Ente dello Spettacolo e Rivista del Cinematografo
ACEC
Sale della comunità
AIART
CiSCS
Google
OPAC SBN
Allegato 4 -alcuni lemmi come invito a un lemmario/schedario
analisi cinematografica
animatori
arricchimento culturale e umano
arte (settima)
articoli importanti sul cinema, su autori, su film
aspetti amministrativi e commerciali
associazioni
blog
cd-rom
cicli di film
cinecircoli
cineclub
cineforum per stare insieme, per dibattere, per cineletture, …
cineletture
cinema come possibilità e come realtà attuale
cinecircoli
circoli cinematografici
collaboratori per il dibattito
comunicazione
comunicazioni inavvertite
corsi
crossmedialità
dibattito
direttori di dibattito
dvd
educazione a, con, in presenza di
emergenza educativa
enti
enti cattolici internazionali
film da conoscere, per conoscere, come occasione di approccio a temi
festival
formazione
fruitori
giudizio
incontri cinematografici
internet
lettura del film
lettura strutturale
libro
linguaggio cinematografico
Magistero, documenti sul cinema
master
metodica
metodologia
mostre
new media
operatori culturali per le parrocchie
organizzatori
persone
premi
presentazione
progetto di vita
programma
proiezioni selezionate
recensioni
riviste
sale della comunità
schede
siti
sito di riferimento
storia del cineforum
storia del cinema
studi cinematografici
studi sul cinema
teleproiettore
terminologia del cinema
twitter
valutazione
varietà di criteri metodologici
varietà di punti di vista
volontariculturali per le sale dellacomunità
NOTE
[1] gabriele.lucchini@unimi.it; http://www.mat.unimi.it/users/lucchini/gabl00.htm. Sarò grato di osservazioni e suggerimenti (4 dicembre 2013).
2 Uso “cineforum” nel senso generico di “riunione culturale organizzata per visionare e discutere un determinato film” (Vocabolario Treccani, I, 1986), senza riferimento a una particolare associazione o rivista o metodica. Come è noto sono usate varie altre denominazioni (cinecircoli, cineclub, cineletture, circoli cinematografici, incontri cinematografici, …). In seguito non userò le “ ” e accennerò alla possibilità di proposte di programmi con più film.
3EDAV si è occupato di questo argomento in vari articoli; mi limito a citare il tema indicato nella copertina del n. 361 (giugno 2008): “Emergenza educativa: la terapia del prof. Taddei”. Segnalo la mia pagina internet http://www.mat.unimi.it/users/lucchini/rp-emed.htm.
4 Università Cattolica del Sacro Cuore, Associazione Cattolica Esercenti Cinema.
5 Sulle “sale della comunità” è consultabile un sito internet.
6 Usando Google ho trovato l’articolo con il titolo e i programmi con “metodologia del cineforum”.
7 Non mi pare necessario neppure considerare altri articoli o iniziative, recenti o in atto.
8 Mi limito a citare, con gratitudine a chi le ha rese possibili o incoraggiate, le attività nel Centro Studi Cinematografici di Milano, menzionato ne “I preti del cinema: Don Gaffuri a 50 anni dalla morte” (EDAV, n. 360 – maggio 2008) e a ricordare che da queste ha avuto inizio la lunga e per me fruttuosa collaborazione con Padre Nazareno Taddei sj.
9 La distinzione (senza separazione) tra ae con sembra abbastanza ovvia; in un quadro più ampio di attenzione alla rilevanza socio-culturale del cinema è opportuno tenere presente che siamo in presenza di questo strumento (e di altri) della comunicazione sociale e delle implicazioni di questa presenza: a questo proposito segnalo che il terzo volume della collana iniziata con i due libri considerati poco più avanti è intitolato L’immagine oggi nella vita e che i tre indici sono consultabili dalla mia pagina internet http://www.mat.unimi.it/users/lucchini/l-tadd3.htm.
10 Ovviamente il riferimento al cineforum non è rivolto a sminuire l’importanza di attività di proposta di proiezioni selezionate, non necessariamente con presentazione o dibattito.
11 Un elenco sistematico esula dagli obiettivi di questo articolo; mi pare auspicabile che venga reso disponibile nel sito internet http://www.edav.it/.
12 Ritengo auspicabile una documentazione del sito del CiSCS.
13 Segnalo “La lettura strutturale del film” di Olinto Brugnoli in EDAV n. 361 (giugno 2008) e internet e n. 414 (novembre 2013).
14 Sulle vicende legate a questo articolo rimando al cap. 5 del libro Nazareno Taddei un gesuita avanti di Andrea Fagioli (Roma, CiSCS, 2000), riportato nel sito EDAV e raggiungibile dalla “mappa del sito”, e all’articolo “«Vita non dolce» …” dello stesso autore nel n. 381 di EDAV (avvertendo che ci sono alcuni errori di stampa negli “inediti”)
15 Per una consultabilità degli indici v. nota 9; altre indicazioni, anche su motivazioni, sono reperibili nella mia pagina internet http://www.mat.unimi.it/users/lucchini/l-taddx.htm. Sulla reperibilità dei due libri rimando a OPAC Catalogo SBN e alle proposte di acquisto in internet.
16 La prima edizione è del settembre 1965 e OPAC Catalogo SBN segnala una edizione CiSCS del 1984, interamente rifatta.
17 Il testo è ripreso da uno dei fascicoli I corsi del CiSCS,
18 L’indice è consultabile dalla mia pagina internet http://www.mat.unimi.it/users/lucchini/l-tadd3.htm.
Sulla reperibilità dei due libri rimando a OPAC Catalogo SBN e alle proposte di acquisto in internet.
19 V. “Le SillySymphonies” di Luciano Nicastro in EDAV n. 414 (novembre 2013)
20 Nel sito EDAV c’è una sezione “Scuola”.
21 I lettori di EDAV sono stati sollecitati a riflessioni su questi e altri documenti, anche con indicazioni nel sito e indicazioni bibliografiche. Segnalo, in particolare, gli articoli nei nn. 324 (novembre 2004), 327 (febbraio 2005), 349 (aprile 2007) di EDAV su “Comunicazione e Missione – Direttorio sulle comunicazioni sociali nella missione della Chiesa” della Conferenza Episcopale Italiana (Roma, Libreria Editrice Vaticana, 2004).
22 Avrei potuto fare varie altre segnalazioni, ma mi è parso opportuno limitarmi.
23 L’elenco mi è stato fornito dal CSC, che ne cita l’esistenza nella sua presentazione in internet.