BEFORE I DISAPPEAR
Regia: Shawn Christensen
Lettura del film di: Adelio Cola
Titolo del film: BEFORE I DISAPPEAR
Titolo originale: BEFORE I DISAPPEAR
Cast: regia, produtt., scenegg.: Shawn Christensen fotogr.: Daniel Katz mus.: Darren Morze cost.: Kaela Wohl scenogr.: Scott Kuzio mont.: Andrew Napier, Shawn Christensen, Damon Russell inter. princ.: Shawn Christensen (Richie), Fatima Ptacek (Sophie), Emmy Rossum (Maggie), Paul Wesley (produttore Gideon), Ron Perlman (Bill), Richard Schiff (Bruce) colore durata: 98 produz.: Fuzzy Logic Picture, Wigwam Films con Strogman origine: USA, 2014
Sceneggiatura: Shawn Christensen
Nazione: USA
Anno: 2014
Presentato: 71. Mostra Internazionale D'arte Cinematografica di Venezia (2014) GIORNATE DEGLI AUTORI
Il film si sviluppa nello spazio d’una notte e comprende tre personaggi principali e numerosi secondari: il giovane Richie, sua sorella Maggie con la figlia Sophie, che frequenta la prima media. I fatti si svolgono negli Usa oggi durante un anno scolastico. Il protagonista Richie ha interrotto la relazione con la sorella da molto tempo. Un mattino fa una scoperta che lo sconvolge: trova nel bagno di un locale notturno dove fa le pulizie una giovane morta per overdose. Il pensiero della morte costituiva già prima il suo incubo, che cercava invano di spiegarlo in una lettera (più volte iniziata, ma mai conclusa) alla propria ragazza. Ora, deluso della vita, decide di farla finita. Mentre è con le vene del polso tagliate e immerso nell’acqua della vasca da bagno, riceve una telefonata di Maggie che lo prega di supplirla andando a prendere Sophie alla fine delle lezioni e accompagnarla a casa; lei ritornerà appena libera da urgente necessità (in realtà è stata arrestata per una rissa con l'amante). Richie sospende il suo progetto, obbedisce e si dedica alla nipotina.
Il film racconta la lunga serata dello zio con Sophie. Due piani paralleli.
Egli non può tenersela sempre accanto: vecchi amici con passate avventure e recenti comuni amarezze si alternano con le vivaci intelligenti battute e iniziative della bambina. I due si completano e suppliscono a vicenda nel sostenere il lungo film. L’adulto è reduce dal tentato suicidio, la bambina è piena di vita, sportiva, intraprendente ma sempre rispettosa e obbediente come con la mamma. Le tappe del loro viaggio cittadino mettono bene in luce i sentimenti dei due. Le reazioni di Richie, sempre taciturno e poco disponibile allo scherzo, si alternano ai brevi intervalli di serenità, ma è evidente che il suo stato d’animo abituale non evolve in modo positivo. Egli dovrebbe rimanere colpito e meravigliato ascoltando i discorsi e le domande intriganti che la nipotina disinvolta gli rivolge. Rimane, indifferente invece, provvisoriamente distratto dal suo problema esistenziale, che con molta fatica cerca di controllare. «Lascialo in pace suggerisce un amico a un conoscente amico che lo importuna, non vedi com’è? Egli non ha l’appuntamento con la morte; essa è dentro di lui!». Maggie ritorna a casa a notte fonda, abbraccia la figlia, la rimette a letto e scambia poche parole con il fratello. Ma prima di andare a letto, la piccola Sophie va ad abbracciare lo sbandato zio che alla fine si è dimostrato molto migliore di quanto si potesse pensare.
La recitazione dei personaggi è molto controllata. Il ruolo di Maggie è poco più che quello di una comparsa. Lunghi e sanguigni sono i numerosi interventi degli ex amici di Richie. Quest’ultimo è sempre attentissimo a non tradire e compromettere la coerenza della sua malinconica performance. Sophie, pur facendo aggio alla disinvoltura delle ultime generazioni, è simpatica, intelligente e, a modo suo, colta e informata sulla vita ma, forse, un poco sopra le righe quando si atteggia a disinvolta saputella ripetendo sentenze ascoltate da adulti o da compagni di scuola media inferiore. Per lei è ancora tempo di gioco; problemi e quesiti di adulti sembrano prematuri alla sua età. (Adelio Cola)