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TUTTO PUÒ ACCADERE A BROADWAY



Regia: Peter Bogdanovich
Lettura del film di: Manfredi Mancuso
Titolo del film: TUTTO PUÒ ACCADERE A BROADWAY
Titolo originale: SHE’S FUNNY THAT WAY
Cast: Regia: Peter Bogdanovich – scenegg.: Peter Bogdanovich, Louise Stratten – fotogr.: Yaron Orbach – mont.: Nick Moore, Pax Wasserman – scenogr.: Jane Musky – cost.: Peggy Schnitzer – mus.: Edward Sheamur – suono: Missy Cohen, Robert Hein – interpr. princ.: Owen Wilson (Arnold - Derek), Imogen Poots (Izzy – Isabella Patterson), Jennifer Aniston (Jane), Kathryn Hahn (Delta Simmons), Rhys Ifans (Seth Gilbert), Will Forte, George Morfogen (Harold Fleet), Austin Pendleton (giudice), Sydney Lucas (Josie) – colore – durata: 93’ – produz.: Lagniappe Films, Venture Forth – origine: USA, 2014 – distrib.: Rai Cinema distrib.: 01 Distribution nelle sale 29 ottobre 2015
Sceneggiatura: Peter Bogdanovich, Louise Stratten
Nazione: USA
Anno: 2014
Presentato: 71. Mostra Internazionale D'arte Cinematografica di Venezia (2014) FUORI CONCORSO

Durante un’intervista televisiva, la giovane attrice Isabella Patterson, ex escort, racconta gli avvenimenti che l’hanno portata al successo. Un giorno, durante la sua carriera da “ragazza squillo”, Isabella viene assoldata per passare una notte con Derek, regista teatrale che ha il “vizio” di tradire la moglie con giovani escort alle quali poi promette 30000 dollari per cambiare vita. Anche con Isabella la routine di Derek non cambia e il regista, dopo aver passato con lei una notte di sesso, le concede il denaro con l’accordo che la ragazza non andrà più a letto con nessuno a meno di non essere sentimentalmente coinvolta. Isabella sfrutta la “chance”, concentrandosi nel perseguire il suo sogno di attrice e partecipa così al provino per uno spettacolo teatrale nel quale, ironia della sorte, deve impersonare il ruolo di una giovane prostituta.

 

Con sua grande sorpresa, la ragazza si presenta al provino per scoprire che il regista dello spettacolo, Arnold Albertson, non è altri che lo stesso Derek, che sta dirigendo la piece insieme alla moglie Delta, anch’ella attrice, e a Seth, attore che è a sua volta segretamente innamorato di Delta, moglie di Arnold (e che ha assistito, all’insaputa di questi, al suo incontro clandestino con Isabella).

Superato il grande imbarazzo reciproco, i due decidono di continuare a lavorare insieme allo spettacolo. Le cose però sono più complicate di come appaiono e la loro collaborazione dà il via a una girandola di relazioni che produce indubbi effetti comici: Isabella è infatti anche seguita da un vecchio avvocato che ha sviluppato nel tempo una vera e propria ossessione per la ragazza, tanto da farla pedinare da un (altrettanto attempato) investigatore privato, che però è anche il padre di Joshua, giovane sceneggiatore dello spettacolo, che assiste Arnold durante le selezioni delle attrici.

A sua volta, Joshua è però impegnato in una poco fortunata relazione sentimentale con Jane, nevrotica psicoterapeuta, che sostituisce temporaneamente nel suo lavoro la madre alcolista e che ha come clienti sia la giovane prostituta che il vecchio avvocato da lei ossessionato.

Dopo una serie di divertenti incontri fortuiti, le cose precipitano quando Delta, ascolta fortuitamente una conversazione che il marito ha con una donna in un grande magazzino; donna che, proprio come Isabella, era stata una ex escort e aveva avuto una notte di sesso con Arnold, salvo essere da lui pagata 30000 dollari per cambiare vita. Nel frattempo Isabella comincia a frequentare Joshua, sempre più insofferente per il comportamento della fidanzata Jane, che però viene anch’essa per caso a sapere dell’interesse del suo fidanzato per la ex escort, e lo molla.

Si arriva così alla notte prima delle prove generali, dove, ancora una volta per una serie di fortuite quanto incredibili coincidenze, Arnold, Delta, Isabella, Seth e il vecchio avvocato si incrociano in un turbinio di equivoci ed errori.

Il giorno seguente, durante le prove, la tensione è massima e le cose finalmente arrivano a una conclusione adeguata: Delta bacia volontariamente Seth, suscitando la gelosia del marito, e Jane, si presenta a sorpresa insultando Isabella e accusandola di essere andata a letto con la maggior parte dei presenti. Accusa che però, viene allo stesso momento ascoltata dal padre di Isabella, presente per caso alle prove e che, nella più tipica tradizione americana, risolve la questione prendendo tutti i “sospettati” a pugni, mentre Seth e Jane si innamorano all’istante.

La vicenda si avvia al termine: la piece teatrale si rivela un successo, mentre Arnold si separa dalla moglie e Isabella (diventata attrice cinematografica) grazie al casuale incontro di un produttore presente a teatro rivela di essere felicemente interessata alla compagnia di un nuovo amore, un attore di film di Kung Fu.

Fin dai titoli di testa (che ricordano nello stile e nella grafica quelli dei film dell’epoca d’oro di Hollywood), il regista, Peter Bogdanovich, esprime l’intento di comporre la più classica delle commedie, ricorrendo a tutti gli elementi caratteristici di tale genere: equivoci, situazioni inverosimili e gag a ritmi sostenuti. Di fatto, il film non va molto al di là della vicenda messa (ottimamente) sullo schermo da Bogdanovich, limitandosi a una semplice moralina che si riduce all’importanza di mantenere uno sguardo positivo sul mondo senza lasciarsi frenare da rancori o giudizi frettolosi, ma restando aperti alle opportunità offerte dalla vita. La protagonista Isabella fa infatti proprio questo. Personaggio tutto sommato positivo, nonostante qualche ambiguità di fondo, Isabella mostra subito il suo carattere fin dall’inizio del film, quando, corretta dalla pignola intervistatrice su un aneddoto della storia del cinema (che ne mette quindi in luce tutta l’ignoranza della sua professione), la ragazza risponde pacatamente, facendo notare come la “realtà” dell’evento faccia però perdere «tutta la magia della storia».

Ingenua e sognatrice, Isabella non critica, nè ha parole aspre per nessuno, così la sua ex professione di prostituta viene cambiata in quella di «musa», l’infedele e immaturo regista Arnold viene da lei elogiato per aver aiutato molte ex prostitute a cambiare vita, il vecchio avvocato sporcaccione ossessionato da lei «non è così cattivo», la nevrotica psicoterapeuta «non è così pazza come nei ricordi», etc...

Quest’atteggiamento della donna trova in ultimo, a maggiore conferma, addirittura la convalida del suo valore tramite lo spezzone di un film di Ernst Lubitch (CLUNY BROWN, 1948), nel quale il personaggio dichiara in un dialogo: «alcuni vanno al parco e danno le noccioline agli scoiattoli, ma se altri vogliono andare al parco e dare gli scoiattoli alle noccioline, che male c’è se questo li fa felici? E chi sono io per giudicarli?».

Poco stupisce quindi che, in una società di nevrotici e insoddisfatti come quella ritratta impietosamente e con molta ironia da Bogdanovich, un personaggio guidato se non da saldi valori, per lo meno da un pacifico atteggiamento di comprensione e bonarietà, come Isabella, riesca a spuntarla, conquistando fama e felicità.

Che poi tale felicità e tale fortuna siano basate su fondamenta molto friabili, come suggerisce il regista, è un aspetto che non tutti gli spettatori colgono – e ciò dovrebbe far riflettere – ma che nondimeno non diminuisce la verve comica del film. (Manfredi Mancuso)

 


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